Potevamo scegliere tra il disonore e la guerra. Abbiamo scelto il disonore, avremo la guerra!

13
L'assalto agli aerei all'aereoporto di Kabul

di Riccardo Mazzoni

L’Occidente ha abbandonato gli afghani al loro destino, condannando un popolo intero all’inferno oscurantista talebano, le cui fiamme sono già arrivate a Kabul col terribile corollario di vendette tribali, di ritorno alla sharia, al burqa obbligatorio per le donne e alle lapidazioni di piazza. L’Alleanza del Nord a cui gli Stati Uniti avevano dato sostegno venti anni fa per cacciare i seguaci del mullah Omar, e che ha governato il Paese sotto l’ombrello della coalizione internazionale, ora ha riconsegnato l’Afghanistan città per città al fanatismo islamico degli studenti barbuti. Per gli Usa e per la Nato è un fallimento epocale, di cui presto pagheranno le conseguenze in termini di instabilità geopolitica e di jihadismo, ma che nell’immediato espone chi ha lottato per costruire una democrazia laica e rispettosa dei diritti umani a rappresaglie e persecuzioni spietate. Se è vero che le tragedie della storia si ripetono in farsa, il ritorno dei talebani al potere costituisce un’eccezione alla regola, perché alla tragedia di allora si assomma una tragedia ancora più grande, non solo in Afghanistan, ma anche a livello di rapporti di forza globali. L’Occidente, infatti, perdendo questa partita strategica, non è più credibile, e la sua influenza nei teatri di crisi ne esce irrimediabilmente compromessa.
Il plateale tradimento degli afghani segue di poco, infatti, quello consumato nei confronti del popolo curdo, a cui fu affidata la missione di combattere sul terreno lo Stato islamico in Irak, ricoprendo alla fine un ruolo determinante nella sconfitta dell’Isis, ma poi messo da parte senza che nessuna promessa occidentale venisse mantenuta, nonostante l’altissimo prezzo pagato e il rifugio umanitario offerto alle minoranze cristiane e yazide, vittime sette anni fa di un vero e proprio genocidio.
L’area sotto controllo curdo ora si estende dal confine Iraq-Iran alla Siria, e la storica rivalità fra i curdi iracheni e i curdi siriani affiliati al PKK è stata in parte accantonata per combattere il Califfato. I curdi rappresentano l’unica autentica democrazia di quell’area cruciale, e la costituzione di un vero e proprio Stato rappresenterebbe un indubbio fattore di stabilità. Invece Stati Uniti e Unione europea due anni fa hanno dato via libera alla Turchia per entrare nel nord della Siria e “dare una lezione” ai curdi, che Erdogan definisce senza mezzi termini “terroristi”. L’Europa resta sotto la minaccia turca di spalancare i confini ai milioni di profughi siriani che trattiene sul suo territorio – un ricatto peraltro strapagato – e si comporta di conseguenza. Ma gli Usa hanno fatto anche peggio: nel ‘91 l’attacco chimico ordinato da Saddam sterminò migliaia di curdi, ma Bush padre, vincitore della prima guerra del Golfo, non ritenne di rischiare altre vite americane per intervenire in loro difesa. L’unica volta che i curdi sono riusciti a ottenere un riconoscimento è stato nel 2003 quando, dopo aver aiutato gli Stati Uniti durante l’invasione dell’Iraq, ottennero l’autonomia del Kurdistan iracheno. Poi Obama, Trump e ora Biden hanno scelto di uscire dalle aree di crisi, ma se l’Occidente batte in ritirata, rinunciando a fare l’Occidente, si apriranno destabilizzanti praterie di conquista per le potenze autocratiche e per i regimi islamici.

13 COMMENTS

  1. mi sembra che non sia presente un intervento del Direttore che nella colonna a destra inizia con “Lo sapremo solo vivendo”, forse non lo vedo io in questa pagina

  2. Di questo signore che ha pavoneggiato una frase di Winston Churchill,
    (detta alla vigilia dello scoppio della seconda guerra mondiale) per
    paragonarla alla ritirata dall’Afghanistan, scopro che è, oltre (pseudo)
    giornalista, anche senatore,…povera politica in che mani!

  3. Non concordo con l’articolo.
    Non mi pare legittimo chiedere a nessuno di combattere una guerra che non ha interesse a combattere.
    Ho ascoltato ieri sera il discorso del Presidente USA e mi è sembrato ineccepibile.
    Mi ha colpito molto un passaggio in cui, in sostanza, ha detto che non si può chiedere agli americani di morire in una guerra che gli stessi afghani non sono disposti a combattere.
    Inoltre, non credo che l’Afghanistan tornerà quel covo del terrorismo islamico che era stato prima dell’intervento armato degli USA; quindi il risultato principale di tale operazione militare è stato raggiunto.
    Mi ha colpito anche la parte in cui il Presidente Americano Biden ha fatto riferimento al comportamento speculativo di Russia e Cina, che avrebbero gradito che gli USA continuassero a sprecare risorse in una guerra strategicamente inutile.

    • E’ vero anche questo. Se nel 2001 chiarisci bene questo aspetto Il problema non si pone e il ritiro poteva avvenire anche prima di ieri (Bin Laden è morto nel 2011). Ma si faceva anche molta narrativa “umanitaria”, a partire dalle povere donne locali, ai valori democratici, al medioevo, alle piantagioni d’oppio, ecc.: questi argomenti erano portati anche da americani. A questo punto liberano l’attuale uomo di riferimento talebano detenuto in Pakistan (un altro era stato a Guantanamo), quest’ultimo poi va a spasso per mezzo mondo con le presentazioni di rito, chiarendo proprio a cinesi e russi che tornano loro, quindi riprende in mano le chiavi proclamando l’ emirato islamico. Il governo fantoccio finisce di sparecchiare e fugge, l’esercito taroccato (tanto addestrato doveva essere….) fa spallucce. Insomma gli USA hanno ben diritto di togliere le tende, anche perché quasi tutti i dollari li mettono loro, ma si può riconoscere a questo punto che il cinismo vero stava in tutta quella messa cantata di umanitarie intenzioni: poi la prova che l’organizzazione di Bin Laden fosse in pianta stabile in quel suolo è stata fornita? Gli attentatori del 2001 erano quasi tutti sauditi e il loro capo è stato beccato in Pakistan.

      • Scusi leggo bene quello che ha scritto?
        Lei davvero mette in dubbio che Al Qaida avesse le sue basi in Afghanistan?
        Francamente sono un po’ sconcertato …
        Per intavolare un ragionamento devono esserci almeno delle condizioni minime
        Credo di non poterla seguire se questi sono i presupposti
        Buona serata

        • Quello non era un presupposto, filiazioni dell’ organizzazione hanno basi dalla Nigeria alla Somalia mentre durante l’occupazione varie cellule hanno commesso attentati in Europa.
          Dopo le prove fornite in mondovisione sulle armi di distruzione di massa in possesso dell’Iraq qualche dubbio si potrà concedere su altri argomenti, o no?
          I presupposti erano elencati nelle prime righe dell’ intervento, mentre che Bin Laden e molti attentatori fossero sauditi è un dato di fatto. Lei mette davvero in dubbio questo? Dimentica delle litanie di anni sugli argomenti accennati?
          Bé, credo di non poterla seguire nemmeno io. Buona serata.

    • Sono le idee dei vari Dott. Stranamore de’ noantri (fortunatamente
      sono in pochi) dimostrando di superare i talebani quando vogliono
      imporre uno stile di vita a coloro che, in casa propria, vogliono fare
      come cazzo gli pare, Se gli americani se ne fossero andati dall’
      Afghanistan dieci anni fa dopo che avevano fatto fuori Bin Laden
      e smantellato Al Qaeda, questa gente si sarebbe messa l’anima
      in pace magari sperando in qualche altro intervento americano pur
      di veder sparare missili.
      Sono d’accordo sulla previsione che non ci sarà ripresa di terrorismo
      a meno che qualche testa calda non decida di rompergli i coglioni 😀

      • Per inciso: ero d’accordo sul pronostico. I talebani non rischieranno più di perdere la posizione ripresa ospitando campi di addestramento e altre organizzazioni con mire internazionali nate ai tempi dell’occupazione URSS. Fra l’altro per queste cose gli interessati possono orientarsi su altre zone e questo il Presidente americano lo ha specificato.

    • Lo sapremo solo vivendo. Se i talebani terranno un basso profilo avranno qualche possibilità, se dovesse emergere un capo o capetto che li riporta ad essere un covo di tagligole, la scelta di abbandonare l’afganistan sarà ricordata come un giorno nero della storia americana e costringerebbe gli USA a tornare con costi economici e di vite umane nemmeno paragonabili. Al momento non lo sa nessuno, nemmeno i talebani. Ricordo ancora l’arrivo di Komeini tra una folla esultante, è solo un leader religioso ci dicevano, l’Iran è una grande nazione moderna. QUesta è una rulette russa puntata alla testa di Biden. Nessuno ricorderà gli errori di Trump e manco quelli di Obama, in Afganistan, ma solo un elicottero che si alza dal tetto della ambasciata: sopra c’è scritto Joe Biden

  4. In questo momento penso con tenerezza agli abitanti di Taiwan. Se la faranno sotto al solo al pensiero che prima o poi potrebbero essere venduti alla Cina in nome di qualsiasi accordo commerciale.
    Ho ascoltato con attenzione le ragioni degli USA, quelle che furono di Trump e quelle espresse da Biden: il cinismo eletto a forma di governo. Hanno fatto bene a fare ciò che hanno fatto. Sia di lezione e di monito per gli europei che adorano tanto gli staterelli nazionali, tanto c’è la Merica.

  5. questa tragedia dimostra ancor di piu’ che c’e’ bisogno di un nocciolo di nazioni forti in europa che incomincino a sostituire gli stati uniti quanto meno nella difesa della nostra civilta’.
    Grazie Onorevole per aver ricordato la vigliaccata che abbiamo fatto, per non “inimiciarci” la grande alleata turchia, al popolo curdo nella totale indifferenza generale.
    E’ purtroppo mio convinzione che Gli stati Uniti hanno esaurito il loro potenziale storiografico ed ormai si stanno avviando verso una pericolosa fase terminale della loro egemonia politica militare e finanziaria sul mondo.

  6. Sono d’accordo con l’On. questa volta. Se si privilegiano, di volta in volta e per diverse ragioni, i buoni rapporti con Turchia, Pakistan e altri, gli esiti non possono essere diversi.
    Poi non si dovrebbe pretendere di trapiantare i criteri occidentali (sedimentati nell’arco di millenni e ridefiniti con l’accelerazione bruciante dell’ ultimo secolo) in quei luoghi: in questo senso l’esperienza curda è abbastanza originale, “calibrata” per l’ambiente e costantemente boicottata.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here