RIFLESSIONI DI UN CITTADINO SULLA MANCATA APPROVAZIONE DI UNA DELIBERA DA PARTE DELL’ASSEMBLEA DI ATO TOSCANA SUD

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Una mancata approvazione di una delibera potrebbe anche essere una “non notizia”, ma in questo caso mi sono fatto domande che mi piace condividere.

Premesse e contesto

Lo spunto di queste riflessioni sono due articoli:

1 –“Rifiuti da fuori ambito ad Arezzo? La delibera arriva in Ato ma Ghinelli va in minoranza” del 18 maggio;

2 – “Rifiuti, Iren scala Sei Toscana. Ghinelli conferma: “Termovalorizzatore da 45mila tonnellate non sarà chiuso”; del 20 maggio.

Quale sia esattamente il contenuto della delibera non è noto, ma al punto 4 dell’ordine del giorno dell’Assemblea di ATO Toscana sud 17 maggio si legge:

Rimozione dal Perimetro del Servizio affidato a SEI Toscana delle parti relative alla realizzazione e gestione degli Impianti previsti dalla Gara – Approvazione dell’Accordo conciliativo con SEI Toscana finalizzato alla cessazione del contenzioso sugli Impianti di Gara

Quindi si tratta di “Accordo conciliativo” tra SEI Toscana ed ATO Toscana sud “finalizzato alla cessazione del contenzioso sugli Impianti di Gara”.

Vediamo intanto di quale contenzioso si tratta. SEI Toscana ha presentato un ricorso al TAR contro l’approvazione del “Progetto di riposizionamento dell’Impianto di recupero integrale dei rifiuti di San Zeno” presentato da AISA Impianti e approvato dalla Regione Toscana nel 2020. Il ricorso fa riferimento al diritto/dovere di SEI Toscana, acquisito con la vincita del bando per il Gestore unico dei rifiuti in ATO Toscana sud, di costruire un termovalorizzatore (costo 82 Ml€ + IVA) a San Zeno e un digestore anaerobico a Terranuova Bracciolini; in particolare al termovalorizzatore è associata una autorizzazione a trattare 75.000 tn/anno di rifiuti, come da Piano Regionale vigente, autorizzazione che ora è in capo ad AISA Impianti.

Per inciso, questo problema giuridico era noto ad AISA Impianti, ad ATO Toscana sud e ovviamente a Regione Toscana al momento della valutazione del progetto, perché oggetto di una Osservazione presentata dal sottoscritto e riportata agli atti.

I ldibattito in Assemblea sembra si sia incentrato (vedi articolo 1) sulla capacità di termovalorizzazione del termovalorizzatore potenziato, con riferimento in particolare alla possibilità che questo venga alimentato anche con rifiuti provenienti da fuori provincia.

Inoltre si è parlato di linea 1 da dismettere, una volta realizzata la line 2 (articolo 2); su questo è interessante l’intervista del Sindaco di Arezzo e Presidente dell’Assemblea di ATO Toscana sud a Teletruria, che riporto:

“I contenuti erano sostanzialmente l’approvazione da parte dell’ATO di un accordo che interverrà tra SEI Toscana e AISA Impianti riguardante l’utilizzo dell’attuale linea da 45.000 tonnellate, che inizialmente era stato pensato di disattivare completamente nel momento in cui sarà realizzata la nuova linea da 75.000, ma che in realtà è stato pensato, ed è questo il tema dell’argomento, di mantenere in vita, per trattare gli scarti della raccolta differenziata in un accordo che a questo punto avviene direttamente tra il Gestore, che ricordo è il gestore dei rifiuti di ATO Toscana sud, non ha altre implicazioni dal punto di vista territoriale, e uno degli impianti di ATO Toscana sud in particolare l’impianto di San Zeno.”

Riflessione 1

Se la delibera riguardava un accordo conciliativo, che personalmente considero assolutamente necessario prima del pronunciamento del TAR, perché invece di parlare della congruità del valore economico della transazione, si è parlato di rifiuti da importare o meno? Questa cosa mi è incomprensibile e come tale molto sospetta.

Riflessione 2

Sembra che i Sindaci della provincia di Arezzo non si rendano conto che un termovalorizzatore da 22,5 MWt, che è quello che sarà disponibile nel 2024, e che è stato da loro approvato col “Progetto di riposizionamento dell’Impianto di recupero integrale dei rifiuti di San Zeno”, avrà bisogno, per funzionare correttamente di termovalorizzare anche rifiuti provenienti da fuori provincia, perchè, al raggiungimento degli obiettivi di legge delle raccolta differenziata, la potenza del termovalorizzatore sarà molto superiore alle necessità della provincia di Arezzo. Un termovalorizzatore deve funzionare alla sua potenza nominale, quindi bisogna alimentarlo con rifiuti e cambia poco se questi rifiuti sono della provincia di Arezzo o provengono da fuori provincia.

Ricordo che SEI Toscana dichiarò che nel 2024 la provincia di Arezzo avrebbe raggiunto una percentuale di RD del 65%; dai miei modelli già con il 60% di RD si comincia ad avere bisogno di importare rifiuti.

Voglio essere ripetitivo. Un termovalorizzatore si caratterizza per la sua potenza termica nominale che si misura in MWt, perché a quella potenza nominale che deve funzionare, e non per i rifiuti che può incenerire all’anno, perché i rifiuti possono avere un Potere Calorifico Inferiore profondamente diverso; se un termovalorizzatore viene saturato da una quantità di rifiuti X ad un PCI pari ad Y, allo stesso modo viene saturato da una quantità di rifiuti 2X con PCI pari a Y/2.

Riflessione 3

Il “Progetto di riposizionamento dell’Impianto di recupero integrale dei rifiuti di San Zeno”, non prevedeva nessuna realizzazione di un’altra linea di termovalorizzazione, ma il potenziamento dell’attuale, per portala, attraverso vari interventi tecnici, ad una potenza di 22,5 MWt; a pag. 74 del Progetto approvato dalla Regione si legge:

Per quanto riguarda il termovalorizzatore gli interventi riguarderanno: l’inserimento nella camera di combustione esistente di parte della sezione di vaporizzazione mediante scambiatori ad irraggiamento; la realizzazione di due nuovi banchi della sezione degli economizzatori mediante scambiatori di calore a convenzione per il preriscaldo dell’acqua; la sostituzione della nuova turbina e dell’impiantistica connessa con una nuova di potenza superiore; la sostituzione dell’attuale sistema di abbattimento dei gas acidi a semisecco con un sistema a secco.”

Da quanto scritto è evidente che gli interventi costituiscono manutenzione straordinaria dell’attuale unica linea e non la costruzione di un’altra.

Forse mi sono perso qualcosa, perché è dal 2020 che non mi occupo più di questo tema, diversamente si tratterebbe di affermazioni assolutamente improprie e come tali molto preoccupanti, visto il ruolo di chi le ha fatte e comunque, per quanto ribadito alla fine della Riflessione 2, tecnicamente sbagliate.

Peraltro qualunque costruzione di una nuova linea e qualunque aumento di quantità termovalorizzabili a San Zeno dovrebbero subire un processo di valutazione regionale e non possono essere semplicemente il risultato di un accordo tra SEI Toscana e AISA Impianti.

COSA FARE

I Sindaci. Bene hanno fatto i Sindaci a non approvare una delibera poco chiara. Ora debbono continuare a pretendere chiarezza in modo tenere separato l’accordo di conciliazione da eventuali obiettivi di modifica delle quantità di rifiuti/scarti termovalorizzabili a San Zeno.

Le Forze politiche. E’ bene che le forze politiche prestino attenzione a questo tema, per il suo impatto ambientale sul territorio e il suo valore economico: il progetto di riposizionamento vale complessivamente circa 45 ML€ di 15ML€ legati al termovalorizzatore

Franco Romagnoli

 

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