Laterina, “Storie quasi vere” per il Giorno del Ricordo a cura del Liceo “Piero della Francesca” di Arezzo

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Giorno del Ricordo” venerdì 10 febbraio ore 21,15 sul palco del Teatro Comunale di Laterina gli studenti della classe IV fig. del Liceo Artistico Piero della Francesca di Arezzo e la loro docente Rosaria Cafiero portano in scena “Storie quasi vere”, un lavoro che nasce all’interno del progetto “Per la storia di un confine difficile. L’alto adriatico nel novecento” promosso dalla Regione Toscana in collaborazione con l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea.

La professoressa Cafiero ci racconta come nasce e si realizza questo progetto:

Durante il corso di formazione dei docenti abbiamo effettuato la visita al campo profughi di Laterina, al campo di concentramento di Renicci, ad Anghiari, e ai rispettivi archivi storici relativi agli esuli istriani di Laterina e agli internati slavi di Anghiari.

Sono rimasta molto impressionata dalla consultazione degli archivi: in quegli ordinatissimi faldoni ho visto sintetizzato, in sparuti foglietti riciclati e maldestramente scritti a macchina, il dramma – sempre contemporaneo- della reclusione.

In quelle date di arrivo e di partenza, in quella richiesta di svincolo dalla cittadinanza jugoslava, in quelle diagnosi di “deperimento organico”, ho immaginato persone in carne ed ossa che soffrivano, che avevano nostalgia, che subivano ingiustizie.

Quando ho raccontato questa esperienza ai miei studenti della classe 4FIG del Liceo artistico Piero della Francesca di Arezzo, abbiamo deciso di “adottare” idealmente queste persone, di accoglierle nei nostri pensieri e di restituire loro una dignità, storica e letteraria.

Così siamo andati a Laterina e ad Anghiari, abbiamo scartabellato con grande rispetto negli archivi e in punta di piedi siamo entrati nelle vite di questa parte di umanità dolente.

Abbiamo conosciuto tante storie, ricostruito percorsi geografici ed esistenziali, e da questi dati storici, oggettivi, abbiamo voluto “reinventare” nuove vite, immaginare come avrebbe potuto essere, prima o dopo l’esperienza del campo, l’esistenza di persone come noi.

Nella memoria, che deve restare sempre accesa, del freddo pungente dei campi inumiditi dall’Arno e dal Tevere, abbiamo acceso una piccola luce e ci siamo ritrovati lì, proprio in quel punto in cui i nostri protagonisti hanno vissuto le loro storie”.

Ingresso libero. Info: info@drittoerovescio.net cell. 3382715639 whatsapp 3917333230

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