di Paolo Casalini
Sta per partire tra liti e veleni il congresso di +Europa
Se l’accusa spesso portata al capitalismo italiano (di tipo dimensionale, ma anche in termini di organizzazione, governance e competenze) è l’eredità di un capitalismo “tascabile”, che spesso ha fatto le fortune del nostro Paese, così anche la politica, dove partiti piccoli (ma anche grandi) preferiscono affondare piuttosto che aprirsi alla contendibilità.
La scelta discutibile, di mantenere l’asticella dell’iscrizione a soglie elevate, nata per mantenere un elitario e ristretto bacino di iscritti, si sta rivelando inadeguata per conservare il controllo del partito, che elezione dopo elezione, non riesce a convincere un elettorato che non lo premia.
I radicali, pur con percentuali irrisorie, sono sopravvissuti all’ombra del carisma pannelliano, ma non altrettanto si può prevedere per la formazione nata dalla volontà di Emma Bonino. E’ il grande problema dei partiti nati attorno a personalità prorompenti: Renzi, Calenda, Berlusconi & c. con intermezzi tra cui Oscar Giannino o lo stesso Grillo, a cui dobbiamo riconoscere che ha fatto il possibile (e solo in parte c’è riuscito) perché ciò non avvenisse.
I vertici, guidati dalla storica leader radicale, si preparano a combattere la scalata del partito da parte di volti nuovi e nel mirino finisce Federico Pizzarotti, ex grillino e sindaco di Parma. Così ieri, con metodi familistici per non dire rocamboleschi, Riccardo Magi, Benedetto Della Vedova e la stessa Bonino (leader, presidente e segretario di +Europa), come riporta l’Adnkronos, hanno registrato a loro nome il marchio del partito. “Un cerchio con scritto +Europa in carattere stampatello con il simbolo + sovrapposto alla lettera
Pizzarotti non ci sta: “Abbiamo saputo del deposito del simbolo – dice l’ex primo cittadino di Parma – il mondo è piccolo”. La furbata potrebbe rivelarsi un boomerang. “È un gesto che certamente non va nella direzione di trovare soluzioni di dialogo. Spero ci sia la possibilità di un ripensamento. Dal punto di vista pratico – dice Pizzarotti- non porterà ad alcun risultato. Se non a quello di dare l’immagine di una chiusura, che è antitetica rispetto allo spirito di +Europa. Quindi spero che i tre firmatari ritirino questa richiesta di registrazione“.
Bene: almeno la sonnolenza congressuale ce la siamo evitata!