Misura cautelare con sospensione di 6 mesi dai pubblici uffici per il presidente della Camera di commercio di Arezzo, Massimo Guasconi

0
Massimo Guasconi presidente della Camera di commercio di Arezzo e Siena

Autoriciclaggio, corruzione, truffa, appropriazione indebita e reati tributari. Sono i reati che vengono ipotizzati dai magistrati della procura di Siena a carico dell’attuale presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena, Massimo Guasconi e ad altre 10 persone.

Colpito da misura cautelare con sospensione di 6 mesi dai pubblici uffici il presidente della Camera di commercio di Arezzo e Siena Massimo Guasconi, da poco nominato alla presidenza di Unioncamere Toscana. Secondo l’accusa Guasconi avrebbe selezionato degli investitori per sostenere l’attività imprenditoriale di Sielna Spa ottenendo in cambio l’acquisto da parte della società di una sua proprietà in Val d’Orcia con un contratto preliminare di vendita del valore di 400mila euro.

La procura ha chiuso le indagini e adesso gli indagati hanno 30 giorni di tempo per essere sentiti dai giudici prima della richiesta di rinvio a giudizio. Al centro dell’inchiesta, denominata “Hidden Partner”, una serie di compravendite di società e ingenti flussi e finanziari in Italia e all’estero, tra cui Svizzera, Cipro, Estonia, Lettonia, Isole Vergini Britanniche. Tra i coinvolti anche il magnate kazako nel settore petrolifero Igor Bidilo, il deputato neoeletto per Fdi Salvatore Caiata, l’ex giudice della sezione regionale della Corte dei Conti della Toscana Vincenzo Del Regno e altre 10 persone.

I riflettori giudiziari degli inquirenti, coordinati dal pm  Siro De Flammineis, sono puntati sulla società Sielna spa di proprietà dell’imprenditore kazako Igor Bidilo attivo nel settore petrolifero il quale, secondo l’accusa, con proventi generati dal petrolio proveniente dalla Russia, ed attraverso fondi custoditi in diversi paradisi fiscali che avrebbero consentito nel 2014 e 2015 un’evasione fiscale di oltre 50 milioni di euro , ha acquistato diverse società operanti nel settore della ristorazione a Siena, Roma, Milano e Firenze. Al magnate kazako Igor Bidilo sono stati sequestrati beni mobili e immobili tra cui diversi appartamenti a Siena, un ex convento a Firenze ed un attico vicino a Piazza di Spagna a Roma.

Fra i vari locali molti sono ben noti come il Caffè Scudieri a Firenze, e successivamente la gestione della caffetteria di Palazzo Pitti e, nel 2019, lo storico caffè letterario Giubbe Rosse di piazza della Repubblica. In quest’ultima acquisizione comparirebbe Del Regno che secondo il pm Siro De Flammineis avrebbe agevolato l’acquisto tramite i suoi stretti contatti con il Comune di Firenze per poi effettuare con la stessa società Sielna del kazako Igor Bidilo delle operazioni commerciali private.

L’indagine ha portato alla luce due prime linee di finanziamento anomale, per oltre 11 milioni di euro, veicolate attraverso conti correnti stranieri verso una holding nazionale all’epoca dei fatti con sede a Siena.

Nell’inchiesta avviata a fine 2018 e condotta con rogatorie internazionali, intercettazioni telefoniche, informatiche e ambientali, sono indagati anche l’attuale presidente della Camera di Commercio di Arezzo e Siena, Massimo Guasconi, e il direttore generale Cataldo Staffieri e l’amministratore di fatto di Sielna spa  Maxim Constantin.

Tra gli indagati destinatari dell’atto di conclusione c’è anche l’imprenditore senese Andrea Bellandi, ex direttore generale della società calcistica Acn Siena. 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here