La delazione come forma di controllo sociale. Mattarella frena il governo

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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e il ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno firmato il nuovo dpcm contenente misure per il contrasto alla diffusione del Covid-19. Il varo del decreto del presidente del Consiglio è arrivato nella notte, dopo il confronto tra governo e Regioni.

Il dpcm sarà valido per 30 giorni.

La novità principale è il divieto di feste private al chiuso (anche in abitazioni private) e all’aperto (nei luoghi pubblici), che va insieme alla raccomandazione di evitare (non obbligo) di ricevere in casa più di 6 tra amici e familiari non conviventi.

Restrizioni anche per bar e ristoranti, con chiusura alle 24 e divieto di consumare al di fuori dei locali dopo le 21. Stop al calcetto a livello amatoriale, L’obbligo della mascherina al chiuso e all’aperto, con invito a tenerla anche in casa in presenza di ospiti.

Il nuovo Dpcm prevede inoltre nuove limitazioni per i matrimoni: potranno partecipare un massimo di 30 persone, stesso discorso va fatto per i battesimi, dove la stretta è comunque sulla celebrazione liturgica e non su eventuali banchetti e festeggiamenti (in quanto non consentiti). Numero massimo di partecipanti ristretto a 30 anche per i funerali.

Il ministro Speranza, ospite da Fabio Fazio, aveva annunciato la stretta domenica scorsa. Lo stesso Fazio sbalordito replicava: “Scusi, ministro, ma come fate a controllare nelle case?” – “Confidiamo nelle segnalazioni”.

Alla parola “segnalazioni” sono saltati sulle sedie in molti ed è partito un coro di mugugni.

Salvini che ha diramato un post in cui ha annunciato l’arrivo delle “spie del Governo” evocando le super polizie dei regimi e i controlli sovietici.

Ma anche dentro alla maggioranza i mal di pancia sono diventati coliche.  I primi a doversi regolare infatti saranno proprio i membri di questo politburo, beccati troppo spesso a fare quello che proibiscono agli altri. Per gli italiani invece, le cose vanno di male in peggio, col virus che non recede, con le stangate fiscali in arrivo e la crisi che aumenta e col Governo che procede follemente.

Pare che la misura restrittiva domestica sia scattata in seguito a quanto accaduto di recente a Ladispoli, vicino Roma, dove una mamma con tosse e febbre, poi risultata positiva al tampone, ha organizzato per il figlio di otto anni due feste da trenta persone l’una creando un contagio esteso. E ora che la movida e le discoteche sono a lucchetto e i ristoranti a orario ridotto, il Governo temendo che gli assembramenti si potessero riversare nelle case private, è corso ai ripari.

Intanto dal Colle è partito il segnale di mitigare il provvedimento a “buon consiglio”. Probabilmente Mattarella, custode della Costituzione oltre che della integrità nazionale, si starà chiedendo che ne sarà dell’articolo 14 della Costituzione che recita: “Il domicilio è inviolabile e non vi si possono eseguire ispezioni o perquisizioni o sequestri, se non nei casi e modi stabiliti dalla legge secondo le garanzie prescritte per la tutela della libertà personale”

6 COMMENTS

  1. La delazione che viene compiuta per difendere la comunità dalla propagazione di un morbo che può devastare la vita di tutti io la chiamo senso civico e per ciò non serve un provvedimento d’autorità per promuoverlo. Si sta parlando di una pandemia da virus da contenere, non di profughi e perseguitati da rastrellare.

    • In Italia nel 2019 sono morte, di tutto meno che di Covid-19, 647.000 persone ovvero 1.773 persone al giorno.
      Oggi il Covid-19 non è causa unica e diretta di nessuna persona morta, e’ a volte concausa per la morte di pochissime persone al giorno con gravissime patologie pregresse.
      A prescindere che sono il primo a sostenere che dobbiamo fare si che nessuno debba morire, neppure per concausa, di Covid-19 cerchiamo di non esagerare con l’allarmismo e con l’ingiustificato spargimento di terrore nella gente.
      Usiamo tutti le precauzioni ma basta con le esagerazioni, tanto le persone che trasgrediscono ci sono e ci saranno sempre e se li colpisci nelle piazze si riuniscono nelle case.
      Non dimentichiamoci del fatto che queste limitazioni, seppur dovute, arrecano in una bella fetta della popolazione gravi danni di natura psicologica ed anche i bambini, abituati nell’adolescenza al distanziamento dagli altri bambini, avranno sicuramente delle ripercussioni nel corso della loro vita.
      Non parliamo poi delle conseguenze economiche che per milioni di famiglie saranno sicuramente devastanti.

      • Stasera alle 20, a reti unificate dal canale 1 al numero 8, il Presidente pronuncerà questo discorso, domani sulle prime pagine dei giornali verrà, lo stesso, pubblicato.
        Grazie per averlo anticipato.

      • Preso atto che il Covid non è, al momento, la causa principale di mortalità, dopo 8 mesi lei non ha ancora capito che il problema principale associato a questa pandemia è la disponibilità di risorse del sistema sanitario nazionale per affrontare le cure di tutti coloro che hanno bisogno. Perchè il Covid non sia così letale come statisticamente ha elucubrato nel classico stile benaltrista, occorre che chiunque necessiti il ricovero venga sottoposto a specifiche cure non banali e frutto di una martoriante esperienza dei primi mesi con molti lutti perchè non esisteva un protocollo terapeutico condiviso da parte della comunità scientifica, e tutt’ora non esistono farmaci dedicati al Covid ma surrogati prestati da altri trattamenti di patologie ognuno dei quali fornisce solo parziali risultati. Il rischio è che, se non trattato bene, il Covid possa comunque lasciare danni organici permanenti e non solo su pazienti già affetti da altre malattie.
        Il Covid ha determinato una situazione per cui le strutture sanitarie (ovunque nel mondo) vadano in difficoltà se non vengono imposti provvedimenti contenitivi della diffusione del virus. Al contempo non possiamo permetterci di rifiutare ricoveri Covid perchè “le patologie x e y, essendo statisticamente più letali, devono mantenere la priorità acquisita all’accesso alle cure”: così ragionando, possiamo metterci l’anima in pace che molta gente, compresi gli stessi pazienti “x e y”, una volta infettati dal virus lasciato fuori controllo, rischino complicazioni cliniche mortali. In altre parole, si ripete il tragicomico discorso – quello sugli affetti che dovevamo mettere in conto di perdere nei prossimi mesi – che fece il premier britannico poco prima di ammalarsi, salvo poi ricredersi dopo aver rischiato seriamente la vita nonostante sia di sana e robusta costituzione.

        Ma, a quanto pare, per troppi l’esempio non è servito.
        Le misure contenitive dell’epidemia sono vitali per mantenere funzionale il sistema sanitario nazionale, pena la privazione del diritto di tutti di essere curati. Vorrei sapere come la prenderebbe se le succedesse di aver bisogno di qualsivoglia cura e non trovasse cliniche e ospedali disponibili ad accoglierla o assisterla per esaurimento posti al pronto soccorso o terapia intensiva causa Covid…

      • Per favore non ricominciamo a minimizzare. I dati sono consultabili ed in abbondanza. Per un virus, essere causa o concausa di 35.000 morti in due mesi, paragonati ai 650.000 morti in un anno, è tantissimo. E sarebbero stati molti di più se non avessimo bloccato tutto.

        Siamo in crescita esponenziale, ed è una faccenda seria. Se non limiti ora, limiterai molto di più fra un mese. Con conseguenze psicologiche peggiori.

        Dire che è meglio evitare compleanni e cene con gli amici non è seminare terrore. Se vogliamo che scuole e lavoro continuino, dobbiamo limitarci, e di molto, nelle relazioni private.

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