Un nuova tempesta giudiziaria si è abbattuta sulla maggioranza.
Indagati Amedola, Roggi e Bardelli. Ma le responsabilità politiche, che certamente sono diverse da quelle giudiziarie, stanno già investendo il primo cittadino e difficilmente si potrebbe pensare di escludere che il maremoto politico non arrivi anche alla senatrice Nisini, che negli ultimi anni si era dimostrata molto legata al gruppo, tanto da aver imposto Roggi alla presidenza di Arezzo Casa.
L’inchiesta sarebbe di fatto una costola del caso Coingas.
Luca Amendola è amministratore unico di Arezzo Multiservizi che gestisce il patrimonio cimiteriale
Lorenzo Roggi è presidente di Arezzo Casa l’azienda partecipata dai comuni della provincia di Arezzo che si occupa di edilizia popolare
Roberto Bardelli è consigliere comunale eletto nelle liste di Forza Italia ma poi passato al gruppo misto.
A spingere il pm Andrea Claudiani ad indagare su queste tre figure, sarebbero state delle conversazioni emerse da un pc in uso all’ex presidente della società del metano Sergio Staderini indagato a sua volta, avvenute poco prima della decisione sul vertice di Multiservizi.
Secondo la procura, il ruolo di Bardelli e Roggi sarebbe stato determinante per la nomina di Amendola al vertice della partecipata Multiservizi, dietro un compenso promesso, 200mila euro, e probabilmente mai elargito da parte di quest’ultimo.
La Digos ha perquisito le abitazioni dei tre indagati e le sedi di Multiservizi e Arezzo Casa ma solo per sequestrare telefonini e pc in disponibilità degli indagati. Nessun atto amministrativo delle due partecipate farebbe parte dell’inchiesta.
Sentiti telefonicamente i tre indagati si dicono sereni. Amendola ha già deciso di rassegnare le sue dimissioni e le porterà presto sul tavolo del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli (estraneo all’inchiesta), Roggi attende di confrontarsi meglio con il primo cittadino per maturare poi una decisione.