Giunge al termine la cinquantacinquesima edizione del Festival delle Nazioni. Il gran ‘finale’ sarà affidato all’Orchestra della Toscana: la compagine, ormai da diversi anni regolare e apprezzatissima presenza della manifestazione tifernate, si misurerà con un programma musicale dedicato al compositore Manuel de Falla e ad altri autori spagnoli sotto la direzione del maestro messicano Juan Carlos Lomonaco. Il programma, in particolare, proporrà alcune pagine iberiche legate alla danza: dopo l’ouverture dall’opera Los Esclavos Felices di Juan Crisóstomo de Arriaga, verranno infatti eseguite la suite del balletto La Madrugada del Panadero di Rodolfo Halffter e poi le suite orchestrali dell’Amor brujo e del Sombrero de tres picos di Manuel de Falla. L’appuntamento è sabato 3 settembre 2022 alle ore 21.00, nella Chiesa di San Domenico di Città di Castello.
Il concerto si aprirà con l’ouverture di Los Esclavos Felices (Gli schiavi felici) di Juan Crisóstomo de Arriaga (1806-1826). Definito ‘il Mozart spagnolo’, fu bambino prodigio, e a soli quattordici anni compose quest’opera semiseria in due atti, scritta su un libretto del celebre drammaturgo Luciano Francisco Comella, che narrava le vicende di un nobile spagnolo e di sua moglie rapiti dai pirati mori e liberati da un atto di clemenza del re di Algeri. Conservata in una copia manoscritta del 1889, custodita nella biblioteca del Real Conservatorio de Música di Madrid, questa ouverture è anche l’unica parte sopravvissuta dell’opera, andata perduta.
Allievo di Manuel de Falla, Rodolfo Halffter (1900-1987) divenne negli anni Trenta una figura di spicco nella vita musicale e culturale di Madrid, ma fu costretto nel 1939 all’esilio in Messico, dopo la sconfitta del governo repubblicano spagnolo. Di questo autore verrà proposto un brano appartenente alla prima parte del suo catalogo, di chiaro gusto neoclassico e forti venature iberiche, vale a dire la suite dal balletto La Madrugada del Panadero (L’alba del fornaio). Si tratta di una pantomima ispirata ai tratti picareschi della tradizione spagnola: racconta di una panettiera, corteggiata da diversi uomini che incontra di notte nel panificio. All’inatteso arrivo del marito, li nasconde in sacchi di farina, e quando questi cercano di fuggire, ricoperti di farina, il fornaio li scambia per spettri e li spinge nel forno. Quando all’alba arrivano i primi clienti, vedono uscire dal forno questi uomini, bruciacchiati, tra l’ilarità generale.
Seguiranno due suite orchestrali tratte da opere musicate da Manuel de Falla (1876-1946), legate alla danza e al balletto. La forma originale del celebre El Amor brujo (L’amore stregone) di Manuel de Falla, composto tra il dicembre del 1914 e l’aprile del 1915, era quella di una gitanería, cioè di una pantomima completa di danza e canto (con un libretto firmato da Gregorio Martinez Sierra), destinata a un piccolo organico orchestrale. Immersa in un clima di superstizione, la vicenda ha per protagonista la gitana Candelas, sensibile al corteggiamento del giovane Carmelo, che viene però sistematicamente contrastato dall’apparizione dello spettro, geloso, del suo precedente amante. La bella Lucia riesce però a distogliere l’attenzione del fantasma, permettendo ai due innamorati di baciarsi, e spezzando così l’incantesimo. Intorno a questa storia, de Falla ha intessuto una partitura ispirata al cante jondo degli andalusi e sempre sorretta da figurazioni ritmiche tipiche della danza spagnola.
El Sombrero de tres picos è un balletto di Sergej Djagilev tratto dall’omonima novella di Pedro Antonio de Alarcón, che narra delle burle subite dal galante Corregidor invaghitosi della bella mugnaia. È forse uno dei balletti più riusciti, fra quelli nati dall’infaticabile curiosità creativa di Djaghilev e dei suoi Ballets Russes. Attorno al Sombrero, Djaghilev riuscì a coagulare una triade di collaboratori eccellenti: Manuel de Falla come compositore, Pablo Picasso come scenografo e Leonide Massine quale coreografo e principale interprete. Dopo la prima rappresentazione avvenuta all’Ahlambra Thetre di Londra il 22 luglio 1919 sotto la direzione musicale di Ernst Ansermet, dove ottenne un sensazionale successo, il balletto incontrò ovunque il favore del pubblico. Grazie ai fertili consigli di Djaghilev e Massine, Falla trasformò l’originaria pantomima, dove la musica deve accompagnare strettamente e in perfetta concordanza ritmica il gesto scenico, nel balletto El Sombrero, dove invece la maggiore libertà e ‘astrattezza’ del movimento coreografico danno un grande respiro alla musica. In questa occasione verrà eseguita la prima suite, che insieme alla seconda abitualmente viene eseguita in forma di concerto, a testimonianza della grande vitalità musicale di questa partitura.
Fondata a Firenze nel 1980 su iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze, l’Orchestra della Toscana è considerata una tra le migliori orchestre in Italia. Nel 1983 è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale su riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. Composta da quarantaquattro musicisti, ha sede al Teatro Verdi di Firenze, dove presenta la propria stagione di concerti. Il direttore artistico è Daniele Rustioni. La sua storia artistica è segnata dalla presenza e dalla collaborazione con musicisti illustri come Luciano Berio, Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Frans Brüggen, Myung-Whun Chung, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma e Uto Ughi. L’Orchestra della Toscana è interprete duttile di un ampio repertorio, che spazia dal barocco al classico romantico, al Novecento storico, con una particolare attenzione alla musica contemporanea. I suoi concerti sono trasmessi su RadioRai 3 e su Rete Toscana Classica.
Juan Carlos Lomonaco è direttore principale dell’Orchestra Sinfonica dello Yucatán dal 2009, si è diplomato al Curtis Institute of Music di Filadelfia, dove ha studiato direzione d’orchestra con Otto-Werner Mueller. Ha anche studiato alla Scuola Pierre Monteux con Charles Bruch e all’Università di Montreal. All’età di ventitré anni ha debuttato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale del Messico e da allora ha diretto più di cinquanta orchestre in tutto il mondo. Solo per citarne alcune, ha diretto l’Orchestra e i cori nazionali della Spagna, l’Orchestra Simón Bolívar del Venezuela, la Sinfonia nazionale del Perù, l’Opera e il Balletto delle Belle Arti del Messico, la Xalapa Symphony e la UNAM Philharmonic. È stato direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Carlos Chávez, dell’Istituto Politecnico Nazionale, del Conservatorio Nazionale di Musica, nonché direttore e fondatore del México-Philadelphia Ensemble e dell’Ibero-American Ensemble. In Messico dirige spesso le più importanti orchestre del Paese. In Spagna ha svolto anche una importante carriera dirigendo recentemente l’Orchestra Sinfonica nazionale, l’Orchestra Adda di Alicante, l’Orchestra Sinfonica della regione di Murica e l’Orchestra di Cordoba. Beneficiario del Premio Presser Music e borse di studio Fonca in cinque occasioni, è stato selezionato nel 2010 dalla rivista «Líderes Mexicanos» come uno dei trecento messicani più influenti.
I biglietti per il concerto (intero € 20,00, ridotto 15,00) sono in vendita nella biglietteria di Città di Castello in via Marconi 8a, aperta dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00. La biglietteria sul luogo del concerto aprirà un’ora prima dell’inizio dell’evento. Per ulteriori informazioni, ticket@festivalnazioni.com, 075 8522823 / 349 8092046, www.festivalnazioni.com