Molti tra coloro che non lo conoscevano bene hanno pensato che Ermanno Pieroni fosse un filibustiere del calcio capace di curare gli interessi propri come quelli delle società per le quali ha lavorato.
Invece è stato un uomo di calcio, una delle menti italiane migliori in questo sport, ma soprattutto una persona retta, generosa e di parola. Un inguaribile ottimista che è sempre riuscito a conservare la lucidità, anche quando si è trovato ad affrontare situazioni difficilissime, nel calcio e nella vita di tutti i giorni.
I propri interessi non li ha sempre saputi fare, per via di una generosità e una passione insuperabili. Contava molti amici tra coloro che avevano avuto a che fare con lui da vicino, ma ha anche subito torti importanti e purtroppo non ha fatto in tempo a vedersi concretamente risarcito del dovuto.
Negli ultimi due anni all’Arezzo sono stato al suo fianco nel cercare il meglio per la società amaranto, nel tentativo di riportare la piazza calcistica in serie B. Nell’estate del 2020 ha cercato, con il mio aiuto, di convincere il presidente Giorgio La Cava a cedere le quote alla sua cordata (che c’era), ma non c’è stato nulla da fare di fronte ad attacchi fortissimi quanto per lui incomprensibili subiti da una parte dei tifosi aretini.
Cose che succedono nel calcio, non c’è da stupirsi, ma dispiace che se ne sia andato senza avere la possibilità di provarci ancora una volta con l’Arezzo, per lui una vera squadra del cuore che gli aveva dato la possibilità di ripartire dopo un’ingiusta radiazione subita e poi annullata per non aver commesso il fatto.
Che la terra ti sia lieve, Ermanno.
Un abbraccio e un saluto a Mariolina e alla piccola Letizia, che stanno vivendo un periodo difficilissimo già da alcuni mesi.