Non ci siamo.
L’Arezzo esce da Città di Castello con un 3-3 ottenuto in continua rincorsa. Un buon risultato e una buona partita se si punta al quarto o quinto posto in classifica, ma gli amaranto vorrebbero dominare il campionato e non lasciano intravedere di poterlo fare. Non ci siamo nel gioco, nei singoli e nella capacità di mantenere la calma quando occorrerebbe. Al di là di tre o quattro calciatori che mostrano ottime qualità non si va. E sull’allenatore è legittimo avere parecchi dubbi, vista l’incapacità dell’Arezzo di dominare le partite e, in questo caso specifico, di vincerla con l’uomo in più per 18 minuti.
Sono quattro turni che l’Arezzo non è più lo stesso e se si vuole vincere il campionato non ha il passo e la testa giusti.
La squadra prende troppi gol e fatica a farne; l’allenatore annuncia nuovi acquisti per l’inizio di dicembre, ma chissà se Mariotti in quel momento sarà ancora sulla panchina amaranto.
Di certo la società può ancora una volta fare mea culpa per non essere riuscita a costruire una vera corazzata come promesso.
Non resta che sperare in una inversione di marcia che difficilmente potrà cominciare domenica prossima contro il San Donato, la capolista per ora incontrastata.
E’ dicendosi la verità che si può acquisire consapevolezza e aprire gli occhi a chi sta nella sala dei bottoni.
Quindi Forza Arezzo! Ma con l’amaro in bocca.