La memoria è importante è come un ponte fisico che veicola l’evento con il ricordo, dolore intimo profondo di persone, tragicamente scomparse…ma ancora nitidamente presenti nella mente umana. 35 anni fa, il 29 maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles, la strage. ( 39 i morti…32 quelli Italiani…600 i feriti ) prima della 30ma finale di Coppa Campioni ( si chiamava così l’attuale: UEFA Champions League ) Juventus-Liverpool prevista per le 20.15 terminata 1-0 ( Platinì marcatore).
Ero ragazzino, il collegamento su Rai due ebbe inizio un’ora prima. Il cronista era il maestro Bruno Pizzul…Il tramonto mozzafiato faceva da cornice, c’erano tutte le premesse per un grande spettacolo. Famiglie intere, anziani, circa 58000 spettatori, invece il video lentamente si oscurò ….La tragedia si stava inesorabilmente consumando fra gli hooligan Inglesi, all’impazzata, massa inferocita, cominciarono a spingersi verso il settore Z a ondate, cercando il take an end (“prendi la curva”) sfondarono le reti divisorie…l’inizio della tragedia. Il resto è cronaca nera.
Sempre per non dimenticare fra i 32 morti persero la vita un giovane medico Aretino Roberto Lorentini, 31 anni, libero dalle grinfie violente degli hooligan, anziché mettersi al sicuro, fedele al giuramento d’Ippocrate, cercò di rianimare un bambino con la respirazione artificiale, fu travoltò dalla ferocia e furia bestiale, babbo del noto conduttore – giornalista sportivo di Teletruria ed una ragazza di Rigutino Conti Giuseppina anni 17…Ogni aggettivo è superfluo.
Molte TV straniere interruppero la visione fra il primo ed il secondo tempo. Alcuni calciatori della Juventus asserirono erano stati informati parzialmente scusandosi il giorno seguente…Ancora oggi, il ricordo funesto e drammatico, di quelle immagini mi attanaglia la gola avvertendo un senso amaro di….