Il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, difenderà il blogger e gli amministratori senesi, che hanno tentato di bullizzare il professore valdarnese

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Forse non sapevano con chi avevano a che fare. Evidentemente non conoscevano l’uomo e il politico, dotato si di grande cultura, ma anche, anzi soprattutto, di una grinta notevole.  Ed è così che la vicenda sta per arrivare in tribunale.

I fatti: nel 2018 aveva partecipato, a Siena al Gay Pride regionale, vestito da angelo. Un blogger (o almeno questo ci racconta la stampa) tale Francesco Giusti, lo aveva fotografato e poi dileggiato su Facebook.

Un gruppo di geniali politici, compreso esponenti ed amministratori della Lega di Siena, avevano quindi commentato il post rincarando la dose. Non ci vuole troppa fantasia…

Il processo nei prossimi giorni, per questi gentiluomini della tastiera. La pena, come sempre in questi casi, non sarà mai di insegnamento.

Forse di piu’ potrebbe valere il rifiuto di ogni oscurantismo sociale e culturale, attraverso la solidarietà dei tanti anonimi internauti che hanno voluto manifestagli affetto e vicinanza, così da accentuare ogni distanza da atteggiamenti che vorrebbero invece reintrodurre in questo nostro terzo millennio, pregiudizi che giungono direttamente dagli anni bui della storia umana.

Evidentemente ancora si fatica a rispettare gli altri, si fatica ad affrontare il dibattito politico senza scivolare nel volgare, nel personale, anche e soprattutto sui social. Come gli ha scritto Enzo Brogi: “sarebbe invece un grande salto di qualità e civiltà”.

Quello che invece è difficile non notare, è che a difendere il blogger sia lo stesso sindaco di Siena. Ci sono infatti situazioni in cui gli aspetti professionali e quelli politici collidono ed è difficile scinderli

Nessuno mette in dubbio il diritto alla difesa, ci mancherebbe altro, ma certo il fatto che sia lo stesso primo cittadino di Siena ad assumerne il ruolo in un caso simile, stride all’animo come il gesso sulla vecchia lavagna del professore. Ma forse è solo uno dei tanti aspetti di questo nostro strano periodo.

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