Fa impressione il cambiamento linguistico di Giorgia Meloni. Da popolana della Garbatella a sofisticato “intellettuale”.
Mi ha fatto riscoprire il mio mestiere di correttore di temi e, soprattutto, di individuatore di studenti furbastri. Era noto che quando uno non sapeva che cosa dire, o scrivere, si copriva usando parolone che potevano impressionare e coprire il vuoto di idee. ( ma questo è un gioco frequente soprattutto in politica). Ecco ho l’impressione che la Meloni faccia lo stesso gioco,
Prima di tutto penso che Giorgia abbia avuto qualche problema con la matematica, in particolare con la geometria, soprattutto con la misurazione degli angoli.
Non fa che ripetere, ovunque vada, il suo sostegno a “360”gradi, che come è noto è la misura dell’angolo giro, il doppio dell’angolo piatto, Che sia Zelenskj, o il Presidente tunisino o altro rappresentante di stato lei dà il sostegno a 360 gradi, poi aggiunge sempre “è passata la nostra linea” (che non si sa quale sia). Ma forse l’angolo giro è solo la metafora del suo affannoso girare attorno al mondo in attesa che qualcuno la prenda in considerazione. Sembra una trottola della politica.
Ma da un po’ di tempo ha cominciato a parlare di “paradigma” (parola subito ripetuta dai TG proni al potere di turno). “Bisogna cambiare paradigma”, ha strillato più di una volta. E vedo gente ammirata, che la guarda in estasi esclamando: ma come è brava, come parla bene. Ma cosa ha detto? Boh…ma parla bene.
Negli ultimi giorni, poi, il livello di sofisticheria del suo linguaggio si è ulteriormente elevato, fino a parlare di distonia e di mainstream. Ma come è brava! Che belle parole che usa! Se poi non sono italiane va bene lo stesso. Chi se ne frega della lingua italiana e se gli italiani non capiscono! Meglio così. Insomma sta blaterando che bisogna avere uno sguardo distonico dal mainstream: Mi sembra di capire che bisogna distinguersi dalle opinioni prevalenti, dalla vulgata di moda. (ho dovuto andare a cercare il significato della espressione, scusate la mia ignoranza)
Infine l’ultima perla; “bisogna fare un playscape dinamico”. Qui sono proprio andato in crisi. Ho cercato su internet…ma ho trovato che l’espressione playscape dinamico si riferisce soprattutto a dei video giochi, all’enigmistica, a giochi didattici. o cose di questo genere. Poi ho trovato questa definizione: “Il playscape usa gli elementi ludici per rinforzare, esercitare e stimolare le competenze matematiche innate ed apprese“
L’avevo detto che la Meloni ha qualche problema con la matematica (infatti quando parla di bilanci dà i numeri!) e che è appassionata di videogiochi
Ma perché non torna a fare un bagno di umiltà alla Garbatella!?
Giorgio Renzi