Non ci si crederebbe, se non fosse vero. Ieri, venerdì pomeriggio, Alessandro Ghinelli da Pistoia, aretino da moltissimi anni e successore al trono di Giuseppe Fanfani, l’amministratore declamatore per eccellenza, leggeva in pubblico il canto di Ulisse dell’inferno dantesco (“… fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza…” ). Lo faceva di fronte a un pubblico, come il Beppe da Sansepolcro. Non sappiamo se si sia trattato dell’inizio di una nuova carriera del già paracadutista, ingegnere, sindaco e risindaco destrorso, ma di sicuro non avremmo mai immaginato che potesse accadere. Che Ghinelli potesse cimentarsi nell’attività di declamatore, la stessa per cui i suoi si sono divertiti a sbeffeggiare Fanfani per anni era davvero inimmaginabile. Sarà forse stato invidioso? Avrà voluto fare bella figura di fronte alla moglie americana con tanto di mini cagnolino al seguito?
Chissà se la sua performance passerà alla storia, purtroppo non eravamo presenti e non possiamo giudicare, ma il fotografo improvvisato che ci ha inviato il documento qui sopra descrive l’esibizione come “molto partecipata e pesantemente recitata”. Il mini pubblico alla fine ha applaudito, ma avrebbe potuto fare diversamente? ??
visto che la divina commedia è in endecasillabi gliene dedico 2 a rima baciata: l’ego talvolta è talmente smanioso / che non s’accorge di esser penoso