Probabile l’iscrizione del sindaco nel registro degli indagati
Da fonte RAI, arriva la conferma.
Dalle carte depositate per il ricorso al riesame presentato da alcuni indagati, emergerebbe che il politico intercettato durante una telefonata sarebbe il primo cittadino di Arezzo. Alessandro Ghinelli non era sotto intercettazione, lo era invece il suo interlocutore.
Oggetto della telefonata, proprio le consulenze esterne sotto la lente d’ingrandimento della magistratura aretina.
E’ lui che il 4 giugno scorso alle 10.23 del mattino telefonò a Merelli, intercettato dalla Digos.
Il sindaco nella telefonata si dice “preoccupato” per il mancato consenso del collegio dei revisori Coingas al bilancio della società partecipata dal Comune al 45 per cento, in relazione alle super consulenze con cifre ritenute esorbitanti dai revisori prima e dalla procura poi. Soldi appannaggio del commercialista Marco Cocci e dello studio legale fiorentino Olivetti Rason.
Nella telefonata registrata dalla Digos, il sindaco esorta Merelli: “fate questo incontro”, “devi essere molto chiaro e diretto” e riferendosi alla resistenze del presidente del collegio sindacali, Giovanni Minetti: “se questa persona non intende fare questa cosa e dal momento che ce lo abbiamo messo noi, si dice schiodati ci si mette un altro”. “Non è accettabile che uno messo lì da noi non ci stia a sentire”. E Ghinelli fa esplicito riferimento ad un altro sindaco della provincia di Arezzo, che aveva in quota Minetti, affinché venisse attivato per la defenestrazione di Minetti.
Ghinelli verrà sentito dai magistrati ed è presumibile che la Procura possa aver deciso di iscriverlo nel registro degli indagati.