Vergogna. Le mie scuse. Condannato l’innaffiatore “complice” di Walter De Benedetto.

1

La marijuana è stata rimossa anche dall’elenco delle sostanze nocive Onu.
Paesi asiatici e africani hanno votato contro, idem l’Ungheria (la mia antipatia straborda). Ma l’Italia era fra i molti paesi favorevoli a questa modifica.
Quasi contemporaneamente apprendo che l’amico di Walter de Benedetto è stato condannato a oltre 1 anno, ricorderete che i carabinieri che fecero irruzione in casa di Walter avevano contestato a questo volenteroso imputazioni da far impallidire Pablo Escobar. Non ci siamo.
E invito Walter a chiamarmi se qualcosa avesse bisogno d’essere annaffiato. Salvia o altro, purchè sia un lavoro semplice, da disabili. Giusto per passare il tempo fra una imprecazione ed una smorfia, mentre le cronache tv ti portano davanti episodi dove il doppiopesismo è di casa. Per smorzare la vergogna più che per passare il tempo, non vorrei neanche sapere cosa innaffierei se fa pro a una persona che ha bisogno.
Umanità, compassione, comprensione sembrano scomparse dal mondo. Ma non il dolore e l’angoscia.
Parlando coi miei sparring partners testimoni di Geova -che hanno una posizione assai rigida su molti temi e aborriscono persino il fumo di sigaretta come vizio- mi viene detto che l’uso terapeutico di simili prodotti non contrasta coi loro convincimenti. Mi viene da pensare come i benpensanti -in senso ampio- o tanti regimi proibiscano ad altri alcuni atti che riguardano e ricadono direttamente solo sugli autori. Senza offrire alternative. Sino a comprimere i diritti civii. E come tutti -generalizzo, sappiamo che alcuni non vengono perseguiti neanche per i crimini più atroci- si trovino poi a rotazione sul banco degli imputati. Io rispetto chi si autolimita, magari per scelta religiosa, e non impone altrettano a terzi; chi in piena libertà ed autonomia pratica l’astinenza lo faccia, altri in piena libertà ed autonomia facciano il contrario. Detesto chi ipocritamente consente per sè e nega ad altri. Mi dispiace che molti siano perseguitati per motivi religiosi -i miei amici di Geova mi ricordavano che centinaia di loro sono detenuti senza altro motivo in Russia o Etiopia.
La rimozione della cannabis dall’elenco Onu dei tossici fa decadere l’unica seria motivazione per l’accanimento verso la “maria” in sè. Quindi? Niente, in Italia…
Un malato che non seguisse quelle convinzioni e non potesse ottenere il principio farmaceutico cosa deve fare? Soffrire e gioire oppure procurarsi la cannabis anche se fuori legge (fuori legge per i bischeri, non servono altre parole per descrivere cosa accade ovunque)?
E se ottenerne l’olio è complesso o limitato allora comprendo -e accetto- chi la fuma: dà sballo? Meglio, lì sopisce i sensi. Ma sanno una sega di cosa stiamo parlando. Infatti condannano uno che annaffia dieci piante e che dichiara apertamente il suo operato. Perchè il problema di Walter non trova soluzione.
Sono addolorato, mi scuso con l’amico di Walter. Che immagino ricorrerà, con ragione. Questo Stato non mi rappresenta. E non stiamo parlando di liberalizzazione qui. Non auguro ad alcuni suoi cittadini di provare quanto altri vivono.
La beffa oltre il danno diviene pesante da sopportare.

1 COMMENT

  1. Se sta così veramente e non ne dubito sono pronto ad andare ad annaffiarla anche io, poi che condannino se saremo in 10 100 1000 vedremo che succederà, scateneremo i media nazionali

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here