La qualità dell’informazione sui Rifiuti di questa nuova (?) Giunta: pessima.

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E’ assolutamente vero che in questo momento le priorità sono la salute e il lavoro, ma non credo sia bene lasciare passare sotto silenzio la disinformazione su altri temi.

L’Assessore con delega al ciclo dei rifiuti del Comune di Arezzo ha appena raccontato la sua verità sul tema dei “successi” ottenuti dalla Giunta precedente/attuale (https://www.comune.arezzo.it/notizie/raccolta-differenziata-nel-comune-arezzo-bilancio-fine-inizio-mandato); lo ha fatto sulla base di dati non disponibili ai cittadini, perché forniti da SEI Toscana solo alle Amministrazioni comunali, inoltre trattando solo i dati che gli facevano comodo.

Personalmente ritengo che i cittadini debbano essere trattati diversamente, debbano essere forniti loro tutti dati necessari alla valutazione dei processi; L’Amministrazione comunale esprimerà la propria valutazione sui dati, che i cittadini potranno condividere, oppure formarsi un proprio pensiero e magari discuterlo con i propri Amministratori.

I dati

Oggi i dati disponibili a tutti sono quelli certificati dall’Agenzia Regionale Recupero Risorse, che ha appena pubblicato quelli certificati, relativi al 2019 (segnalo di avere più volte espresso la mia incapacità a capire perché servano 10 mesi a certificare i dati di SEI Toscana già disponibili a gennaio 2020, ma il processo ha questi tempi). Ho raccolto i dati del comune di Arezzo nella tabella seguente.

Considerazioni sui dati al 2019 e qualche commento alla comunicazione dell’Assessore

Variazione della Raccolta Differenziata

5,7 punti percentuali di aumento della quantità di RD rispetto al 2018 non sono una crescita esaltante, ma sono certamente il segno di un miglioramento. Purtroppo, ritengo che il Covid-19 non consentirà di avere miglioramenti nel 2020, perché che se per gennaio SEI toscana dichiara una RD del 51,84% e a settembre del 53,87%, l’Assessore non ci mostra gli altri dati, quindi non si può sapere come ha “rallentato la produzione totale di rifiuti e la qualità della raccolta,”. Indubbiamente il dato di settembre, in una situazione quasi normale, è incoraggiante, anche se queste performances sono molto lontane da quelle ottenute da altre realtà.

Il lavoro fatto sul centro storico ha certamente contribuito all’aumento della quantità di RD, intercettando meglio la produzione delle aziende commerciali presenti (rifiuti assimilati), ma si può vedere che tutte le componenti della RD sono cresciute.

Qualità del multimateriale

Il multimateriale è una parte relativamente piccola della RD (17,2%), ma è lo strumento principe per misurare l’atteggiamento dei cittadini rispetto all’attività di RD, la funzionalità degli strumenti di raccolta e, conseguentemente, ma anche i valori economici dal recupero delle risorse. Qui le cose non vanno assolutamente bene perché, di norma, all’aumentare della quantità della RD, corrisponde un miglioramento della qualità, rappresentato dalla diminuzione percentuale degli scarti.

Ad Arezzo il fenomeno è stato inverso: la crescita della percentuale di RD ha comportato la cresita della percentuale degli scarti. Si noti che la crescita degli scarti rappresenta tra il 40% e il 50% della crescita del multimateriale.

Perché allora questo fenomeno?

Io attribuisco questo peggioramento della qualità allo strumento di raccolta, che oggi consente ai cittadini indisciplinati, date le grandi dimensioni dell’accesso al cassonetto specifico, di mettere nel multimateriale oggetti ingombranti impropri, che prima venivano messi nel cassonetto dell’indifferenziata, dove oggi, date le ridotte dimensioni dell’apertura non entrano più. Questa non è solo un’ipotesi, basta occasionalmente guardare dentro il cassonetto del multimateriale ed è frequente notare quanto sopra affermato.

Qualità di carta ed organico

ARRR non fornisce, come per il multimateriale l’indicazione dello scarto, quindi non si possono fare ragionamenti sui numeri come per il multimateriale, ma se si guarda dentro i cassonetti, i conferimenti impropri si possono notare, anche se in misura certamente inferiore a quella del multimateriale.

Quantità dei rifiuti totali comunali e provinciali

In tutte le riflessioni che sono state fatte (pro o contro il “raddoppio” del termovalorizzatore di San Zeno), si è ipotizzato un trend di diminuzione della quantità dei rifiuti a livello provinciale; purtroppo questa ipotesi deve essere rivista, perché dal 2017 i rifiuti a livello provinciale, ma anche comunale, sono in crescita. Questi aumenti, non spostano di nulla le considerazioni che ho fatto sull’inutilità del “raddoppio” (le ho verificate sul modello di valutazione), ma mi sembra comunque corretto farlo notare.

Nota a margine sul comunicato stampa dell’Assessore

L’Assessore dichiara: “adesso ci stiamo muovendo a grandi passi verso l’obiettivo che cominciamo a intravedere. Mentre cinque anni fa eravamo lontanissimi e soprattutto fermi”.

Ora, considerare “grandi passi” l’aumento di 5,7 punti percentuali di RD tra il 2018 e il 2019 mi pare fuori luogo, poi, guardando i numeri, gli anni in cui il sistema si è fermato sono tutti di questa Amministrazione (2016-2018), mentre tra il 2015 (RD 37,02%) ed il 2016 (RD 40,09%), un piccolo movimento c’era stato sulla base dei processi di attivazione del Porta a Porta sulle frazioni, legati a progetti della precedente Amministrazione comunale.

Cosa fare

Chiederei all’Assessore di rendere pubblici i dati di SEI Toscana, in modo che tutti possano fare le proprie considerazioni a partire da dati recenti.

Franco Romagnoli

1 COMMENT

  1. Sempre interessanti le valutazioni dell’ingegnere.
    E’ cinque anni che l’assessore fa comunicati trionfalisti. A stare ai comunicati siamo una città dove sembra che la gestione di acqua, gas e rifiuti sia in mano a fuoriclasse che il mondo c’invidia. Un vizietto comunicativo che caratterizzava anche le gestioni del centro sinistra.
    La realtà è che l’incremento della differenziata è lento e scarso. Siamo dietro rispetto a tutte le città a nord di noi e anche a moltissime del sud, e rispetto a decine di città non di qualche punto percentuale, ma di decine di punti. E il sistema di raccolta a cassonetti è quello che comprovatamente garantisce meno qualità del rifiuto.
    Almeno ci fosse una buona politica regionale in alternativa, niente del genere, arretratezza anche lì, e ce lo vedo poco il nuovo presidente a rivoltare il sistema di interessi consolidati in questo settore che muove miliardi.

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