“Le Organizzazioni sindacali di fronte ad un quadro di persistente incertezza hanno deciso di mantenere lo stato di agitazione nell’attesa delle decisioni del tribunale di Milano.”
Con un laconico comunicato le sigle sindacali FIM – FIOM – UILM ed RSU Fimer hanno proclamato il proseguimento dello stato di agitazione, e quindi l’occupazione, nello stabilimento di Terranuova Bracciolini.
Quella di ieri e’ stata una giornata da dimenticare per l’economia aretina e per i 300 lavoratori che da mesi implorano, anche al Tribunale, una soluzione positiva della crisi che da tempo attanaglia l’azienda valdarnese. Dopo l’accordo raggiunto nelle ultime ore tra il gruppo acquirente Greybull e la famiglia Cazzaniga, c’e stata la doccia fredda. Con una decisione pilatesca il tribunale di Arezzo ha respinto l’istanza presentata dalla proprieta’ Fimer e ha emanato un’ordinanza, firmata dal presidente del collegio Federico Pani, che ha dichiarato l’incompetenza del tribunale aretino sulla vertenza aretina.
Una decisione inaspettata e non priva di conseguenze negative soprattutto per i lavoratori che da mesi si appellano alle autorita’ competenti per trovare una soluzione alla crisi. Una decisione che lascia molti dubbi anche di carattere giuridico. La societa’ ha si’ sede legale a Milano, ma l’attivita’ produttiva ovvero il centro di interessi dell’azienda e’ a Terranuova Bracciolini e quindi nel territorio di competenza del tribunale di Arezzo. Che pero’ ha deciso di “lavarsene le mani” e spedire il tutto a Milano.