Primo reportage dal profondo rosso del San Donato

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Da un servizio di Francesco Cianchi donato agli operatori dell’ospedale per Pasqua.

“All’inizio del lockdown, in famiglia, parlavamo della situazione di emergenza, anche per spiegare alle bimbe l’impegno e i sacrifici dei sanitari e di quanti lavorano in ospedale. Parlavamo di quanti, tra di loro, non tornavano a casa per evitare di contagiare i loro cari. Conosco bene la realtà dell’ospedale, e moltissimi di coloro che ci lavorano. Volevo testimoniare la realtà dell’ospedale del nostro territorio ed lavoro portato avanti al suo interno. Ed è stato emozionante, parlare con loro e vedere con quanta serenità e dedizione portano avanti il loro lavoro in questo frangente, che risulta decisamente irreale; vedere anche i nomi scritti sul retro delle tute, come i grandi sportivi, in campo per giocare una partita per la vita. Le tute bianche livellano le professioni. Al loro interno si celano medici e infermieri, ma anche oss e personale delle pulizie. Tutti collaborano, e non si curano solo della parte clinica e igienica. Ho assistito, infatti, anche alla fase di configurazione di tablet (donati da aziende e cittadini) affinchè i pazienti possano restare in contatto con i propri familiari e abbattere così il muro della solitudine che questa malattia impone. Questi momenti devono rimanere nella memoria, oltre che nella storia. Per ricordarcelo, soprattutto, quando l’emergenza sarà finita. Per ricordarcelo, quando torneremo in ospedale senza controlli all’ingresso. Per ricordarcelo: perché quel personale sanitario e non, sarà lo stesso di adesso. Grazie”

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