Era una utopia il tentativo di scalata di Estra su Sei Toscana. Iren, multiutility emiliana a controllo pubblico, con un miliardo di euro di fatturato nei rifiuti e 4.000 dipendenti, ha sbaragliato la concorrenza italiana e straniera
Il Gruppo Iren ha presentato l’offerta vincente, pari a 90 milioni di euro, nell’ambito della procedura di vendita della divisione Ambiente di Unieco che comprende la società Unieco Holding Ambiente e altre società controllate e collegate attive nel settore dei rifiuti in cinque regioni italiane: Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Puglia.
“Si configura un polo industriale fortemente centrato su Reggio e sull’Emilia, che vale un miliardo di euro di fatturato, quattromila dipendenti. E che sostanzialmente risponde ad un azionista a controllo pubblico“.
Con queste parole il sindaco di Reggio Emilio, ha stigmatizzato l’esito della gara per la cessione di Unieco Ambiente.
Offrendo 90 milioni di euro, e garantendo investimenti per 37 milioni, Iren Ambiente si è aggiudicato l’asset più importante nell’ambito della procedura di liquidazione amministrativa coatta dell’ex colosso cooperativo Unieco, il cui crac risale a due anni fa.
In questo arco di tempo Iren ha acquisito Studio Alpha, attraverso la propria società Iren Rinnovabili poi trasformata in Smart Solution. Lo scorso gennaio la multiservizi ha inoltre rilevato I.Blu, società con stabilimento a Cadelbosco, operativa nel mercato del recupero delle plastiche.
In gara erano rimaste Aimag ed Iren e quest’ultim ha avuto la meglio nel testa a testa finale ed ha sbaragliato la concorrenza al termine di una fase di rilancio sulle offerte presentate lo scorso 29 maggio.
L’operazione permetterà ad Iren Ambiente di consolidare la propria posizione tra gli operatori nazionali leader nel settore ambientale, ampliando notevolmente il bacino territoriale servito e acquisendo un posizionamento strategico nella raccolta di rifiuti di una vasta area della regione Toscana.
Infine, tramite l’acquisizione degli impianti della Divisione Ambiente, Iren Ambiente rafforza il proprio ruolo di primario operatore in ambito nazionale nel trattamento ed avvio a valorizzazione o smaltimento dei rifiuti speciali.
La divisione Ambiente di Unieco si occupa infatti di intermediazione dei rifiuti destinati ai propri impianti, di trattamento e di smaltimento attraverso la gestione di discariche per rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. È inoltre attiva nella raccolta di rifiuti urbani tramite la collegata SEI Toscana che è gestore unico del servizio di raccolta per l’ATO Toscana Sud (Arezzo, Grosseto, Siena), dove serve un bacino di circa 900.000 abitanti raccogliendo approssimativamente 500.000 tonnellate all’anno di rifiuti. Sempre nell’ambito dei rifiuti urbani, le società della Divisione Ambiente che si occupano di trattamento gestiscono impianti di trattamento meccanico biologico e di compostaggio.
Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti urbani, la Divisione Ambiente si occupa di gestione di discariche in Piemonte, Toscana e Puglia. Tramite una società collegata in Toscana, la Divisione Ambiente gestisce inoltre un impianto di valorizzazione energetica dei rifiuti urbani di potenzialità di circa 68.000 tonnellate all’anno.
I piani industriali di queste società prevedono importanti investimenti per l’ampliamento delle discariche esistenti e per la realizzazione di impianti di trattamento della frazione organica del rifiuto urbano tramite digestione anaerobica e valorizzazione del biogas.
Iren potrà infatti consolidare nel proprio bilancio una parte delle società della Divisione Ambiente che hanno complessivamente registrato nel 2018 un EBITDA adjusted di circa 17 Mln €.
“Ricordo che la procedura di gara – sottolinea il dottor Corrado Baldini, Commissario Liquidatore – era stata strutturata in modo da consentire, da un lato, la tutela sociale e di continuità dell’attività e, dall’altro, la massima soddisfazione dei creditori sociali della Procedura di Unieco in liquidazione coatta amministrativa”.
“L’operazione – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Iren Massimiliano Bianco – è coerente con la nostra strategia di sviluppo della filiera integrata dei rifiuti ed inoltre ci consentirà di ampliare ulteriormente le infrastrutture di trattamento e smaltimento rifiuti integrandole in modo sinergico con quelle del Gruppo Iren. Tale acquisizione rappresenta per il Gruppo Iren un passo importante: ci consente di accelerare il conseguimento degli obiettivi strategici mentre ci configura come rilevante player a livello nazionale nella filiera dei rifiuti, sia per volumi gestiti che per capacità impiantistica.”
“Questa operazione – ha affermato il Presidente di Iren Renato Boero – consente a Iren di rafforzare il presidio nel settore Ambiente e di focalizzarsi ulteriormente sull’economia circolare incrementando la già radicata politica di sostenibilità aziendale. L’ingresso della Divisione Ambiente di Unieco nel Gruppo rappresenta un nuovo step del processo di consolidamento di Iren su due fronti: rafforza la presenza sui propri territori di riferimento e favorisce l’ingresso strategico in nuove regioni, in particolare Toscana e Marche”.
Io era da sempre per il commissariamento e rimpensare l’affidamento con una societa’ che avesse come riferimento AISA impianti.
I tempi della giustizia civile in Italia sono quelli che sono e quindi e’ andata
che
SEI di fatto e’ stata sostanzialmente liquidata
ed acquisita da una nuova societa’ di gestione.
A questo punto la gestione del ciclo dei rifiuti e’ stata assegnata ad una societa’
senza gara ma con subentro giudiziario.
Constato che il Podesta’ di Arezzo ha portato l’eccellenze del Polo Aretino dei rifiuti alla ennesima battaglia di Campaldino il cui esito e’ tutto da interpretare nelle dimensioni e conseguenze industriali,
Urge al piu’ presto che l’ATO nomini un nuovo capitano del popolo
per riorganizzare l’esercito
perche’ da quello che ho capito nelle mirabolanti dichiarazioni del Guelfi Emiliani
si parla di GRANDI INVESTIMENTI
ma si GUARDA BENE DAL DIRE CHE SARANNO PAGATI DAGLI UTENTI
perche’ da che mondo e’ mondo
I VINCITORI NON PAGANO MAI I DANNI DI GUERRA AI VINTI.
PS e non mi si venga a dire che l’ATO non c’entra niente perche’ tutto e’ stato fatto dal liquidatore del tribunale
Sarà interessante vedere cosa farà SEI Toscana con il diritto/dovere sancito contrattualmente della costruzione del “raddoppio di San Zeno”, ora che il suo azionista di maggioranza relativa ha tutte le competenze tecniche e la forza finanziaria per procedere.
a me interessa che con il raddoppio di San Zeno si abbassino le tariffe dei rifiuti degli utenti e si evitino di ingrassare gli utili o pagare consulenze milionarie a societa’ controllate.
Poi come piu’ volte sostenuto
AREZZO in questa fase storica non ha bisogno di un nuovo Podesta’
MA
DI UN COMITATO DI SALUTE PUBBLICA
visto che sono stati convocati a Roma gli
STATI GENERALI della NAZIONE
affidarsi ad EMERITI ARETINI pere la RIFONDAZIONE COMUNALE
e’ cosa secondo me necessaria ed auspicabile
Per me l’Avv. Bianconi sarebbe il piu’ indicato (per cultura, etica e competenza) di ricoprire il ruolo di PRESIDENTE
del Comitato di Salute Pubblica Aretino