La coperta corta

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ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO IN ATO TOSCANA SUD DAL SINDACO DI MONTEVARCHI SILVIA CHIASSAI MARTINI: “NO AL RINNOVO DEI RIFIUTI DA ATO CENTRO, 100MILA TONELLATE SMALTITIE A PODERE ROTA E STOP ALL’AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA. MI ASPETTO L’ADESIONE DI TUTTI I SINDACI DEL VALDARNO INTERESSATI ALLA SALUTE DEI CITTADINI E DEL TERRITORIO”

Come annunciato durante il confronto molto partecipato sul futuro di Podere Rota, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini ha presentato ufficialmente un ordine del giorno per la prossima assemblea Ato per la cessazione degli accordi interambito per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati nell’impianto di Podere Rota da Ato Centro e lo stop a qualsiasi progetto di ampliamento della discarica.

“Ho preso un impegno preciso con le tante persone presenti al confronto, i rappresentanti del Comitato Vittime di Podere Rota, gli amministratori uscenti e i candidati – afferma il Sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini –  per raggiungere l’obiettivo di mettere fine allo sfruttamento del nostro territorio diventato la “pattumiera” dell’area metropolitana fiorentina. Ho presentato un documento in Ato che traccia una linea chiara e alternativa alla scellerata politica dei rifiuti portata avanti in questi anni e scaricata pesantemente sul Valdarno: la cessazione del conferimento delle 100mila tonnellate di “indifferenziati” provenienti da Firenze, per terminare nel 2021, e lo stop a qualsiasi progetto di ampliamento di Podere Rota che pare sia già pronto in un cassetto per essere presentato subito dopo le elezioni amministrative.

Per il Comune di Montevarchi che, ricordo, ha messo in vendita le proprie quote della società che gestisce la discarica perché la salute non si monetizza, l’impianto valdarnese, in procinto di esaurirsi velocemente, non è più strategico al ciclo di smaltimento dei rifiuti. Si andrà verso l’aumento della raccolta differenziata fino al 70 per cento in tutti  territori, l’efficientamento del termovalorizzatore di San Zeno, la realizzazione di un biodigestore anaerobico per smaltire la parte “umida” dei rifiuti, determinando un utilizzo solo residuale delle discariche in osservanza delle leggi vigenti e delle direttive europee in materia.

Mi aspetto che i Sindaci del Valdarno, seriamente interessati alla salute dei cittadini, aderiscano alla proposta, altrimenti sarebbe ancora palese la difesa di altri interessi. Naturalmente se ci sono altre proposte o soluzioni alternative concrete per evitare l’ampliamento della discarica, sono più che disponibile a valutarle. La discarica di Podere Rota è presente in Valdarno da oltre 25 anni, collocata in prossimità dei centri urbani, con enormi disagi subiti dalla popolazione per emissioni odorigene moleste, i rischi per la salute e l’ambiente,  il danno economico causato alle attività nel paesaggio naturale delle Balze per l’impossibilità di sviluppare un turismo sostenibile. Dopo 25 anni in queste condizioni, una soluzione diversa è un impegno doveroso che i Comuni sono chiamati a concretizzare e a presentare ad una Regione colpevolmente latitante perché non interessata a risolvere i problemi.  Per questo motivo, gli  accordi interambito di sostanziale  “dipendenza” dall’area fiorentina sui rifiuti devono cessare inderogabilmente nel 2021, nel rispetto dei principi di autosufficienza dei territori, prossimità e contenimento dei costi, secondo quanto già stabilito anche dal Piano regionale dei rifiuti che non prevede la realizzazione di nuove discariche, né ulteriori ampliamenti di quelle esistenti o in esaurimento. Vedremo chi con i fatti,  non solo a parole, agirà per il bene del Valdarno senza sostenere il business dei rifiuti o i conflitti di interessi.  Questa è l’unica soluzione concreta per non ampliare la discarica e non aumentare le tasse ai cittadini, anzi sono previste riduzioni riuscendo a rendere la provincia autonoma nella gestione dei rifiuti”

1 COMMENT

  1. E’ dannoso, fuorviante,
    inutile e pure spregiudicato far ripartire la battaglia fra i cittadini
    del Valdarno Aretino e quelli della zona di San Zeno ad Arezzo, facendo
    FINTAMENTE credere che il raddoppio dell’inceneritore AISA consenta una
    rapida chiusura (o impedire l’ampliamento) della discarica di Podere
    Rota…perchè semplicemente NON E’ VERO. Si tratta del classico, vecchio
    e stantio DIVIDI ET IMPERA, dal quale uscirebbero sconfitte le
    popolazioni dei due territori e vincitori i politici e le aziende di
    gestione…L’operazione è stata magistralmente portata avanti, intendo
    quella di mettere i valdarnesi CONTRO gli aretini, dal Ghinelli e dal
    Chienni, con la regia dell’abile Sacchetti, per la felicità di AISA,
    CSAImpianti e naturalmente dell’area fiorentina che potrà
    tranquillamente continuare a non essere autosufficente dal lato
    impiantistico. Sono fortemente amareggiato perchè nel “trappolone
    Ghinelli” è cascata pure la Chiassai, la quale credevo fosse più
    lungimirante e attenta alle dinamiche del territorio provinciale
    complessivamente inteso.

    INFATTI, il raddoppio della
    potenzialità termovalorizzatrice di San Zeno servità ESSENZIALMENTE a
    smaltire i rifiuti indifferenziati del Valdarno Aretino, che libereranno
    spazio a Podere Rota, così da poter qui continuare a trattare
    tranquillamente i rifiuti indifferenziati di ATO Centro, soprattutto
    Valdarno Fiorentino e Val di Sieve. Il tutto si risolverà in un SEMPLICE
    e BANALE spostamento di rifiuti all’interno del nostro ambito ATO
    Toscana Sud (dal polo di Podere Rota al polo di San Zeno) PER LASCIARE,
    ANCORA, A DISPOSIZIONE DI ATO TOSCANA CENTRO L’IMPIANTISTICA DI PODERE
    ROTA. In realtà, quindi, il RADDOPPIO del cancrovalorizzatore di San
    Zeno è PROPEDEUTICO al successivo ampliamento di Podere Rota…

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