Abbiamo sentito in qualche intervista, politici aretini usare il termine “auto-rigenerante”. Non serve imparare la parola e basta senza poi capirne il significato. Noi ci proviamo a spiegarlo in poche parole e ci rendiamo come sempre disponibili a tutto,già lo facciamo con amore in diverse testate giornalistiche locali, cosi la prossima volta (speriamo mai) si riuscirà a capirne il funzionamento. Secondo noi la strada giusta da intraprendere è quella di capire determinate condizioni scientifiche, sopratutto nei livelli più alti del sistema.
Proviamo a spiegarvi:
Un temporale auto-rigenerante, come quello che ha stazionato per l’intero pomeriggio ad Arezzo, tende a rigenerarsi autonomamente per lo scontro continuo di una massa di aria calda umida e una fredda.
Cosa ha bloccato il temporale a Cesa,Olmo e nel modo specifico l’area più vicina ad Arezzo della Valdichiana?
I rilievi di Lignano hanno fatto il suo “sporco” lavoro, e pensare che sono rilievi bassi poco superiori agli 800mt. L’aria che impattava nei rilievi aumentava di intensità scaricando ancora di più l’umidità trattenuta, ecco perchè a Ottavo e vicinanze ha scaricato molti mm, zone che sono rimaste per ore sopravento.
La cella si è “incastrata” in una modalità che capita veramente raramente, (tempi di ritorno 150 anni). Non oso immaginare se tutta questa configurazione si “incastrava” dentro l’imbuto Aretino con la trattenuta di Poti e simili. Arezzo città deve sul serio ringraziare i rilievi a sud-ovest che hanno permesso di limitare l’acqua in arrivo, sfavorendo ovviamente le zone esposte.Subito dopo i rilievi troviamo le zone di Santa Firmina Bagnoro ecc,ecc, li la cella di poco è riuscita a oltrepassare. Ricordate, più energia c’è in giro e più questi fenomeni possono nascere, quest’ultima era presente in enorme quantità.
Lorenzo Sestini by Arezzo Meteo
Quindi se la stessa cosa fosse avvenuta tra Lignano, Scopetone e Poti, ciao còre?
Arezzo finiva in Chiana? Il Castro tombato per un paio di chilometri sarebbe saltato in aria?
esatto! il 15 settembre 2007 un nubifragio si scaricò solo su Poti e il Castro ebbe piccole esondazioni e alla parata il livello quasi toccava l’intradosso dell’imbocco del tratto tombato… se il nubifragio fosse stato un po’ più esteso verso lo Scopetone (ma non successe: il Bicchieraia era asciutto), vaste zone della città sarebbero state sommerse, dal quartiere Giotto all’Eden e ai Bastioni.
Oggi, con le casse di espansione di Cognaia sul Castro realizzate e quella de La Pace sul Bicchieraia in corso di realizzazione, il rischio si attenua ma – come sappiamo – il rischio ZERO non esiste… ovvero dato un evento meteo, può verificarsi un altro evento più raro e più severo del primo.
Riesco quasi a vederlo qualcuno che lassù ridacchia…
la risposta è semplicissima: piove = governo ladro
Eh, per spiegare questa cosa occorre un libro ma ottima la domanda. Facciamo finta che l’ incidente è avvenuto precisamente in quel punto. Inoltre sappiamo che le vallate accumulano molta energia, la valdichiana è una di queste. Energia al suolo con vari indici (cape, cin, ecc ecc) erano elevati.
I venti caldi e umidi provenienti da sud est hanno soffiato per tutta la Toscana e rilievi dove bloccare le celle c’erano su tutto il fronte; Quello che non mi spiego è come mai solo questo temporale sia stazionato mentre analoghe celle hanno scavalcato ad esempio i monti del Chianti.
Se ho capito, perchè in questo punto si sono scontrate due correnti, una fredda e una calda
Questo è avvenuto su tutto il fronte temporalesco, altrimenti non ci sarebbe stata nemmeno pioggia.