La CUB trasporti (Confederazione Unitaria di Base) dice la sua sull’affidamento delle linee trasporti pubblici toscani: avanti così!

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La CUB Trasporti torna sulla questione affidamento diretto della gara ad Autolinee Toscane: “Applaudiamo l’operato della Regione Toscana e del Governatore Rossi, i lavoratori vogliono Autolinee Toscane, cosi come tutti i cittadini, vista l’attuale gestione fallimentare”.

1) Agli utenti non interessa il nome dell’azienda di trasporti né la bandiera che porta, ma l’efficienza del servizio, che dovrebbe essere la stella polare anche degli amministratori pubblici. La difesa da parte di alcuni sindaci dell’azienda del proprio campanile antepone invece l’interesse di parte a quello generale dei cittadini toscani.

 2) Autolinee ha vinto una gara che non è stata affrettata. Il suo iter è iniziato nell’agosto del 2012, cioè quasi 7 anni fa. Nel novembre del 2015 la Regione ha attribuito l’assegnazione provvisoria ad Autolinee Toscane tra le proteste di Mobit, gruppo sconfitto. La Corte di Giustizia Ue ha sentenziato, il 21 marzo scorso, che la gara è valida. Fine della contesa? A ottobre dovrà pronunciarsi il Consiglio di Stato, ok tornare indietro sarebbe un grande errore e un enorme danno economico.

3) Lo spettacolo di gruppi consiliari contro sindaci, di Comuni contro Comuni e del presidente del Consiglio regionale Giani contro il governatore Rossi non è affatto edificante e impone una riflessione sul ruolo della Regione. La crisi dei partiti e l’avvicendarsi delle maggioranze nei Comuni toscani, se non interviene un processo di condivisione istituzionale, rischia di favorire fenomeni di disgregazione. E tutti contro tutti, anche su progetti già approvati (dall’aeroporto di Firenze all’ospedale di Livorno ), insomma la vittoria del campanilismo peggiore. Alla vigilia delle elezioni europee, protestare perché un servizio pubblico viene affidato a una società francese che da anni è presente in Italia  sembra già anti storico, ma accontentiamoci intanto di recuperare un po’ di senso di appartenenza regionale.

Da tempo come detto, sono dati giornalistici e i fatti, le centinaia di migliaia di lamentele dei cittadini , studenti pendolari giunte alla regione anche tramite la CUB e dei suoi legali, e che stiamo appoggiando con denunce presentate dai cittadini alle procure, cosi come la class action, che dimostrano che il tpl è stato fortemente penalizzato, per la mancanza adeguata di risposte alle esigenze dei cittadini da parte della ctt nord.

Sfidiamo qualunque corrente politica a fornire dati positivi se esistono, di come ad oggi sia il tpl in Toscana, caldamente certi politici a finirla di considerare il tpl un bancomat elettorale e considerare i lavoratori carne da macello da sacrificare agli interessi di partito, avvisiamo anche i sindacati confederali la finiscano di insinuare dubbi sulla gara, i lavoratori ad oggi sono stati abbandonati dagli stessi sindacati che in questi anni sono stati più impegnati a ritagliarsi ruoli e promettere incarichi pur di fare tesserati.

Sono anni ad esempio che non una sola assemblea dei lavoratori viene fatta in tutte le aziende Toscane, quindi invitiamo a farla finita con i soliti teatrini, i lavoratori non vi credono più. Non è assolutamente vero che la Regione lavora per indebolire la Toscana, semmai con questo atto si dà una vera possibilità di rilancio del trasporto e quindi un nuovo sviluppo turistico per intera regione, e di nuovi posti di lavoro, possibile solo con Autolinee Toscane e RATP.

Chi oggi parla di forzature non conosce assolutamente gli  atti e le procedure, siamo fortemente convinti di questo, proprio perché quegli atti noi li conosciamo, l’assegnazione è un atto dovuto, indispensabile per poter far riprendere quel percorso di attività propedeutiche alla successiva firma del contratto. Non procedere sarebbe stato venir meno ad una correttezza amministrativa che la Regione, con coerenza, ha sempre seguito fino ad oggi. Ulteriori ritardi ricadrebbero su occupazione e servizi. AT è pronta a investire 563 milioni di euro: 93 saranno utilizzati per l’acquisto della flotta di autobus; 300 per acquistare nuovi mezzi; 119 per acquisire i depositi, le biglietterie e altri servizi detenuti dagli attuali operatori e dalle autorità locali e 51 saranno destinati alle nuove tecnologie.”

Ma l’investimento più importante è quello che farà sul personale che rappresenta la risorsa fondamentale per poter offrire un servizio efficace. Motivazione, senso di appartenenza, spirito di servizio e capacità di gestire i rapporti con gli utenti saranno fattori essenziali per la riuscita del nostro progetto.

Il piano presentato da Autolinee Toscane (AT) prevede l’assunzione di tutti i dipendenti che fanno capo alle imprese attualmente operanti. Non licenzieranno nessuno degli autisti e anzi assumeranno,  investimenti previsti  sul personale con progetti di formazione continua e premi di produzione per le migliori performance, in linea con quanto facciamo in tutte le società del Gruppo.

Autolinee Toscane  è l’unica in grado di trasferire in Toscana l’esperienza che RATP ha acquisito nel mondo, ricordiamo che il gruppo gestisce il trasporto locale in 14 paesi del mondo (Francia, Stati Uniti, Cina, India, Marocco, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Algeria, Brasile, Svizzera, Filippine e Regno unito), e in città come Washington, Parigi, Londra, Riyad, Ginevra e Rio de Janeiro. Ogni giorno trasporta  14 milioni di passeggeri su metro, treni, bus e tram con un fatturato di 5 miliardi di euro e 58 mila dipendenti. Un’esperienza che porterà il trasporto pubblico della Toscana a livello delle migliori esperienze europee.

Questi sono i veri obiettivi e contenuti nel piano industriale, elaborati da esperti internazionali  mirano a migliorare la mobilità per rendere la Toscana sempre più attraente per flussi turistici e investimenti.

Noi lo abbiamo già scritto e ritentiamo che alla luce di tutta la vicenda gara è evidente che bisognava riflettere in modo attento sulla governance, perché evidentemente unirsi con altri significa rinunciare a una parte delle prerogative nei confronti di quel servizio. Se la rinuncia di una parte delle prerogative è entro limiti di decenza, o comunque non porta completamente via dai vari territori quella che è la capacità di incidenza sul servizio stesso, questa è una governance che evidentemente è accettabile; se così non è, evidentemente anche la governance può rappresentare un problema visto i molteplici conflitti di interesse.

La politica deve servire i cittadini e non come abbiamo detto altre volte, usare il Tpl come bancomat elettorale, applaudiamo la regione che ha ascoltato le nostre richieste, le esigenze e le moltissime lamentele degli stessi cittadini e dei lavoratori che hanno scritto alla regione in questi lunghissimi mesi. La Regione Toscana in questo caso ha riportato al centro della attenzione i bisogni dei cittadini e dei lavoratori che non ne possono più. Bravi Rossi e l’Assessore ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli.

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