Il bibitaro ed il piccolo Eitan. Se ci sei, batti un colpo.

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Non capisco perché ancora non è stato convocato l’ambasciatore dello Stato di Israele per ricevere una solenne lavata di capo. Infatti il piccolo Eitan ancora non è rientrato in Italia.
E questo mi fa credere che parte della organizzazione governativa di Israele abbia responsabilità nel rapimento di quel bimbo.
Perché non capisco come avrebbe fatto ad entrare in Israele -dove vige la quarantena- il bimbo oggetto di una tragedia immane la cui notorietà valica i confini del nostro paese, peraltro essendo nota la diatriba fra le 2 famiglie, bimbo che -ricordo- è sotto la tutela della Repubblica italiana che ne aveva ribadito il no all’espatrio. Tutela che non mi risulta essere stata contestata dallo Stato israeliano, basata sui fatti ossia la circostanza che il bimbo, pur nato in Israele, risiede in Italia da anni e che ha frequentato già 1 anno di scuola materna italiana: scuola materna cattolica, oggetto degli strali di taluni individui (indovinate da dove), che era stata scelta dalla sua famiglia. Che quindi riteneva che in Italia la libertà di culto non sia a rischio e che frequentare la scuola cattolica non sia il male assoluto. La contestazione che il bambino affidato alla zia finisca per non essere cresciuto in  ambiente adeguato, ma anzi in ambiente fuorviante (dove par di capire lo avrebbero costretto a ingoiare la ostia della comunione) dovrebbe colpire l’intera comunità italiana: se fosse vero sarebbe comportamento criminale; se non fosse vero sarebbe offesa alla istituzione stessa della Repubblica italiana.
Atteggiamento tipico di gran parte della popolazione israeliana che se ne frega del diritto internazionale e delle altrui leggi: già sapete come la penso sul rispetto (meglio, il non rispetto) delle risoluzioni Onu da parte di Israele, sull’uso esagerato della forza nei confronti dei civili palestinesi, sulla occupazione militare di Gerusalemme.
Ovviamente le mie informazioni sul caso vengono dai media nazionali e non ho certezza che il bimbo abbia anche passaporto italiano, ma la presenza nei luoghi in cui era solito vivere degli zii di 1º grado che lo hanno accudito, sin dai primissimi momenti del ricovero sino ad adesso, e sulla disponibilità da parte di questi zii di prendersi l’incarico di tutore legale mi fa ritenere non soltanto doverosamente applicabile, ma anche umanamente giusta la scelta dello Stato italiano di porre la propria tutela su questo minore avvalendosi anche della consueta presenza di esperti e professionisti che vigilano su queste tipologie.
E che la folle idea di questo nonno pregiudicato di portare via il bambino in un momento così delicato (dramma immenso perdere tutta la tua famiglia) e complesso (anche sotto il profilo sanitario) mi pare potersi giustificare solo con interessi che nulla hanno a che fare con il benessere del piccolo. A proposito, qui si parla di quell’ambiente che parlava male dell’ospedale dove era ricoverato il bimbo subito dopo la tragedia definendolo incapace di curarlo correttamente.
Ma il nostro Stato pare tremare; per di più abbiamo l’ex bibitaro quale titolare della Farnesina (anche se il comico urlante lo ritiene il miglior ministro degli esteri di sempre) a gestire la situazione di contrasto con la nazione ebraica per antonomasia nel momento in cui a Roma il sindaco ri-candidato ha evidenti problemi con la comunità ebraica locale.
Piccolo inciso, la pagina Facebook degli amanti di Israele che, nei giorni del ricovero di Eitan, proponeva continuamente post pieni di preghiere, pensieri, benedizioni da 3 giorni non lo vede citare mai; il rapimento, per loro la solita menzogna dei gentili.

20 COMMENTS

    • Da questo punto di vista in effetti si può anche giustificare il terrore del nonno “sequestratore”: lasciare mio nipote ancora in Italia? E’ salito su una funivia che faceva schifo ma aperta in tutta urgenza al primo spiraglio, è rimasto orfano, sembrano tutti “irresponsabili” e “l’indagine” a seguire avrebbe ispirato un libro a Kafka. Sono attenuanti da valutare senz’altro.

    • Facile sparare anche sulla magistratura…a me risulta che aveva disposto controlli di polizia e che il nonno infine li ha elusi con stratagemmi molto raffinati…non penso sia neanche facile che la magistratura predisponga controlli così stringenti, che richiedono notevole impegno di tempo e personale a chi li deve fare, eppure di fatto non son serviti. Forse si poteva fare di meglio…specie col senno di poi. Ora la palla è alla magistratura israeliana, vedremo che ne viene fuori.

  1. Il sionismo può essere detestato da chi non è antisemita e questa mi sembra la posizione dell’autore. L’ebraismo si identifica con il “popolo eletto” (mentre il cristianesimo avanza una dimensione universale), questa insistenza sulla particolarità ha reso nella storia le massime ingiustizie verso quel popolo “estraneo”. Fino al punto che qualcuno finì per pensarne la distruzione in funzione dell’avvento di una “razza pura”; ma quale razza era più pura di quella ebraica con tutte le sue osservanze in materia di riproduzione, nel suo appartarsi spesso volontario da genti “altre”? Il suo posto era nel mondo, con il suo allenamento plurisecolare alla “speculazione” ha prodotto una varietà impressionante di acutezza e scaltrezza in quasi tutti i campi. Averla incoraggiata, almeno in parte ed in modo sadico, al nazionalismo sionista ha prodotto una nuova “patria” (dove tra l’altro, sia pure in condizioni materiali povere, erano insediati milioni di altri), ha determinato lo sviluppo di tutte le caratteristiche del nazionalismo intriso di identità religiosa, una condizione simile si esalta soprattutto nel “contrasto” che lì non manca di certo, il resto consegue.
    Israele è circondata da ostilità ma è anche fortemente protetta e sostenuta: un ministro italiano attuale, bibitaro o non, che rifila una lavata di capo all’ambasciatore israeliano può essere un parto della fantasia, in pratica penso che se anche il mossad si infiltrasse al ministero degli esteri, con ministro cosciente, si dovrebbe ricorrere ad altri sistemi: una preghierina a Washington forse, così, perché almeno non si venga a sapere.
    Poi in questo caso non si pone la questione e sono d’accordo con quanto riportato, nello specifico, da altro commentatore.

    • Insomma…se la son voluta…meno male che non li si depreca come “popolo deicida”, sennò si faceva filotto.
      Ma non ti accorgi che continui a legittimare i peggiori luoghi comuni antisemiti? A 1800 anni dall’inizio della diaspora, da un popolo che non ha mai rotto le scatole a nessuno e ha subito la persecuzione sistematica in ogni paese riuscendo sempre a ripartire da zero, a miracolosamente mantenere la sua identità culturale, nasce il sionismo e lo si considera alla stregua delle peggiori ideologie imperialiste. Ma è così strano che un popolo che non riesce per secoli a vivere tranquillo da nessuna parte per la follia persecutoria altrui partorisca l’idea di ritornare nei luoghi d’origine e di avere uno Stato proprio, se l’esistenza in qualsiasi altro posto gli è negata? E’ così strano che l’idea abbia un’accelerazione dopo che metà degli ebrei europei è stata sterminata? Dall’alto della vostra saggezza state a fargli la morale per questo?
      Ho detto che Israele è grande come la Toscana, ma nasce grande forse come l’Umbria, con dentro parte del deserto del Negev, se si è allargata è stata per le guerre che gli si sono state scatenate contro. Certo, a parte gli insediamenti ebraici sempre esistiti in Palestina c’era una popolazione a larga maggioranza araba, e lo Stato d’Israele nasce con una forzatura, un “peccato originale”, in un posto dove non c’era uno Stato. Ma il mondo è pieno di storie di gran lunga peggiori che nessuno considera e di cui non parlo per non fare un “trattato”; come è possibile che l’esistenza di Israele diventi e resti uno dei principali problemi mondiali? E’ questo il problema di fondo delle popolazioni arabe? E se tu fossi un palestinese, aspireresti a cacciare gli ebrei per vivere finalmente felice in un bello Stato governato da Hamas? Qual è la soluzione, cacciare un’altra volta tutti i milioni di ebrei abusivi?
      Gli ebrei si identificano con il “popolo eletto” in quanto destinatari della “rivelazione” divina che è alla base del giudaismo e del cristianesimo, non si identificano come popolo superiore agli altri o che deve dominare gli altri. Il cristianesimo, come l’Islam sono “universalisti”, ma di un universalismo che ha portato spesso, e per i musulmani porta ancora, a incomparabili tragedie, perché basato sull’assimilazione religiosa dei popoli “infedeli”, mentre gli ebrei non fanno proselitismo.
      Gli ebrei hanno sempre difeso la loro identità culturale, ma non si sono mai negati all’integrazione quando gli è stato dato uno spiraglio ( vedi dopo la rivoluzione francese), non hanno mai preteso di non rispettare le leggi fondamentali dei Paesi in cui si sono insediati. E gran parte di loro non si riconosceva neanche più nella religione originaria, eppure sono stati perseguitati lo stesso per il solo fatto di avere origine ebrea, non solo dai nazi fascisti, ma ovunque, come dimostra l’ “affaire Dreyfus” in Francia o anche prima la persecuzione degli ebrei conversi in Spagna dopo che quelli non conversi erano stati cacciati nel ‘500. In Italia non sono sfuggiti alle leggi raziali neppure gli ebrei fascisti, avessero anche fatto la marcia su Roma.
      Dopo secoli in cui il prestito a interesse è stata una delle poche attività consentite agli ebrei in quanto peccaminosa per i cristiani, e di persecuzioni che costringevano gli ebrei ad avere buona parte dei loro beni in oro o moneta occultabili o trasportabili in caso di pogrom, l’Europa ha scoperto lo scandalo del’ebreo usuraio e a capo della finanza che storicamente ha creato.
      Dopo secoli di massacri il mondo si scandalizza che l’ebreo concepisca il sionismo. E dice, compiaciuto per i suo discernimento morale: io non sono antisemita, sono antisionista.

      • Analisi che condivido in tutto. Resta sicuramente il fatto che la Palestina è l’epicentro caldissimo di ogni tensione planetaria. Ebrei e palestinesi sono stati usati come arieti nel teatro della guerra fredda, come pesi aggiuntivi nel bilancio del potere planetario ma che in realtà della loro sorte frega un cazzo a nessuno, dimenticandosi tutti che i primi furono respinti dagli USA durante la fuga dall’Europa, mentre i secondi vestivano la divisa delle SS per acchiapparli e sbatterli nelle camere a gas. Li abbiamo sommersi di soldi per farli stare buoni, e loro con una parte ci han comprato le armi da lanciare su Isarele, e con l’altra i capi e capetti se li son depositati nelle banche svizzere ad uso personale.

          • c’entra perché la Sua più che l’analisi di un rapimento è una ricostruzione basata su una preconcetta condanna del comportamento di Sion (sic).
            Perdoni l’anonimato, ma credo fermamente che nelle discussioni ci si dovrebbe interessare alle idee più che alle persone che le esprimono: utilissimo per evitare pregiudizi.

          • ormai sono abituato a nick o simili: nel suo caso intendo a me sconosciuto (per capirsi, con D.C. ci conosciamo).
            Il rapimento che è il tema del pezzo non viene affrontato o confutato. Puntate il dito su una patente che affibbiate senza titolo salvo Che siate ebrei o colpevoli indiretti di atti contro il popolo ebraico o ignoranti. La definizione : “l’antisemitismo è quella certa percezione descrivibile come odio verso gli ebrei…anche avere come bersaglio Israele, concepito come una collettività di ebrei”

            se israele fosse la casa dei watussi sarebbe uguale, contesto la sua politica, non perchè è casa degli ebrei. Gramellini ha fatto una riflessione sul partito della serratura, lo trova sul corsera di ieri.

            Sion (ossia lo stato ebraico idealizzato da Herztl) concretizzatosi come Israele porta gli ebrei a agire in totale disprezzo delle altrui istituzioni, la bomba al king david del 1946 è il primo segno. Del resto se il nonno rapitore dice di aver perso fiducia nella giustizia italiana, potrò io non avere stima di Israele? Io non lo definisco anticristiano, voi mi date di antisemita perchè critico Israele. Che appoggia altre istituzione (tipo Onu) quando gli torna bene sennò dice che è influenzato da paesi indegni . Ora con gli accordi di Abramo la scusa non tiene più. Io non ho sveglia al collo e orecchini al naso, per 25 anni ho frequentato ebrei (sia aske che sefar, e c’è una bella differenza) sia arabi, quindi ho potuto elaborare una riflessione. La vs storia personale la ignoro, la mia con relative affermazioni la trovate anche su questo sito. Mi trovi dove esprimo odio contro gli ebrei. Poi ripassate.

          • L’articolo di Gramellini mi conferma nella convinzione che il rapimento sia stato gesto di un INDIVIDUO affetto da una sindrome diffusa ad ogni latitudine ed in ogni Stato. D’altro canto… mettersi sullo stesso piano di un simile individuo per legittimare la propria disistima di Israele non è probabilmente segno di una propensione all’ « Apertura ».
            Per il resto stia tranquillo che il mio apprezzamento per l’ ‘intervento di D.C è nato unicamente dalla condivisione di una visione assai meno critica della Sua dello Stato di Israele e dei suoi abitanti e come reazione infastidita ad un articolo tendenzioso, anche se non nascondo di avere molto apprezzato l’efficacia retorica di D.C. nel ricordare i tristi precedenti delle ricostruzioni di rapimenti di bambini cristiani ad opera degli ebrei.

          • dare di antisemita a qualcuno è azione da non sottovalutare. Farlo andando dietro ad altri… quindi se non è ebreo o nipote di Hitler, resta l’ignoranza (intesa come non conoscenza dei fatti). Mentre aspetto il passaggio antisemita del mio pezzo (come da definizione ufficiale rinvenibile da wikipedia per esempio: “l’antisemitismo è quella certa percezione descrivibile come odio verso gli ebrei…anche avere come bersaglio Israele, concepito come una collettività di ebrei”) le suggerisco “the palestinians”. vi troverà gli anni iniziali di israele, illuminante.

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          • Ma se ogni tanto ti piglia il ruzzo di fare la sparata contro gli ebrei e Israele non ti devi meravigliare poi se ti becchi dell’antisemita.
            Ma lo leggi cosa scrivi? Hai fatto un articolo dove esordisci chiedendoti perché non è stato convocato l’ambasciatore d’Israele per lavargli il capo; hai detto che credi in una complicità di parte dell’organizzazione governativa israeliana; che il bambino non poteva entrare in Israele causa covid ( quindi è chiaro che Israele è complice); che non ti risulta che Israele abbia mai contestato la tutela(?) della Repubblica Italiana ( e quindi perché si comporta così?..in pratica collaborando ai rapimenti); che tutto ciò è tipico del menefreghismo d’Israele e della sua popolazione per il diritto internazionale. Fare l’elenco delle castronerie non serve, perché le rilanci anche nei commenti. E poi hai il coraggio di chiedere perché ti si dà dell’antisemita? D’altra parte dici che di ebrei askenaziti o sefarditi ne hai conosciuti tanti, e si capisce che te ne devi essere fatto un’idea di merda. Liberissimo, ognuno si fa le idee sue sulla gente, ma sai…quando poi si mette tutto insieme non ti devi meravigliare se susciti qualche sospettino.
            Te l’ho detto subito che il problema non è criticare Israele, ti ho scritto ” per quanto certe politiche e certe prassi israeliane si prestino sicuramente a critiche anche dure” e non pensare che anche io non ce ne abbia da fare, ma te sbarelli, e non è la prima volta che ti capita, si percepisce subito una tua particolare repulsione che non può essere giustificata.
            A parte che bisognerebbe essere prudenti perché tu stesso dici di avere informazioni parziali e di non sapere neanche se quel bambino ha il passaporto israeliano, queste questioni sono all’ordine del giorno, i casi sono diffusissimi e questo è particolarmente e comprensibilmente seguito perché il bambino purtroppo ha vissuto un’incredibile tragedia.
            Ma queste questioni si risolvono secondo diritto, e Israele aderisce alla convenzione dell’Aja con cui i Paesi più civili hanno regolato queste cose, e la decisione sarà presa, spererei, con riferimento al dettato della convenzione, che dovrebbe riconoscere un provvedimento dato da un Paese aderente come l’Italia, salvo casi particolarissimi. Perché nei paesi democratici certe cose non si risolvono con ridicole immediate intimazioni all’ambasciatore e mostrando i muscoli, ma quando capitano le decide un tribunale dove sono rappresentate le parti. Altrimenti, caro Ruzzi, con tutto quel che succede al mondo tutte le mattine ci dovrebbe essere la fila di ambasciatori alla Farnesina.
            Ora Ruzzi io non ti posso certo garantire che in Israele prenderanno la decisione che vorresti te ( e che per quel che conosco della faccenda auspicherei anch’io), e non è certo eccezionale che un qualsiasi tribunale, israeliano, italiano, americano, possa magari anche fare una sentenza del cacchio.
            Ti ripeto solo per non farla lunga che se sto bambino era finito per esempio in un paese arabo o comunque musulmano avresti 100 motivi in più per essere preoccupato di non rivederlo in Italia, perché sono Paesi ove purtroppo pochi diritti sono garantiti. Ma capisco che queste son minuzie, il loro problema è soprattutto l’esistenza di Israele.

          • Stavolta la fatica immane di scrivere due righe di risposta l’avevo già fatta quindi le inserisco lo stesso, anche se la Sua replica è mille volte meglio della mia. Grazie di nuovo.

          • Capiamoci : per me l’articolo un sentore antisemita ce l’ha, ma a spingermi a replicare è stata soprattutto l’insofferenza per un pezzo sfacciatamente privo di qualsiasi riferimento al reale comportamento di Israele nella vicenda in questione, insomma l’assoluta faziosità della Sua pseudo-analisi.
            Libero di criticare le azioni dello Stato di Israele e l’attuazione storica del sionismo (le ragioni non mancano certo), ma se in una drammatica vicenda come questa la sola discriminante che Lei prende in considerazione è la nazionalità del rapitore direi che il suo diritto di opinione e di critica è pericolosamente scivolato verso il pregiudizio.
            Lo stesso, sia chiaro, varrebbe anche se Israele fosse la casa dei watussi.

      • se la sono voluta? popolo deicida? Non ho da eccepire sulle considerazioni storiche prodotte, ma dove avrei affermato , compiaciuto, che sono antisionista? Posso criticare il sionismo senza diventare anti qualcosa? Altrimenti c’è un pregiudizio pro Israele e tanto basta. Tra l’altro, in quello stato sono ritenuti abusivi i palestinesi in cisgiordania se è vero che la colonizzazione “etnica” procede imperterrita. E poi i soldi per gli armamenti sono mancati ad Israele? E’ una potenza nucleare o no?
        Ho scritto che per me gli ebrei dovevano rimanere nel mondo senza che nessuno li “emarginasse” in base a considerazioni superstiziose.
        Per “speculazione” intendevo la capacità di approfondire ogni questione, di ragionare sopra, il gusto per la ricerca.
        Salvini si reca a Gerusalemme per “maledire” gli attacchi a Gerusalemme non per considerazioni particolari sugli Ebrei ma per il carattere di “difesa patriottica” ravvisato, che è il suo cavallo di battaglia da anni.
        Se poi ogni volta che si scrive qualcosa si deve usare tutte le precauzioni di questo mondo per non legittimare questo e quello credo si sottovaluti troppo chi legge. E poi mica si fa pedagogia.

    • cito “Il sionismo può essere detestato da chi non è antisemita e questa mi sembra la posizione dell’autore.”.esatto. separando i livelli.

      • Forse è stato un malinteso perché l’interlocutore aveva posto la domanda provocatoria: ” Ma è così strano che un popolo che non riesce per secoli a vivere tranquillo da nessuna parte per la follia persecutoria altrui partorisca l’idea di ritornare nei luoghi d’origine e di avere uno Stato proprio, se l’esistenza in qualsiasi altro posto gli è negata?”. Non c’è niente di strano e quando sono intervenuto pensavo di aver precisato che quel “parto” era stato indotto con il forcipe: “Averla incoraggiata, almeno in parte ed in modo sadico, al nazionalismo sionista….”. In questo senso non mi sfugge la inevitabilità storica del sionismo: ho un giudizio negativo su premesse, percorso e esiti attuali. Nella domanda dell’interlocutore era già posta la distinzione tra ebraismo e sionismo, quest’ ultimo era definito come “parto”. Comunque si tratta di “beghe” tra i 3 monoteismi, in una zona dove si intrecciano interessi di tutti i tipi. Questa combinazione avrebbe reso strano un clima sereno.

  2. Ti aspettavo e saluto, anche al -per me credo ignoto- sig E.D.. Un nuovo dispensatore di patenti.

    capisco che vi dia fastidio quando qualcuno osa parlare del comportamento di Sion, senza sentirsi in colpa per le efferatezze subite dagli ebrei nel tempo.
    E credo nessuno dubiti delle vs motivazioni. Shalom.

  3. Complimenti a Ruzzi x l ennesimo articolo antisemita.
    Gia’ l esordio e” magnifico, con la dedotta complicità” del governo israeliano nel rapimento, che evoca un refrain plurisecolare di base dell’ antisemitismo mondiale e dei conseguenti pogrom: il rapimento di bambini;anche se nel caso probabilmente non vi saranno sacrifici rituali e pane azzimo mischiato a sangue infantile, forse solo xche’ il bambino e’ di origine ebrea.
    Ora, per quanto certe politiche e certe prassi israeliane si prestino sicuramente a critiche anche dure, non si capisce nemmeno il solito ritornello sulle risoluzioni ONU, che tuttavia (fin dai tempi della Societa’ delle Nazioni) hanno riconosciuto il diritto all esistenza di questo Stato che occupa un territorio grande quanto la Toscana, per metà” desertico, e che sembra impedire la possibilita’ del normale svolgersi della vita in tutto il nord Africa, il Medio Oriente, sin’ anche all Iran, tanto che pressoche’ nessuno li, in barba alla ONU, ne riconosce la legittimita’, per quanto le popolazioni arabe o limitrofe abbiano subito e subiscano dai loro governi vessazioni che Israele non si e’ mai sognato di concepire.
    Che poi, se Ruzzi approfondisse e uscisse dal luogo comune, scoprirebbe che nella tristezza assassina e criminale che coinvolge gran parte del mondo, Israele e’ di gran lunga il destinatario della grandissima parte delle risoluzioni negative dell’ ONU e istituzioni collegate, spesso imposte da Paesi governati da dittatori e classi dirigenti che a casa loro possono garantire solo l orrore permanente.
    Stendo un pelo vietoso sulla teoria del gomblotto basata sulla domanda: come ha fatto il pargolo a entrare a Israele con la pandemia? Perche’ al ridicolo c e’ un limite. Ma per stare al pezzo più strettamente, mi risulta che questo nonno rapitore sia stato messo agli arresti domiciliari, e che tra dieci giorni e’ gia’ prevista un udienza x discutere della restituzione del pargolo alla zia, insomma si sta procedendo secondo i canoni di uno Stato democratico. Vorrei sbilanciarmi nella previsione che questo bambino tornera’ in Italia, ma non lo faccio perche’ so che spesso la giustizia non e’ di questo mondo. Tuttavia e’ un ipotesi che perlomeno si puo’ fare. Se il bambino fosse musulmano e fosse stato portato in un Paese musulmano Ruzzi l articolo neanche l avrebbe fatto, perche’ il problema non si potrebbe proprio, specie appena saputo che il bambino frequentava una scuola dove lo si contaminava di cristianesimo. E potrebbero abbaiare quanto gli pare dal bibitaro al principe dei banchieri al fantastico duo patriottico Salvini/Meloni che Dio ha messo a sovrintendere la futura gloria dell’ Italia.

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