Decoro, sicurezza, mobilità. Il centro storico della città ha la necessità di essere ripensato dopo la pandemia ma per ora non c’è traccia di una riflessione seria.
«Parrebbe naturale che un’amministrazione si impegnasse di più – dice Valentina Vaccari, Consigliere comunale PD – almeno sul contrasto degli eventi illeciti, e concedesse ai residenti il lusso di qualcosa che ormai naturale non sembra più: la serenità nelle ore notturne dei weekend. Ma non è così, e francamente non si vedono iniziative ed idee all’orizzonte».
«Ma oltre il velo non certo superficiale della prima analisi, a preoccupare sono le crescenti manifestazioni di disagio giovanile, la sordità del dialogo amministrazione-giovani con una offerta cittadina di intrattenimento che oltre al classico “mangia e bevi” non ha più nulla da offrire».
«Il decoro complessivo del centro storico è calato di molto ed è solo grazie alla pazienza dei lavoratori, dei residenti e dei commercianti se la situazione non è ulteriormente peggiorata – sottolinea Benedetta Ricci, Coordinatore circolo Centro Storico PD. «L’amministrazione ormai non sembra più nemmeno preoccuparsene come sulla riorganizzazione della mobilità, ad esempio, sulla quale manca anche la cosa più semplice e dovuta: il confronto.
Il Partito Democratico ripartirà proprio da questo punto perché un ecosistema come quello del centro storico è vivo solo se tiene insieme tutte le parti e non ne lascia indietro nessuno. L’urgenza è chiara a tutti i cittadini, tranne che al Sindaco e qualche sodale».
Meglio tardi che mai!
Questo era un argomento da campagna elettorale, quella cosa che vi siete dimenticati di fare alle ultime elezioni.
La mobilità è in costante peggioramento ma non nel centro, sono le strade subito fuori le mura che sono sempre più intasate, manca l’anello a nord e si costruisce solo a nord.
La sicurezza è piena di buche come le vie, tra l’altro in una giunta che dovrebbe essere di centrodestra ma non si capisce bene.
Il decoro è un concetto ormai sconosciuto alla giunta, d’altronde anche a livello nazionale abbiamo visto come il ristorante conti molto di più di una scuola, ad Arezzo poi questo strano concetto di priorità è stato molto amplificato con il pieno appoggio delle associazioni dei commercianti che hanno completamente trascurato gli esercizi fuori del centro e i negozi tradizionali che chiudono a raffica. Nemmeno protestano più per i parcheggi ormai quasi tutti blu.
Vi rendete conto che siamo arrivati al punto di chiedere di poter dormire la notte?
Tanto tra poco si parlerà solo del mercato tirolese,bello (quasi un cazzotto in un occhio in quella piazza) ma tutto intorno disorganizzato perchè il disagio e il disprezzo per i residenti è una costante di questi anni.
Coraggio! Siete in ritardo ma insistete.