Le perquisizioni sono state disposte dalla procura della repubblica. L’indagine è coordinata dal Sostituto Caludiani. Tra i reati contestati ci sono il peculato, l’abuso d’ufficio e il favoreggiamento.
Calma e gesso, si diceva tra i ragazzi un tempo. E sporattutto aspetterei a sbattere i mostri in prima pagina. Le indagini sono appena iniziate.
Per intanto sappiamo che sono stati sequestrati atti e documenti, legati, almeno così pare dalle prime voci trapelate sulla stampa, alla gestione della Coingas ed in particolare alcune consulenze particolarmente gravose per un controvalore che si avvicina al mezzo milione di euro. Difficile giustificarle perchè Coingas è poco piu’ di un società finanziaria, una sorta di cassaforte dove sono custodite le partecipazioni dei comuni in Estra e nulla piu’.
Da anni si parla di cancellarla, riversando su Estra direttamente le quote, ma si era sempre preferito attendere, soprattutto per non doversi presentare frazionati in tanti piccoli azionisti, laddove gli altri soci di Estra sono ancora ben compatti. Di certo l’operatività di Coingas era inesistente. Per risparmiare sui gettoni si era trasformato il CDA in organo monocratico, ovvero in amministratore unico.
Secondo le indiscrezioni riportate da la Nazione, tra gli indagati ci sarebbero l’assessore Merelli, l’ex presidente Sergio Staderini, il commercialista Cocci ed uno studio legale fiorentino. Stamani, freddandosi i roventi e convulsi eventi di ieri, che hanno visto la Digos all’assalto dei palazzi, occorre maggior distacco per una analisi appena sfrondabile dalla polemica politica.
I personaggi:
Sergio Staderini, ex presidente di Ora Ghinelli, è stato il rappresentante legale di Coingas prima come presidente del Cda dall’agosto 2016 al 15 settembre 2017, ruolo poi trasformato in amministratore unico fino al 31 gennaio 2019, quando annunciò immediate dimissioni perchè la nuova banca, dove prestava il suo lavoro, non gli consentiva piu’ di avere incarichi esterni e l’autorizzazione rilasciata precedentemente non era piu’ valida.
E’ lui al centro della indagine della Procura, per lui si ipotizza il reato di peculato, perché al suo mandato sarebbero imputabili le consulenze.
Franco Scortecci è subentrato a Staderini proprio il 31 gennaio, dopo l’addio alla presidenza dell’Istituzione Giostra, tuttora in carica. Le perquisizioni della Digos sono state fatte nei giorni scorsi negli uffici storici di Coingas che si trovano ad Arezzo in via Igino Cocchi, dove è anche la seda di Estra, nella zona industriale di Pratacci. La procura gli contesta il reato di favoreggiamento. Una posizione decisamente piu’ leggera, perchè nei pochi mesi in cui è stato in carica, è difficile che abbia potuto prendere visione di tutta la situazione. In ogni caso difficilmente avrebbe potuto interrompere legalmente e subitaneamente il perpetuarsi di un eventuale reato.
Alberto Merelli, noto commercialista aretino, in giunta come uomo di fiducia del sindaco. Assessore al bilancio e partecipate. L’amministrazione aretina è il socio di maggioranza di Coingas con il 45,27% delle quote ed a questa è storicamente data la delega per il controllo sull’operato di COINGAS. A prima vista sembrerebbe una “culpa in vigilando” e conoscendo la grande esperienza amministrativa di Merelli, è piu’ facile immaginarlo accusato di eccesso di fiducia. Ma è ovviamente troppo presto per qualsiasi valutazione. Per intanto sappiamo che a lui sarebbe contestato il reato di peculato, ma anche quello di abuso d’ufficio.
Marco Cocci ha ricoperto, anche nel 2018, il ruolo di consulente finanziario di Coingas, partecipando per conto di essa anche a conferenze stampa. Peculato è l’accusa nei suoi confronti per aver ricevuto la consulenza da parte di Coingas.
La studio legale fiorentino. Per il momento non è trapelato neppure il nome. Troppo poco per una disanima del suo ruolo nella vicenda.
La vicenda sta facendo comunque traballare il palazzo.
Ieri sera giunta straordinaria con la partecipazione di tutti, allo scopo di esaminare i fatti. Certo il coinvolgimento in forma preponderante proprio della lista Oraghinelli, che si era presentata alla città con la volontà di fare pulizia, mette in seria difficoltà la maggioranza.
Dichiarazione del sindaco Alessandro Ghinelli

“Ho piena fiducia nel lavoro della magistratura e altrettanta piena fiducia nell’operato dell’assessore Alberto Merelli riguardo le attività da lui svolte nell’ambito delle sue deleghe tra cui quella alle partecipate. Abbiamo appreso dell’indagine su Coingas, società che comprende tutti i Comuni della provincia e all’interno della quale il Comune di Arezzo partecipa per il 45%, ma al momento non siamo in possesso di elementi né specifici né chiari riguardo le accuse che stanno alla base dell’inchiesta giudiziaria condotta dalla Digos su mandato del Pm. Da quel poco che sappiamo, riteniamo che tutto possa essere chiarito, ma attendiamo che il proseguo delle indagini e delle attività che la magistratura metterà in campo chiariscano fatti e responsabilità, certi che si arriverà a provare l’estraneità dell’assessore Merelli ai fatti a lui contestati. Aspettiamo l’evoluzione dell’inchiesta che ci auguriamo possa chiudersi in tempi brevi”. Insieme al sindaco, presenti all’incontro con i giornalisti in rappresentanza della Giunta, c’erano l’assessore Tiziana Nisini, l’assessore Lucia Tanti e l’assessore Barbara Magi.

scusate eh, ma pulizia di cosa, e da cosa?O_o l’ultima volta che ad arezzo c’è stato un gravissimo problema di pulizia era assessore Ghinelli.
Rtq hai pienamente ragione e, infatti, la pulizia (se è da intendersi per pulizia una deputazione morale) non fu neanche citata nel programma elettorale e, poi, di giunta. Il progetto sottolineava, invece, l’impegno di riportare la sicurezza ad Arezzo. E anche in questo hanno bellamente fallito. Tant’è che la prefetta, attualmente in carica, ha sentito in tempi recentissimi la necessità di stimolare il Comune, che da 4 anni è governato da un centrodestra con tanti bò e tanti mah, a fare la sua parte contro la lotta al degrado. Te sembra che un’amministrazione che avesse preso seriamente l’impegno principale che essa stessa si era data, avrebbe avuto bisogno di un incoraggiamento dalla prefettura proprio sulla sua principale promessa elettorale? Alò, via, l’estensore dell’articolo ha volutamente ironizzato.
O caro lei, caro il mi estensore dell’articolo, mi permetta di osservare che se è giusto non sbattere i mostri in prima pagina, la calma e il gesso dovrebbero altrettanto valere anche per il Palazzo (che semmai se è citato come lo cita lei andrebbe scritto con l’iniziale maiuscola), No perchè, sa, non so lei, ma io il Palazzo non lo vedo traballare come sostiene lei, il quale, oltretutto, fa il maestrino sulla separazione dei fatti dalla polemica politica, per poi ricorrere ( e non casualmente incorrere) ad un modo di dire che più strumentale politicamente non potrebbe essere…il Palazzo traballa?!?…ma andò, ma li ha ascoltati? Li ha sentiti? …un Palazzo da cui un sindaco sostiene che la faccenda trattasi di un equivoco a lei sembra che traballi? Semmai bisognerebbe farlo traballare elettoralmente ,,,ma siamo ad Arezzo, dove coloro che potrebbero ritornare non faranno la differenza con gli attuali. Un suggerimento: si attenga alle fonti giornalistiche.