Ghinelli se la prende coi sindaci (di minoranza) che non han voluto approvare il bilancio, tanto che si è rifiutato (pare) di approvarlo anche lui.
Leggendo il lungo sfogo che ha fornito alla stampa, alcune cose mi son sembrate assai stonate: in una assemblea, ciascuno dovrà essere libero di votare si o no, oppure non è così? E perché il sindaco di Roccacannuccia dovrebbe votare un bilancio dalle cui poste attive sono stati distratti 450mila euro a favore (forse) di uno dei soci (il comune di Arezzo) ma non certo del suo comune? Tra l’affermare che un bilancio è redatto formalmente bene e condividere la strategia che lo rappresenta, c’è molta differenza!
Dal momento che la maggioranza che sostiene Coingas, è la medesima che nomina consiglio, presidente, sindaci revisori e compagnia cantante, sia in questa come nelle altre partecipate, non capisco perché si debba pretendere da chi non condivide il management e le sue scelte, che si approvino i bilanci e non si debba metter bocca nelle nomine, che a tal punto sono state effettuate con violenza politica, da aver preteso in una partecipata il cambio dello statuto, per poter così designare l’uomo forte della maggioranza senza indugi.
Troppo bello invocare l’unità quando c’è da condividere le responsabilità e imporsi con la forza dei numeri quando ci sono da fare scelte politiche. Si prenda la maggioranza l’onore e l’onore di aver governato, e non cerchi di spartirsi le responsabilità.
Ma ciò che lascia sommamente perplessi è il tono ultimativo di questo sfogo.
Stringi stringi, prosciugandolo dalla retorica sembra che dica: “Caro sindaco di Roccacannuccia, se vuoi i soldi dei dividendi per il tuo comune approva, se non approvi non prendi nulla”.
Questa è in ultima analisi una forma di coercizione al voto che corre sul filo del rasoio dell’estorsione, con risvolti penali e civili e responsabilità precise, indicate sia dal diritto societario che da quello penale.
Insomma se fossi al posto del sindaco Ghinelli, ammorbidirei le posizioni molto in fretta, perché dalle parti di Coingas le grane sono tutt’altro che finite ed eviterei di aggiungercene altre! E se l’opposizione le cavalcherà, in ultima analisi, avrà fatto solo il suo dovere: sennò che ci sta a fare?
Ma che filo e filo… questo è un caso di estorsione da manuale!
Si realizza un’estorsione di tipo patrimoniale quando al soggetto passivo sia imposto di porsi in rapporto negoziale di natura patrimoniale con l’agente o con altri soggetti attraverso la coercizione della volontà