Quartini e Magnelli: “Con noi più risorse alla Sanità, anche grazie al Pnrr”
“Gestione centralizzata della sanità, difesa e rilancio del sistema nazionale e salute come bene comune indisponibile: il programma del Movimento5Stelle è l’unico a indicare in modo chiaro e concreto questi obiettivi e a spiegare come conseguirli, investendo più risorse alla Sanità, anche grazie al Pnrr“: si apre così la riflessione di Andrea Quartini e Maria Letizia Magnelli, candidati del Movimento5Stelle alle prossime elezioni politiche, sull’esito del monitoraggio condotto dalla Fondazione Gimbe sui programmi dei partiti in materia di sanità.
“A differenza degli altri, il Movimento5Stelle ha le idee chiare anche sulle risorse: per la spesa sanitaria non è accettabile scendere al 6.1% del PIL, dal 7.5% del 2021. Le stime internazionali ci dicono infatti che sotto il 6.5% arrivano solo i paesi poveri, incapaci di garantire il diritto alla salute” spiega Quartini, ricordando che per il M5S l’’obiettivo minimo è tornare ai livelli del 2020, quindi nella media europea. “Tra le nostre proposte c’è un piano straordinario di assunzioni, con una revisione del tetto di spesa per il personale e un adeguato rapporto numerico tra sanitari e pazienti. Ma vogliamo anche estendere la digitalizzazione del sistema sanitario, dare attuazione al Piano Nazionale Gestione Liste d’Attesa e investire in prevenzione e promozione della salute, assicurando quel 5% dei finanziamenti teorizzato ma non sempre applicato” insiste Quartini.
“Siamo da sempre impegnati a favore della sanità pubblica: lo abbiamo dimostrato con i nostri atti sia a livello comunale e regionale sia quando siamo stati al governo nazionale” aggiunge Maria Letizia Magnelli, ricordando che proprio come indica Gimbe, nel programma del Movimento5Stelle è previsto “l’utilizzo per la sanità dei fondi del PNRR ottenuti grazie agli sforzi del Presidente Conte e un impegno nero su bianco a eliminare le interferenze della politica nelle nomine della dirigenza sanitaria. Ci impegniamo ad attuare la riforma del Titolo V della Costituzione in modo da riportare la gestione della sanità direttamente allo Stato centrale, annullando le disfunzioni di 20 sistemi regionali evidenziate dalla pandemia e a fornire maggiori risorse per l’assunzione e retribuzione del personale sanitario e per i Pronto Soccorso. Perché i fondi per la sanità – conclude Magnelli – non sono spese ma investimenti”.