La prima serata, giovedì 1 dicembre, sarà dedicata alle selezioni nazionali di gruppi musicali o singoli artisti per la partecipazione al “Premio Alberto Cesa 2023 – Folkest”, manifestazione friulana gemellata da anni con PMZ, che rappresenta una modalità originale di partecipazione piuttosto inconsueta nel panorama italiano. Musicisti conosciuti e apprezzati nel mondo del folk, e non solo, accettano di contendersi il Premio “Alberto Cesa” con l’umiltà di chi conosce e valorizza i contesti del “mondo che canta”. Si esibiranno davanti ad una giuria tre formazioni: Balkan Express, Ludi, Femina Ridens.
Venerdì 2 dicembre sarà protagonista la musica tradizionale del Friuli con lo storico gruppo La Sedon Salvadie, una delle più rappresentative e longeve band del folk italiano. Fondato nel 1982 è stato il primo a suonare con spirito nuovo le musiche tradizionali della propria regione, espressione delle diverse etnie che qui convivono da secoli. Una pozione esplosiva e magica: villotte, polifonie, balli, canti liturgici e non poco rock. Sul palco insieme ad Andrea Del Favero (organetto e percussioni), direttore artistico del più importante world music festival del sud Europa “Folkest”, ci saranno Lino Straulino (voce e chitarra), Andrea Corazza (clarinetto) e Paolo Viezzi (basso elettrico) Michele Gazich violino.
Sabato 3 dicembre salirà sul palco la grande ricercatrice e cantatrice altamurana Maria Moramarco da poco insignita del Premio Voci Mediterranee 2022, che le è stato conferito con la seguente motivazione: “voce luminosa del Sud che, con la sua opera di appassionata ricercatrice e interprete dei canti della tradizione, ha dato lustro e visibilità alle Terre del Sud rendendone prestigiosa l’immagine a livello nazionale e/o internazionale.” Maria Moramarco si esibirà con il suo concerto dal titolo “Storie e patorie”, un progetto musicale per raccontare le ancestrali storie del popolo delle pietre, le miserie e le nobiltà dei “cafoni all’inferno”: uomini, bestie ed eroi della civiltà contadina pugliese. Maria Moramarco è il cuore del progetto: è la ricerca e la voce. Una voce cristallina e potente, figlia naturale degli antichi cantori e cantatrici che hanno tramandato la tradizione orale nelle contrade murgiane e della Puglia, terra meridiana, di confine con le vicine civiltà mediterranee. Il suo repertorio contiene una grande quantità di canti della Murgia raccolti attraverso una paziente ricerca iniziata negli anni ’70 e mai terminata. Con Maria, sul palco, Luigi Bolognese (chitarre) Nico Berardi (zampogna, charango, quena) Silvio Teot (percussioni etniche).
Il 4 dicembre, grazie alla preziosa collaborazione della Compagnia Teatrale Diesis Teatrango e della Associazione D.I.M.A. DO RE MI International Music Academy, il festival porterà i suoni popolari in Valdarno, nel comune di Bucine, con un evento speciale presso il Teatro Comunale alle ore 18.00. Sarà lo storico gruppo dei VIULAN a raccontare, cantare e suonare la Musica Popolare dell’Appennino Tosco Emiliano. L’ instancabile ed appassionata ricerca effettuata dal fondatore dei Viulàn, Lele Chiodi, anche in collaborazione con Francesco Guccini nel territorio del Frignano, sulle montagne dell’appennino Tosco-Emiliano, ha ormai superato i 40 anni, ma è ben lontana dal terminare. L’amore per la propria terra i suoi colori, i suoi valori, i suoi dialetti, sono il motore di quest’entusiasmo. Dentro le voci di Lele, Carlo e Lauro e negli arrangiamenti magistrali di Giorgio Albiani vive questa musica, con il vento delle loro montagne, gli odori e i colori delle loro foreste, le voci della gente che ha portato fino a noi questo patrimonio.
Sul palco Lele Chiodi baritono, Carlo Pagliai tenore, Lauro Bernardoni basso, Giorgio Albiani chitarra e
arrangiamenti, Silvio Trotta mandolino, mandoloncello e chitarra battente, Marco Albiani chitarra contrabbasso.