Pediatra di campagna e pediatra di città (Erickson Live, di Antonella Oddone e Gabriella Ravalli)

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di Alessandro Artini

“Pediatra di campagna e pediatra di città”, edito dalla Erickson Live, è un libro di Antonella Oddone e Gabriella Ravalli, due pediatre di famiglia che vivono rispettivamente in campagna e in città. È rivolto soprattutto ai genitori con figli piccoli o adolescenti ed è gradevolmente illustrato da Leonardo Romano. È un vero e proprio manuale che si compone di due volumi, il primo dei quali ha come sottotitolo “Come si costruisce un bambino” e il secondo “Diventare genitori: che cosa fare in caso di…”.

Alcuni decenni fa, si crescevano i figli “naturalmente”, cioè secondo le consuetudini socialmente adottate e trasmesse, perlopiù oralmente, dalle generazioni più anziane a quelle più giovani. Quel sapere pratico, patrimonio quasi esclusivo delle donne (oggi fortunatamente non è più così), non è più sufficiente o quanto meno non appare più tale, attualmente. Gli studi di medicina, infatti, quelli in particolare destinati alle patologie, si sono arricchiti dell’apporto di altre discipline come la biologia, la psicologia, la pedagogia, ecc. Il concetto stesso di salute è cambiato nel corso del tempo e la cura delle malattie è solo il primo passo, ancorché indispensabile, per la cura più generale dei figli, che adesso si misura con la qualità della vita e il benessere. I tempi sono cambiati e i figli ricevono sempre più attenzioni, in proporzione diretta con il decremento demografico del loro numero. Oddone e Ravalli, quindi, hanno scritto un libro di consigli pratici, con uno stile divulgativo e accattivante, capace di coinvolgere il lettore che, in veste di genitore, immediatamente si riconosce nei quesiti sanitari ed educativi che affrontano le due pediatre e che derivano dalla loro esperienza, rielaborata e trasmessa con sensibilità e intelligenza.  Ma veniamo al testo e alla sua struttura.

Il primo volume, come recita il sottotitolo, spiega, con parole semplici, concetti estremamente difficili che hanno a che fare con il bambino, fin dalla sua formazione nel “pancione” della futura mamma. Nei secoli passati, i filosofi si chiedevano se i bambini crescessero coerentemente con le caratteristiche date della loro anima oppure se fosse l’esperienza del mondo a determinare la loro futura identità. Più recentemente gli scienziati, dopo la scoperta del DNA nel 1953, hanno cercato di capire se quello che Platone definiva come il codice dell’anima altro non fosse che la struttura genetica della persona. Se le cose stessero così, forse sarebbe sufficiente, per educare un bambino, seguirne gli impulsi, come voleva Rousseau, e affidarsi alla natura.

Ma la questione non è per niente semplice, perché il corredo genetico è tutt’altro che statico. Negli anni Novanta, infatti, si è scoperto che lo scheletro proteico attorno al quale si srotola l’elica del DNA (che consta degli istoni) ha la capacità di accendere o spegnere alcuni geni, in funzione degli stimoli ambientali, modificando così il funzionamento dell’intero sistema, cioè del genoma. L’epigenetica è la scienza che studia questi cambiamenti, che spiegano la “costruzione” del bambino.

Nel ventre materno, comunque, il bambino vive in una sorta di giardino dell’Eden, che ovviamente deve essere mantenuto mediante l’adozione degli opportuni stili di vita (no alcol e no sigarette per le donne incinte!). La cura del bambino, tuttavia, non può ignorare che non siamo mai soli e che il nostro viaggio nel mare della vita è sempre accompagnato da una miriade di pesciolini, che sono i microbi, i quali creano il nostro “microbiota”, cioè l’insieme dei microorganismi che popola il nostro tratto digerente. Essi costruiscono il nostro sistema immunitario, ci offrono vitamine e acidi grassi. Ebbene, occorre averne cura ed evitare, ad esempio, l’uso eccessivo di antibiotici.

Le due pediatre, poi, affrontano il tema del parto, dell’attaccamento, delle coliche, del ciuccio, del bagnetto, dell’allattamento… Le domande cui rispondono sono pratiche e dirette: “Quanto tempo devo tenere il bambino attaccato al seno?”, “Come devo tenerlo?”, ecc. Si passa, quindi, allo svezzamento o, per meglio dire, alla alimentazione complementare. Anche in questo caso le indicazioni scientifiche, quella delle dosi ad esempio, si accompagnano a una serie di consigli frutto dell’esperienza. Nel libro, inoltre, si leggono anche delle ricette culinarie per i bambini…

Il filo conduttore del testo è quello di affrontare i quesiti che i genitori si pongono in funzione della crescita dei loro figli. Ci si imbatte, così, anche nel mondo digitale, pericolosissimo sotto i due anni! Già, ma perché? Le due autrici, quindi, ci spiegano cosa siano i neuroni a specchio, che rappresentano una straordinaria scoperta del team di scienziati guidati da Giacomo Rizzolati. Anche in questo caso, alcuni concetti difficilissimi vengono affrontati con un linguaggio piano ed efficace. Quei neuroni sono fondamentali nell’educazione dei figli, che si avvale anche dell’imitazione e dell’identificazione con i genitori. Sono i cosiddetti neuroni dell’empatia, che ci rendono capaci di entrare in risonanza con le emozioni altrui. Ebbene, il mondo digitale, costituito da telefonini, computer, televisioni, ecc., quando i bambini sono piccoli, ne inibisce lo sviluppo!

Poi si parla di emozioni, di memoria, di sviluppo psicomotorio (no al girello!), di pannoloni, di coppie genitoriali omosessuali (i cui figli sono come tutti gli altri), di nonni e di tanto altro.

Il secondo volume, più snello del primo, offre una consulenza ai genitori rispetto agli eventi più ricorrenti. La casistica, spesso vissuta dai genitori inopinatamente come emergenziale, riguarda la febbre, il raffreddore, la tosse, la nascita dei denti e la loro cura, le feci, la scoperta degli organi sessuali, ecc.

Le due pediatre parlano anche dei vaccini e ne sostengono convintamente, in maniera scientifica e cioè con dati oggettivi, la validità; indagano, tuttavia, anche sulle cause, che potremmo definire sociologiche, della sfiducia rispetto alla loro somministrazione e in generale verso le istituzioni sanitarie.

Ovviamente le autrici parlano anche di autentiche emergenze, come quelle che derivano dal fatto che il bambino abbia ingerito delle sostanze dannose. In questo caso, ad esempio, occorre telefonare al Centro Antiveleni di Careggi, a Firenze.

Il volume si conclude con l’invito a considerare anche situazioni cui usualmente non prestiamo attenzione, come quella del chiasso e talvolta del frastuono. La nostra vita sociale e lavorativa generalmente si svolge con una costante fretta e immersa tra i rumori che caratterizzano la nostra quotidianità. Ebbene, è opportuno non dimenticare che il nostro cervello, grazie all’assenza di suoni, sviluppa la propria plasticità, mentre le emozioni decantano e la memoria si potenzia. Quindi il silenzio (anche interiore) non è una mera condizione filosofica di sospensione del pensiero e del giudizio (epochè), ma una reale esigenza del cervello che, grazie ad esso, si ritempra soprattutto in fase di rilassamento e meditazione.

Il libro è un ottimo regalo, particolarmente per le donne in gravidanza e i loro familiari, ma rappresenta anche una divertente e proficua lettura per tutti coloro che, anche in veste di nonni, di zii, ecc. si prendono cura dei bambini e degli adolescenti. Personalmente ne consiglierei la lettura anche alle maestre.

 

 

 

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