Ora Ghinelli: “Il Pd e l’Ato rifiuti storia triste della confusione di un partito aretino”

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“È con immenso piacere che constatiamo il successo della linea Ghinelli sancito ieri all’assemblea dell’Ato Toscana Sud. L’88% dei presenti ha votato a favore della delibera relativa all’approvazione dell’accordo conciliativo con Sei Toscana per la cessazione del contenzioso sugli impianti di gara e il relativo accordo tra AISA Impianti e ATO per la revisione delle convenzioni di utilizzo del polo impiantistico di San Zeno. Un risultato che evidenzia la bontà del contenuto e l’interesse in prospettiva che ne deriverà. Un duro lavoro non subito compreso da tutti ma poi approvato da molti e soprattutto anche da esponenti del Pd della Toscana meridionale. Qui si potrebbe chiudere la nota arricchendo il narrato con la risoluzione di un contenzioso con Sei Toscana, con il merito di aver mantenuto la linea da 45000 tonnellate/annue per i soli scarti della raccolta differenziata della Provincia di Arezzo. In sintesi, con l’affermazione della linea Ghinelli anche oltre la sfera politica del centro destra, rimane come macchia bianca o meglio nota stonata, il dispiacere invece dell’astensione di alcuni sindaci del Pd aretino che avevano visto accogliere ed approvare addirittura un loro emendamento. Un atteggiamento ambiguo e dannoso perché altri comuni amministrati sempre dal Pd in provincia hanno votato in maniera compatta la linea del nostro sindaco. Dobbiamo quindi rilevare che una discreta parte del PD aretino sul tema dei rifiuti ha una visione distonante con il resto del loro stesso partito. Prova ulteriore sono le uscite recenti di alcuni consiglieri comunali targati Pd che ancora indicano come inceneritore un impianto R1 contraddistinto invece dall’elevato grado di recupero e lo scarso livello di incenerimento, andando quindi contro a quanto definito dagli uffici competenti regionali e non dal centro destra aretino.
Per i dirigenti del Pd è il caso di dirlo, dopo le sterili polemiche su tutto, sociale, servizi ed ora anche sui rifiuti, da oggi la parola ATO fa rima con passato, che sicuramente non torna a tutta fortuna degli aretini”.

2 COMMENTS

  1. sul corriere della sera c’ è uno studio esaustivo sui pro e contro dei termovalorizzatori , non mi sembrano dati del tutto rassicuranti compreso l ‘eventuale traffico di camion con i rifiuti di altre provincie necessario per il buon funzionamento , mi pare molto meglio puntare su una differenziata eliminare progressivamente le discariche a cielo aperto e su un efficientamento dell ‘attuale inceneritore . Arezzo non è Roma o Napoli o Palermo.

    • Osservo con sgomento che questa faccenduola del triplicamento dell’inceneritore ha scatenato un serrato dibattito cittadino che ha rischiato di distrarre da problematiche ben più importanti quali per esempio se non sia l’ora di viceversa ridurre le dimensioni del centro del tabellone del buratto.
      Le residue amministrazioni di centro sinistra hanno brillato nelle opportune sedi con il voto contrario di ben 2 o 3 comunelli ( una minoranza della minoranza). Si può persino rintracciare volendo qualche straccio di stracco comunicato dell’area politica di opposizione che pone in dubbio l’opportunità dell’operazione, così come si può dissentire sul programma di una riasfaltatura.
      Per i resto ci sono stati gli articoli su Informarezzo e Arezzo Notizie del benemerito ing. Romagnoli, il quale, dopo aver studiato e illustrato nel dettaglio a noi piu’ pigri la questione territoriale dei rifiuti per anni, si è sentito in dovere di riprenderla e come sempre ha posto seri interrogativi che non hanno avuto risposta da nessuno. Poi ho visto un intervento del neo presidente di “orgoglio amaranto” Farsetti che chiamava alla mobilitazione ipotizzando persino un referendum, il che ha scatenato un’ulteriore immobilitazione. Lei, “simplicuis”, è il terzo cittadino a mia conoscenza che osa eccepire qualcosa e la commozione comincia a farsi strada nel mio cuore. Il timore che poteste essere magari tutti e tre “termovalorizzati” in occasione del futuro collaudo della nuova possente linea da 70.000 tn è stato subito smorzato dalla razionale considerazione che la nostra comunità ben può magnanimamente sopportare il “colore” di tre dissidenti con certe idee un po’ originali (con me siamo ormai addirittura quattro). In fondo sono centinaia di volte più numerosi i terrapiattisti e quindi perché si dovrebbe parlare tanto di questa questioncella?
      Come percentuale di riciclo la nostra provincia e la nostra regione è su dati che possono fare concorrenza a regioni che vantano grandi tradizioni sul tema dei rifiuti quali la Campania. Il problema di cercare di arrivare piuttosto a percentuali che superano l’80% come ormai in regioni dall’Emilia Romagna in su, queste tutte amministrate da Lega e centro-destra, per la politica e l’amministrazione delle nostre parti è del tutto secondario. Del resto se si riciclasse tanto a che servirebbero ‘sti giganteschi caldaioni? Possiamo semmai sperare che la prossima mossa sarà la pista da sci sopra l’impianto di San Zeno come a Copenaghen, a coronamento dell’altro grande sogno cittadino: Arezzo invasa dal turismo di massa con incremento del “tirolese style”.

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