Tanti: “Ospedali da campo, dalla Asl risposta irricevibile. Assumete personale e date risposte sanitarie”. Repliche e controrepliche

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“A meno che il Direttore generale D’Urso non pensi agli ospedali da campo della prima guerra mondiale, la proposta fatta dal Sindaco Ghinelli ha tutte le caratteristiche della praticabilità e della dignità. Strutture sanitarie speciali sono in Campania e in Lombardia, con moduli esterni alle strutture ospedaliere ordinarie. E questo tutti lo sappiamo. Ma visto che siamo alla provocazione mi adeguo al tono e, provocazione per provocazione, allora dico alla Asl che da domani voglio i dati di come vengono trattate le patologie dei reparti “smontati” per tutti questi mesi, quanto personale è stato assunto, quanti macchinari, com’è organizzata la turnazione medici e infermieri e personale sanitario, quanti screening oncologici sono stati fatti in relazione allo scorso anno. Da domani voglio sapere quanti posti non covid sono stati soppressi e quanti chilometri fanno i malati non covid per fare le terapie e i controlli di cui hanno necessità. Quanto ai dipendenti della amministrazione comunale sono assolutamente in grado di fare ciò che faranno, semmai c’è da chiedersi il livello di efficienza di un sistema sanitario che “blocca” in casa persone che per queste mancate risposte sono costrette a saltare anche cicli di chemioterapia. Questo è ciò che accade da settimane e l’ammissione di non avere personale e strumenti segna tutta la debolezza di un sistema che se fosse meno superbo e autoreferenziale funzionerebbe molto meglio”.

D’Urso: “la vice Sindaca Tanti si assume la responsabilità  di compromettere i rapporti istituzionali tra Comune e Asl”

Solo proclami e intimidazioni in risposta ai ragionamenti su ospedale da campo e centrale di tracciamento

La risposta della vice Sindaca Lucia Tanti è esattamente quello che non serve in questa fase. Danneggia i rapporti istituzionali, crea tensioni nella città, provoca disorientamento tra i cittadini. E’ la guerra istituzionale contro la sanità pubblica quello che vuole? Non l’avrà.

Nella nota di stamani ho ricordato le ragioni tecniche e sanitarie per le quali le proposte del Sindaco Ghinelli non sono oggi praticabili in quanto basate su valutazioni semplicistiche. Ho provato  a spiegare, nei dettagli, perché non lo sono. La replica della Vice Sindaca sull’ospedale da campo? “La proposta fatta dal Sindaco Ghinelli ha tutte le caratteristiche della praticabilità e della dignità”. Qualche dettaglio ulteriore? Praticabile come? Dove? Con quali risultati sanitari e sociali? Con quale impatto sui pazienti e sulle loro famiglie?

Ho provato a spiegare che nella centrale di tracciamento lavorano professionisti sanitari. Ho elencato le attività svolte e le figure professionali coinvolte. La replica della vice Sindaca? “I dipendenti della amministrazione comunale sono assolutamente in grado di fare ciò che faranno“.  Come dire: dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare? Rifaccio la domanda: i dipendenti comunali, certamente bravissimi nel loro ruolo e nelle loro funzioni, sono le persone giuste per attività di natura epidemiologica e sanitaria? Io penso di no. E vorrei chiedere ai pazienti Covid se preferiscono avere una relazione sulle loro condizioni di salute con un professionista della sanità  o con un dipendente comunale. Forse sarebbe più opportuno immaginare una sinergia per accompagnare i cittadini in isolamento nei loro bisogni sociali? Compito, quest’ultimo, proprio di un’Amministrazione Comunale.

Quanto all’ostentata ripetizione del verbo volere, mi permetto di dire che il tono non può essere utilizzato nei rapporti istituzionali e offende tutta una comunità di professionisti che ha lavorato e continua a farlo per gestire una situazione difficilissima ed inimmaginabile. A titolo di esempio ricordo che ieri notte i chirurghi hanno operato ininterrottamente per salvare la vita di persone che avevano un’ importante patologia non COVID. Quindi “Voglio per domani” lo dica ai suoi dipendenti. Sempre che i suoi dipendenti accettino toni di questo tipo.

Infine sono d’accordo su due parole citate dalla vice Sindaca Tanti: “superbia e autoreferenzialità”. In questi dialoghi a due sono attribuibili ad una parte. E questa non è certamente l’Asl Tse.

Il Vicesindaco Lucia Tanti risponde al direttore generale della asl sud est D’Urso

“Caro Direttore, la proposta del sindaco Ghinelli è politica, ufficialmente fatta alla conferenza dei sindaci. È una proposta che si discute e non si liquida con un comunicato stampa.
Siamo destinati a lavorare insieme, ma siamo noi i responsabili della salute dei nostri cittadini”

“I rapporti li compromette chi si chiude a riccio, e chi ad una proposta politica da me depositata in sede ufficiale in una conferenza dei Sindaci e appoggiata anche pubblicamente da altri sindaci, si pretende di dire no tramite un comunicato stampa. Il Comune di Arezzo ha fatto una proposta di politica sanitaria in una sede istituzionale, il rango della proposta non è un comunicato “autoreferenziale” che “dice no perché lo dico io”. Abbiamo fatto una proposta di buon senso, ci aspettiamo una risposta articolata. I rapporti non si compromettono mai, siamo “destinati” a lavorare insieme ma non siamo costretti a dire “sì” quando pensiamo che il “sì” sia sbagliato. E noi crediamo che continuare a smontare gli ospedali sia sbagliato. Del resto Asti, Bergamo, Napoli, Milano, New York, Lisbona, Oporto, Teheran, Palma di Majorca e molte altre Città italiane e in tutto il mondo stanno prendendo in seria considerazione la proposta fatta dal Sindaco Ghinelli per Arezzo e la Toscana alla luce del progressivo “smantellamento” della rete ospedaliera a seguito della emergenza sanitaria. Questa soluzione poteva andar bene all’inizio della pandemia e per un tempo non eccessivamente lungo, oggi questa scelta ha un orizzonte temporale troppo lungo e soprattutto sta creando disservizi per molti cittadini che hanno bisogni – e diritti – sanitari diversi dal Covid. La risposta “nervosa” e di sufficienza che ci è arrivata non è ricevibile. Siamo pronti come sempre a collaborare ma la sanità regionale è bene abbandoni atteggiamenti autoreferenziali e ermetici rispetto a proposte valide. I dati che abbiamo non permettono a nessuno di tenere atteggiamenti “chiusi”. La sfida è di tutti, noi siamo i responsabili ultimi della salute dei nostri cittadini, molte cose vanno corrette e molte scelte modificate. E su questo punto non deroghiamo. Non siamo, né il Sindaco né io, persone che hanno timori reverenziali. Le nostre proposte si discutono, non si liquidano. Bene prenderne atto”.

5 COMMENTS

  1. Ma visto che siamo alla provocazione mi adeguo al tono e, provocazione per provocazione,

    ma bene, BENISSIMO!!!
    ci tenevamo a confermare questa gente!

  2. Faccio fatica a seguire il dibattito. Posso dire per esperienza (purtroppo) familiare diretta che i malati oncologici sono stati sempre seguiti con rigore. In quanto all’assumere personale… il personale sanitario non si inventa. Non si può assumere chi capita capita! Non si parla di ragionieri, vigili urbani o amministrativi, che hanno la qualifica della scuola dell’obbligo o superiore. So che la USL ha indetto un corso per infermieri per mille posti, ma serve almeno un anno prima che sia completato. In ultimo, visto che in Italia abbiamo piu’ di cento province, molte messe parecchio peggio della nostra (alcune con 5 milioni di abitanti) di quanti ospedali da campo, genieri, personale militare ecc, avremmo bisogno? Conviene prima di tutto indire un concorso per militari genieri, poi mettere su subito una fabbrica di tende per ospedali da campo, visto che a naso ne servirebbero almeno due o trecento. Io credo che chi fa queste proposte manchi prima di tutto di senso dello stato!

    • esagerato, “senso dello stato”, qui manca il senso del comune figuriamoci dello stato!

      chi
      non è intervenuto prima per evitare i noti assembramenti di piazza
      della badia e pure altri, da sanzionare anche senza covid, ora dovrebbe
      solo stare zitto.Vorrei però una spiegazione possibilmente chiara
      e apolitica sul perchè in Italia non abbiamo fatto scorte di vaccini
      antiinfluenzali e di chi sono le responsabilità.

      • Proibendo gli assembramenti all’aperto (che producono danni molto relativi) la gente si assembra nei posti chiusi (principalmente nella case) con conseguenze molto peggiori.

        • Le zone pedonali estive create per richiamare il maggior numero di avventori possibile valgono come istigazione all’assembramento.

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