LE NANE DI MINCULO E LE TRASFERTE AMERICANE

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di Maurizio Bianconi

Leggo le giustificazioni del sindaco sulle sue reiterate e lunghe assenze americane.

Lascio da parte l’ovvio condolere sul decesso drammatico del suocero, che ha richiesto tanto tempo di elaborazione .

Lascio anche da parte la novità’ dell’ a.a.d. (amministrazione a distanza) e lo strano scenario dei filmati che sembrano accreditare una presenza in loco dello speaker.

Lascio anche da parte la tardività’ delle giustificazioni, soltanto a marachella disvelata.

Lascio tutto e non infierisco.  Racconterò’ soltanto per rimanere  in chiave un episodio di vita aretina in puro vernacolo.

Poi ognuno farà se vorrà il paragone che crede

La chiudo qui, perche’ gia’ troppo si e’ detto su questo pietoso episodio.

Le nane di Minculo

“Era na matineta de quele che se rimarrebbe vulentieri al calduccio, anche sinnai la sposa.

Piuvìa que l’acquiccia fredda come le mene del barbiere quande te le infila nel collo drento la camiciola.

La nebbiulina però vinìa a proposeto.

Minculo, quatto quatto iva verso l’lago de i Guidotti Mori, undu’ iveno a caccia.

Steva quesi a gattoni , tutto ronchio, sinnoe el Guardia lo putìa ndocchiere e pu’ come quel’altra volta lo porteva a calci e lacconi dal brigagliere.

Il brigagliere, uno de giue che n’se capìa na cippa quande ragioneva, gnene avìa ditto che quest’altra volta lo mittìa n’puzzaia se c’arfaciva.

Insomma, com’è’ como unnè arivoe al ciglio  de l’acqua e  del Guardia manco l’ombra .

“Piove, io lai, tanto riscote uguale, sarà a letto. Ora che c’ha la moglie nova sai che salti.”

Entroe  appena un boconcino ne l’acqua e spargigliò un po’ de pastura. Ma no pe i pesci. Ratte ratte un po’ de nane scapponno de quae e de lae e con quella cudina che pariva lettrica vinivon de volata. E lu’..zac ..ne chiappò una, dua, treie, quattra, cinque. Le chiappava de volo, come un gatto l’ucillini, e  le mittia nun sacco. Pe  un le fere starnazzere, che quel’altra volta el guardia l’avia arappato per via del casino de quele bestiacce, l’avia un po’ tramortite e aiva butto nel sacco la pastura.

‘ Cosi’si dormeno bene, sinnoe mangereno.’

Se voltoe e arpiego in dua pe stere bassino attornava indietro. Unnebbe fatto dieci passi che sentì puzzo d’omo.

S’arizzo’ e vide el Guardia co na faccia imbestita che lo fisseva con du occhi a matto.

Minculo, se l’era preparata e gnene sparò nun fiato prima che quel’altro aprisse bocca’ Buongiorno signor Guardia. Ete visto come v’aiuto.

Con quest’acqua, questo freddo queste creaturine erano a mollo, mezze intronate dal freddo. Si un ce credite guardete. E aprì il sacco ndo le nane eran mezze tramurtite.

Avìo paura che afogasseno, ridotte cusie, e alora me so ditto ‘poveri animalini’, l’ho prese , l’ho misse  al caldo e gno dato anco un po’ de pastura. Per pottarvele sig Guardia.

Il guardia dopo un po’ che steva muto gne disse: “O ‘mbecille, mica vengo da Navacchio. Ora lo racconti al brigagliere dei carabinieri. Se ce crede lù “.

Lo prese per la collottola e lo porto’ via, ogni passo un calcio o un laccone.

Ecco comunque, il sindaco si tranquillizzi: per la collottola non lo prende nessuno, nessuno lo mena, il problema è come col brigadiere: ci crederanno gli aretini a una storia che mi sembra come quella delle nane di Minculo?

5 COMMENTS

  1. Ma mi dite qual e’ il problema se Manghinello fa l ammerigano?…il Saracino non se pole fare ..i mercatini non se possono fare….l ospedale da campo non se fa….l invasione con l Esercito del Pionta non si fa….per il resto
    le chiavi della citta’ c’è l ha la Confcommercio, azionista di maggioranza, basta vedere Piazza Grande che sembra da quasi un anno il deposito di Marino fa mercato….la generalessa gira x le vie col cipiglio volitivo che ha effetti orgasmici sui sensibili del tipo dell’ ing. Menchetti, e gioca a fare la sindaca.
    Il calibro degli amministratori sotto inchiesta e” stato certificato dal popolo chi se ne frega del processo.
    C’ e’ lo smartworking…perché” non lo puo’ fare un sindaco? Mi dite perche’ vi manca tanto il fuoriclasse che gira con quella faccia a ” che culo sta città” a avemmi come sindaco”?

    • Mi fà piacere Avvocato che finalmente ad Arezzo una persona abbia capito “guasi” fino in fondo perché tutti i sui concittadini se non ritorna il podestà stanno andando verso una paranoia virale.
      Il fondo è semplicemente che hanno paura della Signora Maestra Lucia che si avvicina ormai incontrastata per mancanza di personale scolastico maschile ad essere la prima donna a ricoprire il posto di Preside nel Municipio.

      Ai miei tempi ste’ cose erano inimmaginabili !

      ora da quando è tornato dalla Francia Enrico e l’ingegnere è andato nelle Americhe (ed aggiungo se fossi in lui ci resterei perché li almeno una birra si può bere al bancone senza che ti arrestino) senza una donna al comando i campi non si lavorano ed in Chiana si stanno già preparando i comitati per il ritorno della Signora Bindi al senato.
      Un buon sabato da questa mattina che le notizie del Gen. Figliuolo ed il Dottor Draghi stanno illuminando per preparare il Cantamaggio come manco Santa Lucia patrona di Ortigia si immaginava.
      Un grazie all’avvocato Bianconi che
      Anche se non in ottava (ma prima o poi sono sicuro si esprimerà) sa cogliere in pieno questo epocale momento in cui l’Omo aretino soccombe.
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  2. La mi scusi sor Bianconi se ne approfitto ma so che Lei è letto anche in America per cui la sfrutto come vettore…
    Letto l’odierno articolo della Nazione, che sunteggia l’intervista di Radio Fly al sindaco di Arezzo mi sento umanamente di trasmettere – da Arezzo agli Usa – le mie sentite condoglianze all’ingegner Ghinelli. Mi immedesimo sinceramente nella sua scelta di uomo e di marito di andare avanti e indietro tra Italia e States per stare accanto alla sofferenza della neo moglie americana, in lutto a causa della tragica perdita del babbo negli Stati Uniti.
    Mi immedesimo e la condivido…però
    Però, mi sento di aggiungere un paio di cose che aggiungo da quel nessuno quale sono io, rivolgendomi ad un amministratore comunale dotato del potere di esserci sempre on air ed on line anche quando non c’è in presenza.
    Dice che il Comune è l’istituzione più vicina al cittadino. Ergo: il fuso orario in cui un sindaco si trova ad amministrare la città dovrebbe sempre normalmente e deve particolarmente in un momento di sofferenza della comunità come l’attuale, colliminare con la longitudine in cui si trova di persona il sindaco. In questi tempi di covid si sono inventati la Dad, la didattica a distanza. Non la Aad, l’amministrazione a distanza. Pertanto, lei, da sindaco in soggiorno negli Usa, dovrebbe dire ed ordinare ai suoi collaboratori di non giocare su questo argomento. Altrimenti è ovvio che le piovono addosso le critiche.
    Dice che stare a fianco della moglie in lutto viene prima. Ok, ben detto. Ma se l’avesse detto prima di assentarsi ripetutamente, nessuno avrebbe avuto il cuore di contestarle di stare a migliaia di km dai suoi doveri di sindaco. Doveri non confinabili ad un desk. Se l’avesse declinato prima, il giustificatissimo motivo famigliare che la obbliga a stare negli Usa – mentre Arezzo è in balia della pandemia e di un piano di vaccinazione regionale fallimentare – avrebbe evitato che la sua vicesindaco straparlasse, sostenendo, e strappando più di un sorriso non di benevolenza, che non ha importanza dove lei dorme, ma cosa fa quando è sveglio. Dimenticando che se lei si sveglia sistematicamente nell’altra parte del mondo rispetto ad Arezzo, bè questo “dettaglio” corre il pericolo di avere la sua importanza, alla lunga. E, lei che è intelligente, avrebbe impedito ad un altro suo sostenitore di stabilire una simmetria tra le sue assenze e le assenze del governatore della Toscana.
    Ma, soprattutto, se lo avesse detto prima di cominciare a fare il pendolare, e l’avesse detto nello spirito dell’istituzione che lei governa, avrebbe ottenuto la subitanea comprensione generale. Senza alcun bisogno di ricorrere al tocco di feuilleton delle nozze segrete (privacy scelta per non determinare un’occasione di assembramento) e del viaggio di nozze, a cui i suoi impegni l’hanno obbligata a rinunciare.
    Se lei è, davvero, mentalmente sempre on line con Arezzo, dovrebbe capire da solo che di questi tempi ci sono tantissime coppie obbligate a rinunciare alle nozze e ci rinunciano per covid e miseria, rimandando a chissà quando il viaggio di nozze.
    Però, a parte tutto, condoglianze.

    • Si può anche aggiungere che molti non hanno fatto i funerali e alcuni non sono ancora riusciti nemmeno a seppellire i loro cari, e lui va a partecipare alle celebrazioni di una persona che avrà a malapena visto in due anni che conosce sua moglie…
      L’altra cosa che non torna nella sua intervista è quando dice che ha voluto mantenere la privacy e separare pubblico da privato, quando lo scorso anno hanno fatto due uova di nana per le sue future nozze, giornalate, annunci, invito a tutti gli aretini come se fosse il re, lei che ha partecipato alle sue dirette (che dovrebbero essere istituzionali ma la definisce trasmissione, con conteggio delle puntate e chiamando la regia), la vuole mettere dentro ad una fondazione , ecc ecc. Insomma, mi sembra un po’ anacronistica come dichiarazione.
      Ultima cosa, dopo il primo viaggio ha detto che aveva sbagliato a non dire niente e non lo avrebbe rifatto.

      Ovviamente mi aggrego alle condoglianze, perché l’evento resta assolutamente nefasto e non deve essere coinvolto dal giudizio sul comportamento del sindaco .

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