L’assessore Cappelletti condanna ogni forma di violenza. Ovvero chi fa a botte in una rissa è equiparabile a chi organizza spedizioni punitive per razzismo?

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Scrive sulla stampa l’assessore castiglionese oggi: “L’episodio, fortunatamente isolato ed eccezionale, considerato il gran movimento di giovani che popola i fine settimana castiglionesi, è certamente da stigmatizzare, condanniamo dunque in maniera ferma e decisa ogni forma di violenza fisica e verbale verso la quale siamo del tutto intolleranti. Occorre peraltro sottolineare che, per come poi certi episodi vengono riportati di bocca in bocca, di penna in penna, rischiano di danneggiare in maniera grave ed ingiusta anche la reputazione e l’immagine della nostra comunità, invece particolarmente virtuosa e sana, come costantemente abbiamo modo di verificare in occasione dei numerosi eventi che rendono vivace ma in alcun modo violenta o pericolosa la nostra cittadina”.

Ho avuto la possibilità di leggere quanto scritto nella denuncia presentata ai carabinieri e suffragata da vari testimoni e no, non è possibile considerarla un fatto isolato. In essa ben si spiega che gli adolescenti erano un “branco” anche se solo tre di loro hanno avuto il coraggio di passare dalle parole alle mani e scatenare l’aggressione al grido di “BRUCIAMOLI TUTTI QUESTI GAY”.

Sarà la Procura della Repubblica alla fine a tirare le conclusioni, così come sarà un giudice, in un’aula di tribunale a stabilire se era una rissa tra tifosi o una spedizione punitiva a sfondo razziale.

E’ del tutto evidente, come ci hanno ripetuto da mesi gli affossatori del ddl ZAN, che la legge già punisce come aggravante importante il secondo caso. Ciò che risulta intollerabile è il giustificazionismo. E’ una deriva che oggi porta i gay a doversi nascondere per paura delle botte, domani toccherà agli ebrei e dopodomani agli avversari politici. Già conosciamo bene dove porta questa deriva.

Sempre l’assessore conclude: “Viene, inoltre, auspicato anche un atteggiamento più prudente nel definire o etichettare episodi o fatti di cronaca affinché i protagonisti delle stesse o, addirittura, una stessa comunità non vengano “marchiati” da epiteti ancora prima che le indagini vengano concluse”.  

In altre parole l’assessora ci consiglia di tacere, così come ha fatto la stragrande maggioranza dei media locali, in attesa che le acque si calmino e la notizia possa passare in ottava pagina.

Le opposizioni in consiglio comunale così replicano: “L’Assessore Chiara Cappelletti fa bene a stigmatizzare l’episodio di violenza accaduto qualche sera fa nei pressi di Porta Fiorentina. È il minimo sindacale che una amministrazione dovrebbe fare di fronte a simili episodi.

Tuttavia la brava assessora alla sicurezza si è ben guardata dall’esprimere solidarietà alle vittime.

Fa la maestrina severa con gli autori della violenza ma per il resto l’unica sua preoccupazione è che non venga intaccata, nell’opinione pubblica, l’immagine del Parco Giochi in cui questa Giunta ha trasformato Castiglion Fiorentino by night.

Una “terra di nessuno” dove, dopo una certa ora, ognuno fa quello che gli pare. Ma tanto non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, per questa Giunta il benessere del paese non passa dallo sviluppo, dal lavoro e da servizi sociali efficienti ma dall’immagine patinata creata con i soldi pubblici e con un lassismo che non lascia speranze.

Noi non siamo contro le feste, non siamo contro la “movida”, siamo però convinti che senza regole e senza controlli, episodi come quello accaduto a Porta Fiorentina rischiano di aumentare. Un ultimo appunto, ci aspettavamo che di fronte a un episodio come questo intervenisse in prima persona il Sindaco e invece, stante la presunta natura dei fatti: violenza più omofobia, ha preferito delegare all’Assessora.

Non sia mai che domani lo chiami Salvini per dirgli che condannare un episodio di violenza di questo tipo è troppo di “sinistra”

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