PREMESSO CHE
Sono mesi che combattiamo per ottenere rispetto e dignità per il nostro lavoro, che invece vengono regolarmente calpestati da un Ministero, da una Ministra, dagli Uffici Scolastici Provinciali e snobbati da una stampa nazionale troppo spesso di parte;
La questione del precariato dei docenti è una situazione creata dallo Stato Italiano che adesso pretende di risolverla con un concorso avviato in pieno stato di emergenza sanitaria nazionale, quando altri concorsi (come quello della Magistratura) sono stati rimandati;
Lo Stato Italiano non recepisce la Direttiva Europea 70 del 1999 da ben 21 anni, che esorta i Paesi Membri all’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione con più di 36 mesi di servizio, pena una mora pecuniaria;
Lo Stato Italiano, dal lontano 2014, ha interrotto i corsi di formazione per i docenti, impedendo agli stessi di acquisire il titolo abilitante sulla materia, e condannandoci di fatto ad un eterno precariato;
APPURATO CHE
I docenti precari che si sono iscritti alle procedure concorsuali non avranno la possibilità di espletare le prove in caso di quarantena o di contagio da Covid-19 dal momento che non sono state previste prove suppletive;
I docenti che hanno superato la prova preselettiva del TFA non avranno la possibilità di espletare le prove in caso di quarantena o di contagio da Covid-19 dal momento che non sono state previste prove suppletive;
Il docente che il giorno della prova di uno dei concorsi o di tutti i concorsi dovesse avere sintomi influenzali perderebbe un’importante occasione per stabilizzare la sua situazione lavorativa;
I concorsi non saneranno la mancanza di docenti in cattedra e la questione del precariato, in quanto immetteranno in ruolo, in tre anni, tra straordinario e ordinario 66000, a fronte ogni anno di circa 25000 pensionamenti e di un numero di precari che ricoprono 200000 cattedre scoperte di diritto e di fatto;
CHIEDIAMO
L’inserimento di una finestra per le prove suppletive;
Di aprire un tavolo di confronto per riproporre un concorso per titoli e servizi già richiesto mesi fa, con formazione in itinere e colloquio orale selettivo in uscita;
L’istituzione di un percorso abilitante riservato ai docenti che abbiano maturato i 3 anni di servizio che non dovessero rientrare nei posti messi a concorso;
Le soluzioni sopra citate sono finalizzate a riconoscere il diritto finora negato alla stabilizzazione alle decine di migliaia di insegnanti che da anni mandano avanti la scuola italiana e hanno già acquisito, oltre ai titoli di studio necessari, le competenze trasversali e l’esperienza sul campo.
DIRETTIVO DOCENTI PRECARI TOSCANA