Se la disoccupazione giovanile è un problema quella degli adulti è una tragedia

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Perdere il lavoro dopo i 35 anni, significa trovarsi in situazione disperata: sei troppo vecchio per molte aziende e più si avanti con l’età, più la situazione peggiora.
Chi ha perso il lavoro tra i 46-55 anni, nel 60% dei casi è disoccupato da più di due anni. Con ricadute personali disastrose. Sono coloro che vedono affondare famiglie, matrimoni e rapporti umani, sono coloro che finiscono seduti attorno ai tavoli delle mense della Caritas.
Le aziende preferiscono i più giovani: il 77% dei lavoratori senior si è visto rifiutato perché “costa più dei giovani” e perché “gli incentivi economici per persone mature” sono carenti per non dire assenti. L’esperienza servirebbe ma non la si vorrebbe pagare, ed anche accettando di sacrificarla spesso non è sufficiente. I cartelli “cercasi apprendista con esperienza” sono la miglior definizione della situazione, ormai schizofrenica, del mondo del lavoro, a cui siamo talmente abituati, da non notare nemmeno piu’ la contraddizione in termini.
Gli unici sgravi, sono quelli per i lavoratori over 50 disoccupati da più di due anni: al di sotto di questa soglia d’età, si trova poco e senza sgravi alle assunzioni, molti finiscono così per fare al massimo qualche lavoro in nero
Per chi è rimasto per 15-20 anni nella stessa azienda, che magari ha chiuso i battenti senza possibilità di riapertura, dopo il sostegno di disoccupazione, intorno trova il deserto.
Gran parte sarebbe disposto a fare “qualunque lavoro che permetta di vivere” e alla fine in tanti tentano la via del lavoro autonomo, più per costrizione che per voglia, spesso senza successo, ma finendo così per dilapidare le ultime risorse accumulate.
Se la disoccupazione giovanile è ormai rappresentata come l’unico problema da affrontare nel mondo del lavoro, quella degli adulti non è solo un problema, è una tragedia umana.
E consideriamo che molti di questi disoccupati sono anche genitori.
Abbiamo speso fortune a sostegno di settori insignificanti, eppure trascurando questo aspetto del problema occupazione, che è sicuramente il piu’ grave: è la rappresentazione di un fallimento esistenziale che conduce verso frontiere sconosciute del dolore.
Uomini ripiegati che vivono o sopravvivono ai margini della società, senza la possibilità di aiutare i figli negli studi e nei primi passi nel mondo del lavoro, costringendoli giocoforza ad accettare qualsiasi lavoro.
Eppure questo argomento è sostanzialmente assente ai tavoli che contano. Ogni tanto qualcuno si ricorda del problema e lo cita. Giusto per fare “ammuina” e prendere per i fondelli i disperati.

18 COMMENTS

  1. Paolo Caro, lo Stato è indispensabile, in particolare lo è iindispensabile nelle attuali condizioni, da diversi punti di vista e in particolare quello di un’equa ripartizione tra rischi e guadagni. Te sei un sostenitore dell’austerità criminale con cui è stato attuato il “salvataggio” della Grecia da un debito e da un deficit provocato da governi della parte politica e della finanza che hanno la tua stima. Contento te. Ma la crisi finanziaria, e il salvataggio, sono la dimostrazione che siamo nel giogo di una Ue che socializza i rischi e li trasforma in sacrifici esclusivamente sulle spalle della popolazione più debole e privatizza i guadagni rendendosi complice della predazione da parte della finanza internazionale di tutte le migliori industrie e della svendita del patrimonio pubblico per pareggiare il bilancio.

    In questa situazione il ritorno allo Stato nazionale ridiventa una istanza insopprimibile. E IL MIO NON E’ NEMMENO NAZIONALISMO. E’ REALISMO.
    Caro mio, se si vuole costruire un’Europa Federale (guarda mi pongo nella tua prospettiva), e cioè si vogliono costituire gli Stati Uniti d’Europa, OCCORRE CHE QUESTI STATI CI SIANO.
    Tu che sei un liberale simpatizzante socialista sei per la piena libertà dei mercati. ma la tua tanto vantata economia liberista, aliena da qualunque utilità sociale, ha portato e sta portando alla miseria gli Stati più deboli, ma neanche i più forti stanno meglio, Per cui, caro mio, BISOGNA TORNARE AD UN CAPITALISMO REGOLATO, in cui le REGOLE sono POSTE DAL DIRITTO e NON CHE IL DIRITTO SIA COSTRETTO A PATIRE LE REGOLE DEL LIBERO MERCATO.
    Paolo caro, se da me vuoi delle alternative, le mie sono nel voto che andrò a dare il 26 maggio. E il mio voto non lo do sicuramente alla tua parte politica.

  2. Paolo caro, l’austerity in Grecia fu avventata, ascolta me, non peccò in tempismo e neanche in intensità, fu sconsideratamente avventata, i sofismi lasciali stare …gli europeisti più accorti riconoscono che la Ue governata dall’inciucio tra progressisti e liberali, una sordita alleanza che il 27 maggio sarà indebolita dal rafforzamento sovranista a Strasburgo ma non sconfitta, ha commesso errori madornali ed enumerandoli citano in primis la Grecia e poi la Brexit. Il mea culpa dello sciatalgico Junker, contrariamente a ciò che sostieni te, è stato un atto di accusa contro la mancanza di solidarietà da parte della Ue nei confronti di un Paese membro in difficoltà.

    Quanto al dato sulla mortalità infantile in Grecia: è stato un giornalista che non è un sovranista e neanche un idiota, anzi sta dalla tua parte, a sollevare la questione, dicendo, lui lo ha detto, che non scrisse sui 700 bambini morti in Grecia durante l’austerità. Mettetevi d’accordo tra di voi, giornalisti ed europeisti. Da parte mia so una cosa: ci sta pure che il dato non sia legato ai tagli, in quanto il governo socialista e progressista in carica nel Paese era di per sè devastante e devastò senza ritegno alcuno lo Stato Sociale. Ma anche in questo caso, non posso far altro che suggerirti di metterti d’accordo con i tuoi amici progressisti.

    • Si ma criticare non basta. Dimmi quale alternative c’erano. La solidarietà? Dei popoli europei? Ma se non vogliono manco prendersi un po’ di migranti, pensi che avrebbero scucito i soldi per aiutare i greci? E li chiedi a nazioni che giustappunto rafforzano i partiti sovranisti? In nome della soliderietà? Ma manco gli italiani sarebbero stati disposti a tanto. In ogni caso la Grecia non poteva continuare con un bilancio in perdita catastrofica. Inutile fare un trapianto di fegato se non cambi stile di vita, smetti di fumare, di bere e di ingozzarti.
      Ho stima dei partiti socialisti (io liberale) per poter affermare che dietro la bandiera del socialismo si annidano spesso populisti da due spicci. Gente che compra il consenso a spese dei contribuenti. E scusa tanto, ma mi sembra che ci siamo incamminati anche noi nel medesimo sentiero. Se superi i concetti storici di destra e sinistra (va tanto di moda sta frase) vedrai che il populismo dello spendi e spandi si annida in ogni partito, in ogni lato del parlamento. Non si è salvato nessuno da questa chimera, da Bertinotti a Silvio passando per Bettino, il divo Giulio, Renzi e persino la Meloni. Quando dico che ci vuole meno stato, facendo un dispetto alla destra sociale, dico che lo stato costa molto. Troppo. Uno stato leggero che si occupa solo delle necessità essenziali, permette di liberare energie economiche, fa crescere la ricchezza complessiva, proprio quella ricchezza che può essere divisa, ma solo dopo averla creata non magnata per crearsi il consenso.
      Io continuo a nutrire seri dubbi sulla mortalità infantile in Grecia spacciata in questo modo. Detta così non significa nulla. Di cosa sono morti questi bimbi, quali le cause, quali le cure mancate? Sono morti di morbillo, di influenza, di fame e di freddo? O si è trattato di una statistica adattata alla bisogna di una banca centrale mendicante, che ha citato percentuali drogate da un crollo delle nascite del 22% ? Te conosci un solo medico, infermiere o primario, che se prende in braccio una creaturina di pochi mesi non si fa in 4 per salvargli la vita? Furbini mica è il vangelo. E’ un bischero e basta!

  3. Visto che ogni tanto scappa fuori la notizia della mortalità infantile in Grecia, una tabella interessante è quella in fondo a questa pagina:

    https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_infant_and_under-five_mortality_rates

    Da questa si vede che la mortalità per quinquennio è scesa in tutti i paesi del mondo, e di parecchio, a conferma degli enormi progressi scientifici degli ultimi decenni. E la Grecia sta messa bene. E’ sorprendente vedere quanto sia scesa sempre e ovunque.

    Però dati più recenti mostrano effettivamente un rialzo in Grecia negli ultimi anni:

    https://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.IMRT.IN?locations=GR

    Nonostante questo la Grecia ha una mortalità infantile fra le più basse al mondo, come in tutti gli altri paesi della tanta vituperata Europa. In Bulgaria, per parlare di un paese simile alla Grecia ma che non è in Europa, la mortalità infantile oggi è comunque più alta che in Grecia.

    Purtroppo le tabelle non fanno audience e il giornalismo italiano al 90% non è minimamente interessato ad informare, ma solo a vendere facendo leva su reazioni emotive. Tocca a noi singoli fare il lavoro dei giornalisti, spulciarsi le tabelle da soli in rete e cercare di esaminarle senza tesi precostituite.

  4. Bruno Martelli…la Bulgaria non è in Europa? Geograficamente dove la collochi, in Africa? Geopoliticamente dov’è? Sta nel Patto di Varsavia? Per tua informazione la Bulgaria è nell’Unione Europea dal 2007…alò…datti una regolata, gnurant euronalfabeta! E quale sarebbero tutte ste somiglianze tra bulgari e greci?, ce le spieghi senza dire altri sfondoni? Ti domando: non sapete neanche chi è membro della Ue e ci volete europeisti? Ma va a casa alò.

  5. Benedetto Croce caro, ti do ragione, e neanche mi dispiace darti ragione. Lo Stato sociale si regge come dici te. Esattamente. E mi piace darti ragione anche in funzione del fatto che non metti in discussione (contrariamente a quanto fa il Casalini) un fatto recepito da tutti: la Grecia negli anni della crisi è stata segnata da un sensibile aumento della mortalità infantile.
    Bravo Benedetto Croce, ogni tanto anche te sei migliore dell’europeismo che predichi.
    Non te liscio il pelo, ti do ragione sinceramente, non ironizzo, in quanto ci sono fonti sovraniste convinte che la Troika abbia peggiorato la decadenza dello Stato Sociale in atto in Grecia, a causa del dissesto e della malversazione dei conti pubblici operata in particolare dai governi di sinistra, particolarmente quelli guidati dal partito nato dopo la caduta del regime dei colonnelli, il Pasok in cui il potere se lo passavano i Papandreou, di padre in figlio, quest’ultimo primo ministro quando cominciò la crisi del debito sovrano ma già al potere, o lui o il padre o chi sostituì quest’ultimo ammalatosi, negli anni cruciali in cui la Grecia governata dai caporioni dell’Internazionale Socialista (che in quegli anni diventava liberale e liberista e a livello europeo disastrava i diritti acquisiti nella legislazione sul lavoro vigente nei vari Paesi, in particolare quelli dell’area Euro) veniva condotta al default. Causato da politici che oggigiorno, a Strasburgo, starebbero per affinità a fianco di PD e Chiù Europa.
    Sappi però, Benedetto Croce caro, che non do ragione all’accanimento con cui credi che la distruzione di una nazione e l’impoverimento di un popolo sia la cura contro il debito.
    Anche gli europeisti intelligenti, tra i quali non ti collochi, riconoscono che la Grecia fu un errore. Ti perdono di questo. E ti giustifico: te sei un Europiteco.

    • Si ma te confondi la qualità con l’intensità.
      Quando Junker ha parlato di errori fatti, non si riferiva alla terapia usata, ma alla intensità scelta. Quello che è stato fatto in 5 anni avrebbe potuto essere fatto anche in 10.

      “Ci sono state decisioni imperfette, chiamiamoli anche degli errori nei confronti della Grecia da parte delle istituzioni europee e internazionali che hanno pesato sui cittadini greci, ma i risultati odierni che hanno portato il Paese fuori dalla crisi dimostrano che gli sforzi fatti pagano”. Così il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici.

      D’altra parte, quale alternativa avresti avuto, oltre quella di allungare il brodo? La situazione greca quella era! Se hai un cancro, puoi scegliere se usare una chemio forte o leggera, non se curarti col bicarbonato. (Per quanto sei liberissimo di farlo anche se non in ospedale).

      Sull’aumento della mortalità infantile in termini significativi, aspetto le tabelle ufficiali del governo greco, perchè per ora ho solo letto articoli di giornali che ne parlano. E tutti giornali molto taragti a cui si sono accodati i giornaloni. Ti darò ragione solo a fonte certa! Mi colpisce che il dato sia riferito esclsuivamente dalla banca centrale greca (pag.91-93 mi dicono perchè non conoscendo il greco per me è arabo) mentre il numero degli infanti morti è ricavato dal calcolo statistico e non da dati comunicati dal ministero della salute.

      Questo scrive la banca: “la quota della popolazione sopra i 15 anni che soffre di un problema di salute cronico e’ salita dal 39,7% nel 2009 al 49,3% nel 2013”. “Degna di nota è la constatazione che la salute fisica dei bambini è influenzata negativamente dalla crisi economica”, prosegue il rapporto, “la percentuale di bambini che nascono sottopeso (meno di 2,5 chili) in Grecia è aumentato del 19% nel periodo 2008-2010”. L’aumento della mortalità infantile dal 2,65% nel 2008 al 3,75% nel 2014, si legge ancora nel documento, si accompagna “a un declino delle nascite pari al 22,1% nel periodo citato”. A peggiorare è anche la salute mentale dei greci. Secondo il rapporto, negli anni della crisi il numero di ellenici che soffre di depressione è cresciuto costantemente, passando dal 3,3% del 2008 all’8,2% nel 2011, fino a balzare al 12,3% nel 2013″

      Se conosci la lingua è scritto qui… https://www.bankofgreece.gr/BogEkdoseis/NomPol20152016.pdf e questa è l’unica fonte da cui ricavare ogni altra deduzione. Mi stupisce che il dato non sia stato utilizzato politicamente in Grecia (anche contro l’Europa) ma solo dalla banca centrale che notoriamente se l’è vista parecchio brutta… Per questo lo prendo ancora con le molle e anche con le pinze! Poi se sarà confermato, ti darò ampiamente ragione.

  6. Mah… questi dati sono pubblicati dalla Banca Mondiale grazie ai report ufficiali del ministero della salute greco. Furbini ha voglia di raccontare cazzate!
    Con ciò non dico che non avremmo potuto aiutare la Grecia di piu’. All’Italia è costata una “manovra” di miliardi. Però se siamo europei bisogna rimboccarsi le maniche per aiutare quei popoli che sono stati manipolati e male amministrati. Anche senza usare argomenti lacrimevoli, soprattutto se fasulli…
    https://uploads.disquscdn.com/images/021c88bc748a577b93098963059040c275a16ca10d192770d5776fc800c8e8f7.png

    • Paolo caro, la Banca Mondiale (la tua fonte) dice che la Grecia nei primi due anni di austerità imposta dai poteri finanziari passò nel ranking mondiale della mortalità infantile da 160 a 191, equivalente ad un aumento del 26% di casi, addebitati da certe fonte ai tagli alla sanità mentre altre dicono che questo triste aumento cominciò prima che il bugdet fosse ridimensionato dalla troika.
      Comunque, e lo dice sempre la Banca Mondiale, la scalata greca alla drammatica graduatoria delle morti nei primi anni di vita, corrisponde ad un 23 per cento di casi in più registrato nei primi anni dell’austerity, un picco che nel 2017 si è assestato addirittura al 43% di casi in più, rispetto sai a cosa? alla media discendente raffigurata nel grafico.

      Mi dispiace per te, Paolo caro.
      Per piacere, non ideologizzare un dato che la tua ideologia non concorre a confutare…lo avvalora.

      • Ma mi pare che ideologizzi te. Nessuno gli ha imposto proprio nulla. Hanno anche votato si alla grexit, ma poi non sono usciti. Potevano farlo. Potevano rifiutare tutto. Potevano tornare sovrani, tornare alla dracma e fare quello che volevano. Nessuno li ha occupati militarmente. Nessuno li ha obbligati. Gli hanno solo detto che se volevano restare queste erano le condizioni. Le alternative c’erano e Tispras ha vinto sbandierandole. Poi però… ha preferito non farne di niente. Hanno truccato i conti, hanno sperperato il patrimonio pubblico, anche se gli avessero coperto l’intero debito, in 5 anni sarebbero stati al medesimo punto. Dunque cosa dovevano fare, oltre alle chicchiere della sinistra e dei sovranisti? Uscire. Si, ma non l’hanno fatto! Chissà perchè… se uno stato si riduce come la Grecia, non è colpa dell’Europa, è colpa dei greci. Così come se siamo ridotti così noi non è colpa della Merkel, ma di noi stessi. Troppo facile cercare sempre il colpevole alla bisogna. Questi che sono al governo adesso, sono come i greci di 15 anni fa… bisogna aumentare i salari (per decreto), mandare la gente in pensione presto (per decreto) dare un sostegno a tutti i poveri (per decreto). Poi se il conto finale non torna, prendersela con l’Europa brutta e cattiva che ci vuole male, con la Merkel culona e la perfida albione. E via col liscio… Tanto prima o poi i nodi vengon tutti al pettine!

        • in quegli anni la Grecia restò senza liquidità, il servizio sanitario di stato non poteva più erogare le necessarie prestazioni, i farmaci più costosi venivano venduti al mercato nero di Atene… in questa situazione la mortalità infantile (e non) aumentò in maniera non trascurabile.
          Perchè il diritto ad essere curati con i mezzi più costosi del mondo non è scontato, non è un diritto acquisito incancellabile, ma può invece svanire nel giro di pochi giorni… come in Grecia, come in Argentina.
          Il nostro Welfare in generale e il nostro SSN in particolare, si reggono solo e unicamente sul fatto che qualcuno nel mondo compri il nostro immenso debito… quando smetteranno di farlo aumenteranno i decessi e tutto il resto, ma non sarà colpa di chi smetterà di prestarci i soldi, ma di quegli irresponsabili che ci avranno cacciato in quella situazione.
          Ed è per questo che sottoscrivo questo tuo commento in ogni sua parola, in ogni sua virgola, perchè è semplicemente la verità

        • No macchè ideologizzo,aò direttò, l’esperimento della Grecia non ha funzionato, convinciti…ha fatto anche morti, tra i più innocenti…e comunque io ti ho fatto un complimento…se poi …te contesti un dato incontrovertibile …700 bambini morti …in un contesto legato all’austerity, su cui, e te lo dico io per primo, ci sono interpretazioni discordanti, che discordano non sul dato ma sulla causa di questo aumento di mortalità infantile avvenuto in Grecia … se legato ai tagli imposti dalla Ue oppure no…è questo su ciò su cui discordano…otè, pigliate il mio complimento, che ti ribadisco, tanto il mio voto non lo avrai anche se la Troika fosse una cicogna e non rappresentasse una sciagura…ma non stare a ragionare come ragioni…non è che rivendicare misure draconiane contro l’eccesso di debito pubblico può giustificare un’ecatombe infantile di cui nessuno ha diritto di lamentarsi…cazzo, vabbè la Ue o di uscire dalla Ue…ma non stiamo ad esagerare…neanche io arrivo a sottovalutare le morti in mare.

  7. Anche la settima querela promossa contro il sottoscritto in qualità di direttore di Informarezzo, si è risolta con l’assoluzione (7 su 7). Il GIP non ha concesso infatti il rinvio a giudizio, disponendo l’archiviazione. Avvocato difensore Domenico Nucci. Articolo su argomento Seitoscana: “La volpe è entrata nel pollaio”

    • Mi rallegro con te e mi complimento ammirato con l’avv. Nucci, che edifico a modello di difensore, e colgo il pretesto di edificare anche te a modello di giornalismo rispetto a quello di qualche altro giornalista molto più grosso di te…ad esempio una primafirma del Corriere della Sera…illustre membro della Open Society…Fubini si chiama. Questi, ieri, ha fatto affermazioni sbalorditive a Tg2000, a proposito di un articolo che non ha voluto scrivere, guardando i dati della mortalità infantile in Grecia negli anni della crisi, quella crisi a seguito della quale Junker stesso disse che la UE (la Troika) aveva avuto la mano sin troppo pesante.
      Fubini ha raccontato di essersi auto censurato essendosi accorto che con la crisi erano aumentati i decessi di bambini; infatti, aveva saputo che era avvenuta in Grecia, a causa dei sacrifici imposti al popolo, l’ecatombe di 700 bimbi.
      Ma ha tenuto la cosa per sé, “per non essere strumentalizzato ostracizzato dagli europeisti” dando un argomento ai sovranisti. Così, papale papale, ha detto. Sbalorditivo…non trovi anche te?

      Pertanto elogio te, giornalista che ha il coraggio di esporsi alle conseguenze di ciò che pensa e lo scrive.

  8. Gli investimenti e i lavoratori più abili fluiranno verso i Paesi i cui governi sapranno creare le condizioni migliori per attrarli.
    Piaccia o non piaccia, tutti i governi sono attualmente giocatori in una gigantesca competizione globale, in cui vince chi fornisce: prima di tutto la moneta più solida, poi le tasse più basse, quindi la regolamentazione più leggera, infine la giustizia più affidabile, ed in ultimo l’amministrazione meno corrotta e le infrastrutture migliori.
    I governi devono preoccuparsi di queste cose, non di pianificare, dirigere, sovvenzionare la loro via al nirvana collettivista…

    • Margaret Thatcher, alò, intanto scrivi correttamente lo pseudonimo e poi cerca di capire ciò che scrivi:
      l’euro è una rock solid ma l’Italia dentro la moneta unica ti sembra competitiva? Non dico a livello globale ma ti sembra che sia riuscita ad essere competitiva perlomeno dentro l’eurozona? Probabilmente te sei una ordoeurista di ferro, ci scommetto, ma dato che sei anche thatcheriana d’acciaio, a giudicare dal tuo nome de plume assunto malamente per pubblicare il tuo commento, rifletti: l’inghilterra, mai unitasi all’eurozona è divenuta un hub finanziario ed ha mantenuto la propria moneta agendo con gli strumenti della politica monetaria anche quando era (come tuttora è, anche se ancora per poco nell’Unione) per compensare le differenze con gli altri Paesi. L’Italia, da quando è stato introdotto un euro, che è un marco tedesco, non ha più avuto questa possibilità.

      Thatcher cara, non giochiamo ad armi pari…ti sembra? Innanzitutto con la Germania non giochiamo alla pari in termini di possibilità decisionali su ciò che è un bene per l’economia del Paese.

      Le tasse più basse, otè, d’accordo, ma mettiamoci d’accordo in quanto se te vuoi che i lavoratori qualificati fluiscano in Italia ( otè, basterebbe che in tanti non se ne andassero e ne venissero meno dall’Africa senza qualifica, ma forse te non sei d’accordo) c’è bisogno di una riforma del sistema fiscale che liberi il lavoro dipendente dall’enorme prelievo alla fonte che fa sì che il lavoro dipendente eroghi all’Erario qualcosa come l’attuale 85% del totale delle tasse. Altrimenti, te ce li vedi i lavoratori che vengono in Italia per guadagnare un salario da fame? Io non ce li vedo. E, infatti, i giovani scappano.
      Poi che vuoi? Ah, sì, la deregolamentazione del lavoro…otè, più deregolamentato di così, c’è la schiavitù. E non lo dico per recriminare sulla fine il posto fisso…un lusso che ad esempio in America è tuttora di moda…ma forse per te gli Stati Uniti sono un Paese collettivista, marxista leninista.
      E veniamo alla giustizia…scolta Thatcher…qua siamo in Italia, la giustizia civile è un casino e lo sai benissimo…otè però per velocizzare i tempi non avevano introdotto lo strumento della mediazione? Ma le cose non sono cambiate poi tanto, vero? E lo sai perché? Perchè ci vuole uno Stato che cominci ad entrarci con i piedi e s’imponga di far lavorare di più tribunali, magistrati e avvocati.

      Ma soprattutto, cara Thatcher, ci vuole uno Stato in grado di rianimare il lavoro non a colpi di decreti ma a botte di investimenti pubblici…autentici…concreti…reali…e poi vedi se non arriveranno anche quelli privati.

      Ma uno Stato così è uno Stato che invece di essere sussidiario ai privati si mette in prima persona a programmare, pianificare, dirigere, finanziare.

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