Il gioco del pallone e i poteri costituiti: un difficile equilibrio.

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A me piace il gioco del pallone, mi piace la bravura tecnica o creativa di taluni giocatori così come le strategie di alcuni allenatori. Non sono ossessionato, tuttavia quando posso guardo le trasmissioni sportive e noto che molto spesso (almeno la “domenica sportiva” della Rai) cerca più il “caso” per dare sfogo a polemiche piuttosto che la riflessione su temi.

Qualche settimana fa il calciatore Lukaku dell’Inter è stato sanzionato per esultanza sleale. Ho guardato anch’io le immagini senza trovare segno sgradevole nella esultanza, anzi come ricordava qualche trasmissione sportiva era la stessa esultanza che quel giocatore aveva mostrato al pubblico pochi giorni prima. Ma questo calciatore non ha potuto partecipare alla successiva partita in quanto squalificato per quel referto negativo. Alcune settimane prima, un giocatore della Atalanta (Lookman) era stato ammonito per una esultanza ritenuta offensiva: questo giocatore inglese è uno che segna abbastanza e già in passato aveva fatto il segno del binocolo al suo pubblico. Il suo cognome è legato al termine “guardare” , da qui il richiamo al binocolo che il giocatore mette nella sua coreografia di esultanza, da molti mesi ormai. Ma l’ignoranza di quell’arbitro lo ha condannato ad un referto negativo. È impossibile comprendere il criterio con cui un arbitro sanziona una esultanza perché in entrambi i casi era la stessa manifestazione di precedenti reti. Il giocatore dell’Inter ha esultato nuovamente nello stesso modo che gli era costato l’ammonizione, ma l’arbitro (in quel caso una partita di torneo internazionale) non ha ravvisato alcunché di sleale. Casomai sleale era stato il comportamento di taluni spettatori che avevano pronunciato parole inequivocabilmente razziste nei confronti di quel giocatore di colore.

La domanda è: può una società che investe cifre da capogiro accettare che un suo “capitale umano” venga messo in panchina per un criterio di valutazione totalmente estemporaneo e che non viene neanche corretto in sede di esame federale?

Perchè non si può parlar male degli arbitri quando sbagliano e non si corregge in seconda istanza l’errore?

Neanche il Var si salva, poche immagini e nuovamente il giudizio di un non-criticabile.

Sopra ogni limite condiviso, anche quando gli regalavano Rolex d’oro.

È vero che queste società sportive godono di scivoli fiscali e condoni, sono sempre più spesso trampolini per carriere politiche (Cragnotti, Viola, Cecchi Gori, Berlusconi, Lotito…), ma il tifoso nulla qualcosa???

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