Ghinelli: Il sindaco ragazzino

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Ieri il Sindaco di Arezzo ha inviato una sua dichiarazione ai mezzi di informazione. Si tratta di un comunicato con il quale Ghinelli giustifica la mancata ratifica del bilancio di COINGAS da parte del comune di Arezzo non con il giudizio negativo sullo stesso, ma semplicemente per via del fatto che “i sindaci del PD” non lo hanno sottoscritto pur ritenendolo formalmente corretto.

Una traduzione semplificata di quel comunicato, che pubblico qui di seguito, porta a scrivere che Ghinelli si è indispettito (come un ragazzino) perché i sindaci suoi avversari politici hanno deciso di comportarsi in maniera diversa da lui. Si tratta indubbiamente di una motivazione assai debole per non firmare a sua volta.

Anzi, dirò di più: un sostanziale “sottoscriverò il bilancio se lo farete anche voi”, sa di ricatto nel momento in cui il suo voto è stato decisivo per far saltare l’approvazione. Ma soprattutto il comportamento del primo cittadino di Arezzo ha impedito (almeno provvisoriamente), la distribuzione dei dividendi ai comuni soci di COINGAS, tra i quali quello di Arezzo per una cifra pari a circa 1420000 euro (46%). Bel colpo!

Siamo sicuri che il comportamento di Ghinelli (o chi per lui) in assemblea, unitamente al comunicato trasmesso ieri pomeriggio sia legittimo? Mi sorgono diversi dubbi al riguardo, visto che ogni socio è libero di esprimere liberamente il proprio voto e non può essere sottoposto a coercizione con un sostanziale “firma o non prendi i soldi del dividendo”.

Ghinelli non lo cita se non di striscio, ma il convitato di pietra dell’assemblea di COINGAS è lo scandalo venuto alla luce nell’estate 2019 in merito ai due incarichi definiti “fasulli” del valore di oltre 400000 euro. E’ chiaro che il bilancio è formalmente corretto, ma se dovesse risultare che quegli incarichi e i conseguenti pagamenti non fossero stati legittimi, allora cambierebbero i numeri, dello stesso bilancio e anche dei dividendi.

A proposito, perché non si stanno concludendo le indagini in merito all’affaire COINGAS? Se rimanesse ancora a lungo questione in sospeso potrebbe ingiustamente avvelenare la futura e speriamo imminente campagna elettorale.

Gianni Brunacci

BILANCIO COINGAS. LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO DI AREZZO ALESSANDRO GHINELLI

“Bilancio Coingas: o si approva insieme o si respinge insieme.
Se la sinistra vuole fare barricate pre-elettorali, 

sappia che si prende la responsabilità di congelare risorse per i Cittadini”

“Il bilancio di Coingas è sano, valutato positivamente sia dai sindaci revisori che dalla società di revisione, e non pone il benché minimo problema di legittimità, approvarlo è quindi non solo legittimo ma anche fondamentale per poter ripartire tra i Comuni i dividendi che oggi sono quanto mai necessari per fare fronte alla crisi sociale ed economica generata da Covid19. Questo per dare il senso alle parole e ai fatti odierni in assemblea Coingas. Alla presentazione del bilancio di Coingas, preceduta peraltro dall’unanime riconoscimento del buon operato della società, la sindaca di Lucignano si è affrettata a sostenere che nonostante che il bilancio fosse corretto e dunque approvabile, per pura argomentazione politica ella non lo avrebbe approvato. Di eguale avviso e medesima strategia il quartier generale dei Sindaci PD: Menchetti (Civitella), Sonnati (Foiano), Ducci (Talla). Singolare anche la posizione del sindaco Cornioli di Sansepolcro, per il quale il bilancio va bene, ma non è da votare. Ma non si era detto che in questo momento particolare occorreva stare tutti insieme per fare fronte comune contro il virus? Non si era sbandierato ai quattro venti che la “ragion politica” doveva cedere il passo alla “ragion di Stato”? E si badi bene che qui la “ragion politica” manco è all’orizzonte. Coingas è una società che svolge esclusivamente un ruolo di connessione tra i Comuni e la Multiutility Estra. Il socio di Estra è Coingas, i soci di Coingas sono i Comuni. Il bilancio di Coingas è formato dalla acquisizione del dividendo di Estra, spettante per il 25,14% a Coingas, la quale con l’approvazione del bilancio è autorizzata a distribuirlo ai Comuni. Mi spiegate cosa c’è di “politico” in tutto ciò? Nulla, assolutamente nulla. E allora perché la solerte sindaca di Lucignano si affretta a dire che lei il bilancio di Coingas non lo vota? Forse perché teme che sia fatto male? No, ha dichiarato che è fatto benissimo, tanto da complimentarsi anche con l’Amministratore, e allora? Per motivi politici. Allora ci dica quali sono. Finché non ci avrà convinto che i motivi politici sono tali da impedire a lei di votarlo, ma a me si, io non lo voterò. Ci mancherebbe altro che io in un momento come questo facessi di testa mia … nemmeno per sogno. Io faccio come i sindaci del PD, non lo voto. Ma lo sanno i cittadini che da quella approvazione dipende la “distribuzione dei dividendi di Coingas”? Cioè di 3 milioni e 87mila euro che il bravo Scortecci, al quale si conferma e rinnova la fiducia, porta in bilancio per “distribuirli” ai Comuni. Si tratta di risorse che spettano ai Comuni, prima ancora ai cittadini, e che oggi potremmo impiegare in azioni di coesione sociale o di tenuta del sistema economico. Centinaia di migliaia di euro pronti per essere messi a disposizione dei cittadini, non solo di Arezzo ma di tutta la provincia. Il PD, tuttavia, avendo scelto da tempo di fare di Coingas l’unico cavallo di battaglia politica contro il centrodestra, trasferendo sul livello giudiziario ogni azione e ogni considerazione, oggi decide di non approvare il bilancio in un atteggiamento solo apparentemente pilatesco: si tiene le mani libere per continuare il bombardamento mediatico su Coingas attraverso la decisione di non votare il bilancio, ritenendo che “tanto il bilancio lo vota Arezzo” e i frutti di quello stesso bilancio, che decide di non votare, gli arriveranno comunque. Poi visto che il Comune di Arezzo si comporta come loro, si inventa di sana pianta la storia della “sfiducia di Scortecci”, vedi nota della segreteria PD di ieri. È sempre la storia del dito e della luna … e sì che siamo in Toscana, e certe cattive abitudini avremmo dovuto perderle, macché, i “trinariciuti” imperversano ancora. In queste ultime settimane è cambiato il mondo, ce lo siamo già detto mille volte. Ed è vero. Ma ci siamo anche detti altrettante mille volte che “niente sara’ piu’ come prima” e questa cosa, me lo concederete, la devo smentire. La politica dovrebbe trovare nuova forza nell’etimologia del suo senso proprio, mentre sembra che, alle porte della Fase 2, questo PD sia già tornato ad avvantaggiarsi delle occasioni politiche per un mero scopo opportunistico, alla faccia di tutto e di tutti. Non volete approvare il bilancio di Coingas? Prendetevene la responsabilità, guardate in faccia i nostri concittadini e siate onesti. Oppure, la prossima volta, “RESTATE A CASA””.

 

7 COMMENTS

  1. “ll costo di un smc dipende dalla regione di residenza e dai livelli di consumi annui medi di ogni regione. L’Autorità garante per l’energia, il gas e il sistema idrico ha stabilito il prezzo di un metro cubo di gas metano diverso da regione e regione e compreso fra 0,85 centesimi di euro ed 1,20 euro. L’Autorità stabilisce il prezzo del metro cubo trimestralmente quindi il cambio delle tariffe avviene a gennaio, aprile, luglio ed ottobre. Oltre ai costi stabiliti dall’ARERA (ex AEEGSI) esiste la possibilità di rivolgersi al mercato libero in cui sono le singole compagnie a proporre ai consumatori tariffe differenziate e che, solitamente, offrono offerte gas a prezzi bloccati per 24 mesi.”

  2. Il metano non e’ caro, non costa molto, quello che incide sul prezzo e’ la tassazione eccessiva sulle bollette ch comprende addirittura l’IVA sulle tasse, ad esempio ho ricevuto una bolletta con 13 euro di consumo metano e l’importo finale e’ stato di Euro 45 e spiccioli. inoltre il prezzo del metano non e’ stabilito dalle societa’ venditrici, ma dalla relativa Autorita’ dell’energia. Poi se si dividono gli utili tra tutti gli utenti Estra per abbassare il prezzo del metano, perche’ sulle tasse non puoi intervenire, il risparmio diventa risibile.

    • Però perché ad esempio ad Arezzo il metano auto costa più che dalle altre parti? Anche nella stessa provincia.
      C’è un cartello tra i distributori o da noi lo pagano di più?

  3. ripeto per l’ennesima volta che quei dividendi sono un’aberrazione che va avanti da decenni: un’azienda pubblica che invece di abbassare il prezzo del metano (o corrispondere agli utenti altre forme di compensazione) presenta utili stratosferici (per forza… hanno nella sostanza il monopolio!) che poi vengono distribuiti ai Comuni azionisti che li usano per finanziare le sagre della porchetta o altre risibili iniziative mieti-consenso.
    Quello che mi stupisce è che c’è chi per una vita intera conduce guerre personali per l’acqua o per i rifiuti che, in termini di importanza per le tasche dei cittadini sono di abissale minore importanza rispetto al caro-metano, e nessuno a cui importi il salasso del metano, che ha spinto molti a comprare caldaie e stufe a legna o a pellet, aumentando così l’inquinamento atmosferico di svariati ordini di grandezza… anche con diossine e polveri sottili; che se escono fuori dall’inceneritore (e non ne escono visti filtri e controlli) fanno stragi di innocenti, ma se escono da centinaia di stufe e caldaie tutte rigorosamente senza filtro, allora non fanno niente.
    La metanizzazione è stato un grande investimento del Paese anche per abbattere l’inquinamento (allora la prevalenza era riscaldamento a gasolio). Il metano quando brucia si combina con l’ossigeno e ne resta acqua e anidride carbonica (che è un gas serra ma non è tossica)
    CH4 + 2O2 => 2H2O + CO2
    niente composti dello zolfo o altre amenità che escono fuori dai camini domestici, privi di filtri (che nel Nord Europa sono obbligatori) dove la gente brucia di tutto… dai pancali di legno trattato ai mobili (spesso verniciati anche con formaldeide) rottamati… dalle traverse ferroviarie a – persino – la plastica e il polistirolo.
    popolo di pecoroni

    • nel nord Europa useranno anche i filtri ma muoiono molto prima di noi italiani quindi se la causa non e’ l’inquinamento sarà l’alimentazione o l’alcool. un motivo c’e’ di sicuro

    • Ancora con le traversine ferroviarie… Ma quante ce ne sono al giro?
      Quasi quasi la metto anch’io una stufa x buttarcele dentro.
      Non è che in realtà sei un ricettatore di traversine o che quella roba ce la bruci te?
      Anche dei mobili quanti ne cambi per averne così tanti da bruciare? Sei proprio guadrinaio!

  4. “il comportamento del primo cittadino di Arezzo ha impedito (almeno provvisoriamente), la distribuzione dei dividendi ai comuni soci di COINGAS”. qui il compagno brunacci rasenta il comico……

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