Infezione rabida da Lyssavirus, interdetto l’accesso al tombamento del torrente Castro L’ordinanza firmata ieri sera dal sindaco Ghinelli con decorrenza immediata

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Il sindaco Alessandro Ghinelli ha firmato ieri sera un’ordinanza con cui è stato interdetto al pubblico l’accesso al tombamento del torrente Castro individuato, in entrata, su Largo Inigo Campioni e, in uscita, su via Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Il provvedimento, che ha decorrenza immediata fino a nuova ordinanza di revoca, si è reso necessario dopo la nota del dipartimento di prevenzione di sanità pubblica veterinaria della Asl e dopo le prime misure di prevenzione e di contenimento dell’infezione rabida da Lyssavirus, messe a punto dal neo costituito gruppo di lavoro.
In tale contesto, e per scongiurare il rischio di esposizione delle persone derivante dal contatto con animali domestici e selvatici potenzialmente infetti, è stato ritenuto indispensabile interdire l’accesso al tombamento del torrente Castro.​
Già ieri il sindaco aveva emesso Il Sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli aveva emesso due ordinanze contingibili e urgenti in via cautelativa a tutela della salute pubblica, al fine del contenimento di infezione rabida.
I provvedimenti si sono resi necessari a seguito del caso del felino domestico che dopo aver morso la sua proprietaria, è risultato affetto da lyssavirus, virus appartenente a un ceppo tipico dei pipistrelli diverso da quello della rabbia classica.
Con la prima ordinanza il Sindaco ha disposto il sequestro degli animali di proprietà della signora (un cane, un gatto e tre gattini lattanti) con il contestuale affidamento in custodia presso il Canile comunale od altra idonea struttura equipollente, così come prescrive la legge. Il proprietario è tenuto a mantenere gli animali indicati in custodia ed in isolamento presso la propria abitazione fino al termine delle operazioni tecniche necessarie al trasferimento definitivo.
Al contempo, l’ordinanza 143 prevede che dalla data odierna e fino al 27 agosto compreso, i cani, anche se muniti di museruola, non possano circolare se non condotti al guinzaglio; i cani accalappiati rinvenuti vaganti non siano restituiti ai possessori se non abbiano subito favorevolmente il periodo di osservazione di 6 mesi, riducibili a 2 qualora vengano sottoposti a vaccinazione antirabbica postcontagio con le modalità stabilite dal DPR 08.02.54 n. 320, art. 87 e con addebito delle spese agli stessi possessori; i possessori di cani segnalino immediatamente all’Autorità Comunale l’eventuale fuga dei propri cani ovvero il manifestarsi in essi di qualsiasi sintomo che possa far sospettare l’inizio della malattia come ad esempio: cambiamento d’indole, tendenza a mordere, manifestazioni di paralisi, impossibilità della deglutizione.

1 COMMENT

  1. Leggo che il sindaco ha fatto zone ‘rosse’ di 1 e 3km di raggio dalla casa del gatto, ma si può sapere dove cavolo abitasse questo gatto per rendersi conto di quale sia la zona più a rischio per i propri animali (e chiuderli in casa) o per le persone(che debbano evitare di avvicinarne)?
    Che senso hanno le “zone” se non si dice alla gente quali siano?
    E si capisce se il gatto abbia morso il pipistrello, viceversa, o qualcos’altro? Mi pare che il comune e l’asl non stiano comunicando un cavolo.

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