Il Tribunale di Arezzo ha accolto la richiesta milionaria dei familiari di Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa nel 2014 da Ca’ Raffaello, in provincia di Arezzo.
Un milione di euro per ciascuna famiglia: padre e figlio Alessandrini nella veste di attori nella prima citazione e le sorelle Piscaglia protagoniste invece della seconda azione legale, sempre al tribunale di arezzo.
Il giudice Fabrizio Pieschi ha accolto la richiesta dei legali dei familiari di Guerrina: un milione di euro che Diocesi e Ordine dei frati Premostratensi devono pagare in quanto responsabili civili per le condotte di padre Gratien Alabi, all’epoca vice parroco di Cà Raffaello. Lo stesso padre Graziano, come veniva chiamato durante l’espletamento del suo ministero, che sta scontando 25 anni di reclusione a Rebibbia per l’omicidio di Guerrina della quale mai e’ stato ritrovato il corpo. Omicidio e distruzione di cadavere, la sentenza definitiva, per aver ucciso la parrocchiana invaghita di lui ed evitare uno scandalo.
Sempre ad Arezzo prosegue un’altra causa intentata contro la Diocesi di Arezzo e l’ordine religioso dei Premostratensi. In questa seconda citazione sono le sorelle e le nipoti a chiedere un milione di euro di risarcimento per la scomparsa di Guerrina. La causa entrerà nel vivo il 16 novembre con l’audizione, come testimoni, delle parenti della donna originaria di Novafeltria, che sparì nel paese del comune di Badia Tedalda dopo essersi recata alla canonica per un incontro con padre Graziano.