Di Maurizio Bianconi
Chiar.ma Prof.ssa Cartabia, Le scrivo come ex politico e avvocato di provincia di lunghissimo corso.
Ministro, la parola riforme, è ormai sinonimo di chiacchiere, nulla di fatto o pessimi risultati. Anche da qui nasce lo scetticismo sulla Sua annunciata riforma della giustizia.
Un piccolo aneddoto, nel 1968 affrontai l’esame di procedura penale 2. Il prof ci consegnò una dispensa e disse ‘ Studiate questa non il libro di testo, qui c’è la riforma che entrerà in vigore l’anno prossimo (1969). Aveva sbagliato di vent’anni.
La realtà da affrontare è la crisi di credibilità, di efficienza, di equilibrio, unità allo strapotere male esercitato da un pugno di magistrati convinti della propria potenza, impunità, sovranità su tutto e tutti. Per questo, ministro, non ci vogliono riforme né somme ingenti, come sostiene anche il miglior pensiero in proposito (es Cassese, Nordio).
Prima di tutto ci sono da sistemare le cose di base senza voli pindarici, senza spinte dei gruppi di pressione, senza spese esagerate.
Lei è apprezzatissima, pratica di studi dotti, palazzi prestigiosi, estimatori influenti, ma a quanto risulta, ignora la dura e pedestre realtà della quotidiana guerra nei tribunali, fra avvocati furbetti, clienti indiavolati, magistrati poco onorevoli, che offuscano quanto di buono c’è in quel mondo. Ignora se non sbaglio il campo di battaglia e le sue durezze.
Risulterebbe che si sarebbe circondata di ottimi teoreti, come Lei.
Diversamente non si spiegherebbe la scelta dichiarata di aumentare i coadiuvanti del magistrato per ottenere quello che dovrebbe essere il minimo sindacale: la conoscenza del processo. Non è uno scherzo, è davvero così.
Né avrebbe dovuto, ministro, raccontare che sentirà “le varie campane e troverà il giusto compromesso.”
Come se il Suo collega della salute raggiungesse una mediazione fra vax e no vax, facendo vaccinare un italiano sì e uno no.
Ma il vero passo falso, sintomo di un approccio che a noi del Mondo di Sotto, fa un po’ tremare i polsi, ministro, Lei l’ha compiuto dicendo che ‘ se non si fa la riforma della giustizia, l’Europa chiude la borsa dei soldi. ‘ Non ci si può non sentire disonorati come persone prima, poi come cittadini. Chi dovrebbe tutelare la posizione giuridica di tutti noi, mostra di stimarci alla stregua di bimbetti. Come se la mamma dicesse ‘se non fate i compiti niente gelato. E non per colpa mia, ma è il babbo che non ci dà i soldi’.
E ci vien da pensare che il diritto a una giustizia giusta abbia un prezzo, ma non per ottenerla ma per cederla ai nuovi padroni che vogliono regole che piacciono a loro, ai loro affari, alle loro conventicole, di cui vorremmo sperare – senza incorrere nell’ ottimismo del Candide di Voltaire – che Lei non faccia parte.
Intanto da cinquantennale manovale del diritto mi permetto di dare un paio si dritte, che potrà se vuole tenere in considerazione:
1) metta dei manager veri a gestire i palazzi di giustizia
2) istituisca un corpo di ispettori non noti agli ispezionati, con ex magistrati, ex funzionari ex avvocati meritevoli di fiducia e li sguinzagli in ogni dove e si affidi alle loro relazioni
3) Depenalizzi più che può.
4) Istituisca sezioni per le cause civili di condominio e simili, la stragrande maggioranza dei contenziosi, affidandole ai ruoli dei giudici onorari da passare a quello di magistrati quanto prima, previo concorso dedicato
5) metta l’obbligo di frequenza ai magistrati (si sta in ufficio non a casa)
Imponga l’orario di 8 ore al personale e aumenti gli straordinari
Non ci sarebbe bisogno dei soldi europei, per queste cose che non sono riforme, ma semplice ritorno al buon senso. Come nel settore si sa bene e altrettanto bene si fa finta di non sapere.
Delle riforme lasci parlare i consueti imbonitori.
Lei ci faccia dire fra un po’ che avevamo temuto inutilmente
i migliori saluti
Maurizio Bianconi
“Depenalizzi più che può” (cit.)
Come no,..ci raccomandiamo,soprattutto di avere un occhio
di riguardo per i reati finanziari e quelli commessi a danno
delle Pubbliche Amministrazioni,tanto non è che ammazzino
qualcuno e ci rovinino il nostro portafoglio,…poi,già che ci
siamo,si potrebbero chiudere quasi tutte le galere lasciando
il minimo sindacale per gli assassini!
(il sogno del povero Pannella,che se lo sapesse dall’aldilà,
chiederebbe di essere fatto Santo) :D:D
Sì, si apre un fronte dialettico: questo lo depenalizzo io; no, per me va depenalizzato l’altro, ma, se, quindi…….Sarebbe utile avere un elenco preciso delle cose da depenalizzare, forse stanno scritte nei quesiti referendari che sembrano in arrivo. Ma poi, sarebbe questo aspetto della depenalizzazione a frenare i sospirati miliardi? A quel punto mi sembrerebbe doveroso indicare chiaramente cosa si deve sottrarre all’elenco.
Bè, scolta Guidoriccio, forse te non stai in Italia dove troppo spesso a stare fuori è l’assassino, al quale stante il vigente Stato di Diritto (che non è il mio) dev’essere comminata una condanna in giudicato, prima di essere qualificato come omicida, mentre il più delle volte a stare dentro è il detenuto in attesa di giudizio, il quale dovrebbe essere innocente fino a prova contaria, stante il vigente Stato di diritto (che non è il mio). Forse (e scrivo “forse” solamente come incentivo a farti riflettere, altrimenti sarei asseverativo) abolire la centralità carceraria negli assetti cautelari è augurabile, stante (ma forse a te non te l’ha ancora detto nessuno) le percentuali elevatissime della popolazione in vinculis in celle sovraffollatissime (anche in tempi di covid) e, fra questi, un numero preoccupante di innocenti fino a prova contraria in attesa del giudizio di primo grado. Rifletti e lascia stare Pannella, semmai dedica un pensiero all’anniversario della sua morte che ricorre domani, 19 maggio. Lo dico io, da reazionario, a te (securitista alla grillina forcaiola).
Buon senso, avv. Bianconi?, sì, anche, ma soprattutto ci vuole la decina di referendum sulla giustizia in arrivo grazie a Partito Radicale e Lega, altrimenti entro il prossimo autunno il Parlamento , per ottenere i circa 200 miliardi di euro di finanziamenti del Recovery Fund, sarà al massimo in grado di apportare qualche ritocchino a processo civile, processo penale e riforma del Csm. Tante e tali sono tuttora le distanze e le divergenze tra i partiti in materia, ad esempio, di processo penale.
Bianconi, lei si appella al buon senso nonostante sappia che saggezza e buon senso derivano anche dall’esperienza, che è la cosa più amara a livello politico di confronto tra i partiti.
E ciò è talmente vero che il postulato n.3 del suo vademecum di dritte concorre a dimostrare quanto il buon senso non sia sufficiente. Laddove lei esorta a depenalizzare quanto più si può, le risponde quella parte del Parlamento che sta per creare nuove fattispecie di reati chiamate omotransofobia, introducendo con il Ddl Zan altre penalizzazioni, a penalizzazioni già esistenti, su di una materia attinente i diritti civili, convertiti illiberalmente in un altro strumento inquisitorio contro chi ha opinioni diverse su omosessualità e affini. Le pare (lodevole Cartabia o non Cartabia) che in un governo e in un Parlamento come gli attuali regni buon senso e saggezza? Affidiamoci ai referendum, che è meglio.
Ma, una fobia non è forse una patologia di pertinenza dell’area salute mentale?
Nel senso, se affermo che prendere un utero in affitto per produrre feti mi sembra disdicevole, ancor di più se i paganti sono una coppia di omo trans ecc, sarei perseguibile? oppure dovrei rivolgermi ad un medico? Tra parentesi, sono molto più comprensivo quando lo si prende in questo modo per meri scopi ludici ed in base ad una libera determinazione della donatrice. Una dimostrazione di mentalità “patriarcale”? Fatti miei, o no?
Già mi trova freddo assai l’adozione, magari anche da parte di chi ha già molti figli suoi. Ma queste cose mica le vorrei abolire (continuerebbero ugualmente ad esistere, un’esclusività per ricchi forse). Le opinioni verrebbero vietate? si arriverà a leggere nel cervello per individuare quelle inquisibili?
Ad un insulto si risponde con un altro insulto, se possibile più pesante. Chiuso.
Quando emergono “squadracce” entra in gioco un’altra questione, lì la repressione ufficiale deve essere dura per evitare gli ulteriori sviluppi della degenerazione. Qui entro soltanto nella questione del Ddl Zan, che non conosco, per come è stata presentata nel contributo precedente.