Per la prima volta dopo 72 anni dalla sua approvazione, il governo sospende le garanzie costituzionali

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Non è la prima volta che il nostro Paese si trova ad affrontare emergenze nazionali. Ma siamo un Paese forte, che non si arrende: è nel nostro DNA.

Stiamo affrontando la sfida del Coronavirus. Una sfida che non ha colore politico, che deve chiamare a raccolta l’intera Nazione. È una sfida che va vinta con l’impegno di tutti: cittadini e Istituzioni, scienziati, medici, operatori sanitari, protezione civile, forze dell’ordine. L’Italia, tutta, è chiamata a fare la propria parte.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri – Giuseppe Conte

Scuole chiuse, di ogni ordine e grado, in tutta Italia, per evitare che attraverso i ragazzi si propaghi il contagio, soprattutto ai nonni con cui sono spesso in contatto.

“Il dpcm emanato oggi dal Governo con lo scopo di fronteggiare l’emergenza Coronavirus sospende su tutto il territorio nazionale da domani, 5 marzo, fino al 15 marzo i servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, nonchè le attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università, le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica ed i corsi degli istituti tecnici superiori.

Sospesi anche tutti i corsi di formazione professionale, i master e le Università per anziani. Esclusi invece dalla sospensione i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie”.

A confermare la chiusura delle scuole anche in Toscana è l’assessore regionale ad istruzione, formazione e lavoro Cristina Grieco, che ha inoltre precisato che: “Il decreto nazionale ha valore su tutto il territorio italiano, non sono necessarie ulteriori ordinanze dei sindaci”.

Grieco ha inoltre precisato che l’assessorato regionale all’istruzione è in costante contatto con l’Ufficio scolastico regionale, dove è stata attivata una task force per gestire la situazione.

“Comprendo perfettamente il disagio ed il turbamento di studenti e famiglie – ha detto l’assessore – e le difficoltà che vengono create da questo provvedimento, che il Governo ha assunto per motivi precauzionali di tutela della salute pubblica, recependo il parere del competente comitato tecnico-scientifico.

La Regione Toscana farà il proprio dovere e garantirà la massima collaborazione istituzionale per il buon esito della misura. Visto il momento e l’invito ad utilizzare sistemi di formazione a distanza, ricordo a tutti, insegnanti, dirigenti, studenti che la Toscana dispone della piattaforma di e-learning Trio, gratuita e fruibile da tutti, oltre che ricca di numerosissimi contenuti didattici e di supporto all’attività formativa.

Assicuro la nostra massima attenzione all’evolversi della situazione. L’assessorato e l’Ufficio scolastico regionale saranno a disposizione per fornire supporto e chiarimenti”.

Ma questo e’ solo uno degli aspetti del decreto approvato oggi dal governo. Essendo decretazione di emergenza non necessita neppure di approvazione parlamentare.

  1. sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnistica o congressuale;
  2. sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro di cui all’allegato 1, lettera d);
  3. sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d);
  4. limitatamente al periodo intercorrente dal giorno successivo a quello di efficacia del presente decreto e fino al 15 marzo 2020, sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza; sono esclusi dalla sospensione i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, ivi inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale, le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, nonché le attività delle scuole di formazione attivate presso i ministeri dell’interno e della difesa;
  5. sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;
  6. fermo restando quanto previsto dalla lettera d), la riammissione nei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva soggetta a notifica obbligatoria ai sensi del decreto del Ministro della sanità del 15 novembre 1990, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 6 dell’8 gennaio 1991, di durata superiore a cinque giorni, avviene dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga alle disposizioni vigenti;
  7. i dirigenti scolastici, sentito il collegio dei docenti, attivano, ove possibile e per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità;
  8. nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, per tutta la durata della sospensione, le attività didattiche o curriculari possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, avuto particolare riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità; le Università e le Istituzioni, successivamente al ripristino dell’ordinaria funzionalità, assicurano, laddove ritenuto necessario ed in ogni caso individuandone le relative modalità, il recupero delle attività formative nonché di quelle curriculari ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico;
  9. a beneficio degli studenti ai quali non è consentita, per le esigenze connesse all’emergenza sanitaria di cui al presente decreto, la partecipazione alle attività didattiche o curriculari delle Università e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, tali attività possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità; le Università e le Istituzioni assicurano, laddove ritenuto necessario e in ogni caso individuandone le relative modalità, il recupero delle attività formative, nonché di quelle curriculari, ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico; le assenze maturate dagli studenti di cui alla presente lettera non sono computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni;
  10. è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto
  11. l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA) e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione;
  12. la modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti; gli obblighi di informativa di cui all’articolo 22 della legge 22 maggio 2017, n. 81, sono assolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro;
  13. con apposito provvedimento dirigenziale è disposta, in favore dei candidati che non hanno potuto sostenere le prove d’esame in ragione della sospensione di cui all’articolo 1, comma 1, lettera f) del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 febbraio 2020, la proroga dei termini previsti dagli articoli 121 e 122 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285;
  14. tenuto conto delle indicazioni fornite dal Ministero della salute, d’intesa con il coordinatore degli interventi per il superamento dell’emergenza coronavirus, le articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale assicurano al Ministero della giustizia idoneo supporto per il contenimento della diffusione del contagio del COVID-19, anche mediante adeguati presidi idonei a garantire, secondo i protocolli sanitari elaborati dalla Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni, con particolare riguardo ai soggetti provenienti dai comuni di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, sino al termine dello stato di emergenza.

(Misure di informazione e prevenzione sull’intero territorio nazionale). Sull’intero territorio nazionale si applicano altresì le seguenti misure:

  1. il personale sanitario si attiene alle appropriate misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e applica le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della salute;
  2. è fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, di cui all’allegato 1, lettera d);
  3. nei servizi educativi per l’infanzia di cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle restanti pubbliche amministrazioni, sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all’allegato 1;
  4. i sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie di cui all’allegato 1 anche presso gli esercizi commerciali;
  5. è raccomandato ai comuni e agli altri enti territoriali, nonché alle associazioni culturali e sportive, di offrire attività ricreative individuali alternative a quelle collettive interdette dal presente decreto, che promuovano e favoriscano le attività svolte all’aperto, purché svolte senza creare assembramenti di persone ovvero svolte presso il domicilio degli interessati;
  6. nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, in conformità alle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione 25 febbraio 2020, n. 1, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, liquidi disinfettanti per l’igiene delle mani;
  7. nello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private sono adottate opportune misure organizzative volte a ridurre i contatti ravvicinati tra i candidati e tali da garantire ai partecipanti la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra di loro, di cui all’allegato 1, lettera d);
  8. le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi;
  9.  chiunque, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, o sia transitato o abbia sostato nei comuni di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta. Le modalità di trasmissione dei dati ai servizi di sanità pubblica sono definite dalle regioni con apposito provvedimento, che indica i riferimenti dei nominativi e dei contatti dei medici di sanità pubblica; ove contattati tramite il numero unico dell’emergenza 112 o il numero verde appositamente istituito dalla regione, gli operatori delle centrali comunicano generalità e recapiti per la trasmissione ai servizi di sanità pubblica territorialmente competenti. a) contattano telefonicamente e assumono informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti, ai fini di una adeguata valutazione del rischio di esposizione;
  10. accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, informano dettagliatamente l’interessato sulle misure da adottare, illustrandone le modalità e le finalità al fine di assicurare la massima adesione;
  11. accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, l’operatore di sanità pubblica informa inoltre il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta da cui il soggetto è assistito anche ai fini dell’eventuale certificazione ai fini INPS (circolare INPS HERMES 25 febbraio 2020 0000716 del 25 febbraio 2020)
  12. in caso di necessità di certificazione ai fini INPS per l’assenza dal lavoro, si procede a rilasciare una dichiarazione indirizzata all’INPS, al datore di lavoro e al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta in cui si dichiara che per motivi di sanità pubblica è stato posto in quarantena, specificandone la data di inizio e fine.
  13. L’operatore di sanità pubblica e i servizi di sanità pubblica territorialmente competenti provvedono, sulla base delle comunicazioni di cui al comma 1, lettera i), alla prescrizione della permanenza domiciliare, secondo le modalità di seguito indicate:
  14. L’operatore di sanità pubblica deve inoltre: a) accertare l’assenza di febbre o altra sintomatologia del soggetto da porre in isolamento, nonché degli altri eventuali conviventi; b) informare la persona circa i sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di comparsa di sintomi; c) informare la persona circa la necessità di misurare la temperatura corporea due volte al giorno (la mattina e la sera).
  15. Allo scopo di massimizzare l’efficacia della procedura sanitaria è indispensabile informare sul significato, le modalità e le finalità dell’isolamento domiciliare al fine di assicurare la massima adesione e l’applicazione delle seguenti misure:
  16. mantenimento dello stato di isolamento per quattordici giorni dall’ultima esposizione;
  17. divieto di contatti sociali;
  18. divieto di spostamenti e viaggi;
  19. obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.
  20. In caso di comparsa di sintomi la persona in sorveglianza deve: a) avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta e l’operatore di Sanità Pubblica; b) indossare la mascherina chirurgica fornita all’avvio della procedura sanitaria e allontanarsi dagli altri conviventi; c) rimanere nella propria stanza con la porta chiusa garantendo un’adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale, ove necessario.
  21. L’operatore di sanità pubblica provvede a contattare quotidianamente, per avere notizie sulle condizioni di salute, la persona in sorveglianza. In caso di comparsa di sintomatologia, dopo aver consultato il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta, il medico di sanità pubblica procede secondo quanto previsto dalla circolare n. 5443 del Ministero della salute del 22 febbraio 2020, e successive modificazioni e integrazioni.

26 COMMENTS

  1. Dopo essersi prodigati per anni e anni in consigli per ridurre il nostro debito pubblico e far ripartire la nostra economia i nostri fratelli tedeschi, in questo difficilissimo momento hanno dimostrato, se mai ce n’era bisogno, tutta la loro solidarietà, la loro sensibilità e la loro correttezza.
    https://www.ilgiorno.it/sondrio/cronaca/coronavirus-mascherine-1.5066299
    Pensate quanto è stata importante per noi l’Unione Europea, tutto quello che di buono ci ha apportato in questi anni e che condivisione e fratellanza regna all’interno di questo magnifico gruppo di Nazioni.

  2. per essere ricattati bisogna essere ricattabili.
    E l’Italia lo è, perchè se i suoi creditori un giorno avranno paura di perdere i soldi che ci hanno prestato, li rivorranno e di sicuro non ce ne presteranno più… e in un paio di giorni finirà il welfare italiano come lo conosciamo,

  3. la lagarde ha prima detto:
    “lo spread non e’ un problema della bce”
    e successivamente ha corretto:
    “faremo tutto quello che ci chiederete per tenere a bada lo spread”

    allora e’ vero che lo spread e’ controllato dalla bce e lo usano come arma di ricatto per costringerci a fare quello che vogliono loro…

    • Si. Lo tengono in una gabbia ma se si incazzano l’aprono e quello fa un casino che non ti immagini! Poi ad un ordine della regina delle tenebre kulonainchiavabile, rientra e si mette bono. Così richiudono la gabbia.

      • scommetto che te saresti contento se si incazzano, l’aprono e succede il casino.
        ma poi casino di che?
        come quello che tutti quelli come te minacciavano agli inglesi se fossero usciti dall’unione europea?
        se fosse per me glie lo farei mandare dove vogliono lo spread, il problema è che in Italia non abbiamo un politico che abbia le capacità e le palle per mettere con le spalle al muro coloro che stanno da anni portando avanti un opera di indebolimento e saccheggio dell’italia.
        oltretutto con il debito pubblico che abbiamo sarebbe un gioco da ragazzi alzare la voce e decidere autonomamente cosa si deve fare e cosa non si deve fare in italia visto che quello che ci hanno fatto fare loro ha avuto come risultato quello che è sotto gli occhi di tutti.

  4. L’Unione Europea autorizza l’Italia a spendere 25miliardi di euro per contrastare le conseguenze economiche del coronavirus, la Germania, senza chiedere l’autorizzazione a nessuno, annuncia che metterà da subito a disposizione della propria economia 550miliardi di euro.
    Cosa vogliamo di più?
    Siamo in una botte di ferro.

    • L’articolo che citi, è la miglior dimostrazione di cosa riescono a fare i sovranisti (immagino come te).
      A parti invertite, ti immagini se Conte, con una epidemia in arrivo, avesse deciso di aiutare la Francia?
      Quanti Salvini e fans club al seguito, si sarebbero alzati in mondovisione a gridare contro il governo che metteva a rischio la salute degli italiani per aiutare i francesi?
      Quanti Salvini, Le Pen, Orban e compagnia cantante ci sono in Europa pronti a cavalcare gli sciocchi, aizzandoli contro i loro governi, se niente niente si azzardano ad un atto di solidarietà?
      Il sovranismo oggi, dopo aver seminato il vento del nazionalismo, raccoglie la grandine dell’egoismo…

    • L’articolo che citi, è la miglior dimostrazione di cosa riescono a fare i sovranisti (immagino come te).
      A parti invertite, ti immagini se Conte, con una epidemia in arrivo, avesse deciso di aiutare la Francia?
      Quanti Salvini e fans club al seguito, si sarebbero alzati in mondovisione a gridare contro il governo che metteva a rischio la salute degli italiani per aiutare i francesi?
      Quanti Salvini, Le Pen, Orban e compagnia cantante ci sono in Europa pronti a cavalcare gli sciocchi, aizzandoli contro i loro governi, se niente niente si azzardano ad un atto di solidarietà?
      Il sovranismo oggi, dopo aver seminato il vento del nazionalismo, raccoglie la grandine dell’egoismo…

      • Casalini, la solidarietà tra i popoli europei non è mai esistita, non esiste e non esistera’ mai.
        Unione Europea sono solo 2 parole e tali resteranno, la realtà lo sappiamo tutti è tutt’altro.

      • Tanto per confermare in quale merda ci siamo infilati stamani la Corte Europea ci ha notificato una multa di 7.500.000 euro per gli aiuti di Stato elargiti agli albergatori della Sardegna.
        Un’ Italia a terra con la gente terrorizzata e chiusa in casa a causa di un virus che ha già ucciso centinaia di persone, una sanità che, grazie ai tagli imposti dalla UE, si trova in grande difficoltà sia per quanto riguarda attrezzature e macchinari sia per quanto riguarda il personale, attività commerciali chiuse, migliaia di aziende per le quali questo virus rappresenterà la mazzata finale e la UE cosa fa?
        Ci notifica stamani una multa di 7.500.000.
        Ognuno faccia le proprie considerazioni, per me fare una cosa del genere in un momento del genere e’ da indegni.
        Ed è vergognoso che questa accozzaglia di Stati che sin dalla costituzione hanno dimostrato giorno dopo giorno di essere l’uno contro l’altro senza nessun obiettivo comune e senza nessuna solidarietà tra di loro continui a chiamarsi Unione Europea.

        • dichiarazione di ieri della von der leyen: “non siete soli……siamo tutti italiani”. hanno anche la faccia tosta di prenderci per il culo.

  5. Con tutto il rispetto per la libertà altrui e le regole democratiche, con tutte le prescrizioni e precauzioni, nonché il buon senso civico che tutti dovremo attuare e tenere in questa situazione, scuole ed università chiuse secondo emanazione del governo. Oggi solo da Siena centinaia, se non migliaia di studenti universitari hanno fatto le valigie per rientrare a casa verso località di tutta Italia, pullman, treni etc.e come successo a Siena sarà di sicuro avvenuto da altre città sedi di università. Che logica ha chiudere e fermare tutto, far crollare l’economia e poi permettere questa ,per me ,sciocchezza?
    Possibile che non si comprenda che è proprio questa la condizione migliore per trasportare a spasso il virus?
    Boh…..ma di sicuro mi sbaglio, ed è giusto che sia così.

    • E’ comunque il male minore: 500 studenti in un aula significa che se si ammala uno, si ammalano tutti e tutti contemporaneamente. Sempre peggio del rischio che si corre a mandarli a casa. Tanto all’ondata influenzale non è possibile sfuggire, l’unico obbiettivo a cercare di diluirla quanto basta a smaltire l’assalto agli ospedali. Fino a che si resta sotto ai 100.000 ammalati in contemporanea, secondo me ci si può fare e 100 mila ammalati significa mezzo milione di contagiati in contemporanea. Se si dovesse arrivare ai picchi delle ondate influenzali (5milioni di malati) sarebbe una catastrofe. Ricordo che al momento c’è solo un morto under 70 mentre la gran parte è over 80. Ad essere lucidi e razionali, ci sarebbe quasi da preferire prenderla subito, che lo spazio abbonda!

      • Può darsi tu abbia ragione, forse, oppure è meglio propagarla in tutti i rivoli per diluire i malati in tutti gli ospedali di Italia? boh…

    • E’ vero. Ma mi domando se sono rimasto solo a cogliere la portata di queste misure.
      Nelle settimane passate abbiamo assistito ad un florilegio di scemenze declinate su tutti i media: scienziati di fama, politici di ogni risma e colore, sostenuti in questo sproloquio da giornalisti famosi, che invocavano misure eccezionali da parte di organi dello stato, che per loro stessa natura non potevano prendere.
      E’ vero che la paura è la paura, ma si chiedeva, anzi si pretendeva, che i presidenti di giunta regionale adottassero misure alla limitazione della libertà personale dei cittadini, facendo coriandoli dello stato di diritto. Se solo ci avessero provato… non oso pensare alle conseguenze!
      Per arrivare ad imporre oggi queste limitazioni, si è prima dovuto dichiarare lo stato di emergenza nazionale, adottando delle procedure che prevedono l’estromissione dei poteri parlamentari, affidando la sommatoria di potere esecutivo e legislativo alla collegialità del consiglio dei ministri.
      E’ una procedura che per quanto prevista e già attuata in particolari situazioni, non ricordo essere mai stata utilizzata prima per provvedimenti di tale portata estesi a tutto il territorio nazionale. Per poter vietare assemblee, eventi pubblici e privati, adunanze ecc. ecc, per poter imporre il divieto di movimento a cittadini (che nemmeno sappiamo se sono influenzati) solo per la sfortuna di essere residenti in certe zone o gli arresti domiciliari ai contagiati, si è dovuto sospendere i diritti fondamentali sanciti dalla costituzione. Siamo ad un passo dal coprifuoco! E non sto dicendo che sia sbagliato, intendi bene. Solo che dobbiamo essere coscienti del momento che stiamo vivendo.
      Secondo me ricorderemo e studieremo in futuro questi giorni (e quanto lo studieremo: diverrà un capitolo dell’esame di diritto pubblico) soprattutto per questo. E se un domani un furbacchione decidesse di prendere in mano il paese, adesso è ben chiara quale sarà la procedura da seguire.

      PS. Stamani ad Arezzo inizia la sessione orale per 90 concorsisti provenienti da tutta Italia, nelle stanze del palazzo comunale.

        • …sempre a proposito del titolo dell’articolo; è la prima volta dopo venti anni che ti vedo sospendere le garanzie di bon ton e di garbato stile che ti contraddistinguono.
          Quando ci vuole ci vuole e hai fatto proprio bene.
          In un momento come questo poi, siamo tutti un po’ nervosi perché sinceramente non sappiamo come va a finire con questo virus.
          Ogni sera ascoltare i bollettini di guerra ti mette male vuoi per l’economia nazionale e individuale e vuoi sopratutto per la nostra salute.
          Speriamo che questo cazzo di corona virus se ne vada alla svelta.

          Ciao grande Direttore responsabile e anche te…riguardati.

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