Salviamo il pianeta, non ce n’è uno di ricambio

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Migliaia di studenti sono scesi in piazza per il terzo sciopero globale del clima.

La mobilitazione dei giovani del movimento Fridays For Future, ispirato dalla giovane svedese, Greta Thunberg, si tiene anche in decine di Paesi nel mondo.

Tanti i cartelli e gli striscioni nel variopinto corteo partito da Piazza S.Jacopo.

“E’ già troppo tardi” ammonisce uno studente. “Siamo qui per un unico scopo: evitare che questo mondo finisca” gli fa eco un altro.

«È necessario che le parole si trasformino in fatti», si legge sul profilo Facebook di Fridays for future Italia.

I ragazzi del movimento non vogliono solo evitare le sanzioni per chi sciopera il 27 settembre, come la penalizzazione del voto in condotta, ma chiedono al ministro che aumenti i fondi alla scuola, all’università e alla ricerca, per sostenere l’innovazione ecologica e rendere gli istituti scolastici al 100% sostenibili, che riveda i programmi didattici perché evidenzino «le tragiche conseguenze dell’utilizzo di combustibili fossili», che «inserisca insegnamenti basati su modelli di sviluppo sostenibile» e che interrompa le collaborazioni tra Miur e aziende inquinatrici.

Insomma, più che al banner sono interessati alle azioni, consapevoli che dietro l’angolo c’è il rischio di essere bollati come il solito movimento che svuota le aule ma non riempie le menti.

Ma in tutta Italia ci saranno mobilitazioni per chiedere trasporti pubblici ecologici e più attenzione al riciclo dei rifiuti.

Le piazze convocate sono state 160, raccolte in una mappa virtuale pubblicata su www.fridaysforfutureitalia.it. A detta di tutti gli attivisti, da Torino a Napoli, questo terzo sciopero sarà il più partecipato di sempre. A Milano i cortei sono addirittura due. A Roma il Campidoglio ha approvato proprio ieri la dichiarazione di «emergenza climatica» presentata dagli attivisti sul modello di altre 26 città. A Venezia il movimento si unirà agli attivisti di «No grandi navi», e in Veneto si proveranno a colpire tangenziali e autostrade inquinanti. A Napoli, in coincidenza con lo sciopero, i Verdi pianteranno il primo albero acquistato grazie a una raccolta fondi.  Il patron di Slow Food, Carlo Petrini, parteciperà al corteo di Alba (Cuneo). E Legambiente lancia domani, nella Valle di Gressoney, il primo di sette «Requiem» per i ghiacciai».

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