Quanto è accaduto nelle ultime ore circa le parole social pubblicate dall’avvocato Rossella Angiolini, (presidente commissione provinciale delle pari opportunità, nota matrimonialista, frequentatrice di salotti tv, personaggio con significativi trascorsi nelle amministrazioni locali conseguenti a sue candidature in Forza Italia) ha numerosi precedenti, mi fa venire in mente quando ho parlato di Renzi alcuni mesi fa, allorchè la polemica politica si infiamma e nasconde verità che non sono così sotto traccia. Insomma anche lei dice qualcosa di giusto, non sarò io a impazzire cercando di capire se è orologio rotto che dice l’ora giusta due volte al giorno oppure ogni istante. Non ho letto il post, scomparso, dedicato alla tristissima vicenda della ragazza pakistana di cui si teme l’omicidio in ambito familiare a causa del rifiuto a matrimonio combinato, solo screenshot ove compare il richiamo alle zoccole di sinistra e al loro silenzio su questa vicenda. Un termine che definire inappropriato è complimento, inserito in un concetto che non ha bisogno di commenti: stessa domanda varrebbe per le zoccole di destra… Anche una caduta di stile, inaspettata da una figura come quella dell’avvocato Angiolini, che probabilmente deve riflettere su quanto l’utilizzo dei mezzi social faccia saltare le più tradizionali riflessioni su ciò che si scrive. Ma che su questo episodio di cronaca aleggi eccessivo silenzio da parte di taluni gruppi d’opinione è indiscutibile, specialmente quando confrontato alla mobilitazione per un episodio (George Flloyd) in una realtà per noi italiani ancora più sconosciuta quale è quella delle comunità nere negli Stati Uniti d’America. Nel mondo liberal, anzi di sinistra, italiano manca la capacità di affrontare gli episodi di malcostume o criminali che avvengano nelle comunità di extracomunitari impiantati in Italia: problematica che poi si estende al potere criminale della mafia nigeriana piuttosto che all’impegno delle comunità nordafricane nello spaccio di droga o a quelle dell’est europeo in ambito di prostituzione. L’imbarazzo da parte di coloro che difendono senza dubbi ogni tipo di immigrazione è palpabile, diventano leoni solo quando ne possono fare uso elettorale, come in questo caso. Non dimenticando che il famoso film “Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata ” con Sordi e la Cardinale ha appena 50 anni e rappresenta appunto la realtà di matrimoni combinati che anche in Italia si svolgevano, certo con caratteristiche ben diverse da quello che pare potersi individuare nel caso della povera Saman. Bisogna avere il coraggio di dire che il nostro paese, con chi vi abita e chi vi arriva, ha superato almeno dal punto di vista giuridico certi aspetti del passato sui quali non si torna indietro. Aver paura di suscitare la contrarietà di quelle comunità straniere che sinora si sono appoggiate anche nei frangenti più scabrosi è un punto debole di quel mondo contro cui ha tuonato (in maniera turpe e inaccettabile) la rappresentante istituzionale della Provincia di Arezzo. L’ipocrisia e la convenienza politica devono sparire dinanzi al destino di Saman, cui devono andare i notri pensieri.
Invece mi sa che è proprio tutto sbagliato.
È sbagliato insultare chi non la pensa come te.
È profondamente sbagliato usare come insulto termini come Z, N, F, parole che nascono come una stigmatizzazione di una classe sociale, quella delle prostitute, delle persone di colore, degli omosessuali.
È sbagliato lamentarsi del fatto che altri sostengano una causa ma non un’altra. Se una causa ti sta a cuore, allora organizza qualcosa tu e poi chi vuole valuterà se partecipare. Siamo in un paese libero per fortuna.
Oltre tutto, in questo caso specifico non si capisce neppure quale dovrebbe essere la causa da sostenere. Ma magari era spiegato bene e con cura nel resto del post.