
di Alessandro Artini
Lo scorso mercoledì mattina 2 febbraio, l’Unicef, acronimo che in inglese significa United Nations Children’s Fund e, in italiano, Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, si è incontrato con la Fondazione Monnalisa Onlus presso la sede di quest’ultima ad Arezzo, nell’edificio che ospita anche la Camera di Commercio. L’incontro è stato finalizzato a condividere un accordo per la promozione, nelle scuole, della Convenzione ONU sui Diritti dell‘Infanzia e dell‘Adolescenza, fatta propria da Unicef.
Sono presenti, presso i locali della Fondazione, il dott. Giovanni Poggini, in rappresentanza di Unicef nazionale, la signora Nera Martelli, Presidente provinciale, il dott. Giovanni Bianchini, responsabile del progetto “Scuola Amica”, che è parte delle molteplici attività di Unicef, unitamente a Piero Iacomoni, Presidente della Fondazione, e alla dottoressa Lucia Fanfani, sua collaboratrice ed esperta di marketing internazionale.
Il progetto comporterà un primo momento di formazione, destinato ai docenti interessati, i quali, grazie ad essa, potranno promuovere la conoscenza e lo spirito della Convenzione presso gli alunni. Le classi coinvolte, poi, saranno impegnate nella progettazione e nella realizzazione di un elaborato, o di un manufatto artistico oppure ancora di un prodotto musicale, ispirato alla Convenzione stessa.
Sia il pediatra Poggini, oggi a riposo e, proprio per questo, ancora più attivo nella rappresentanza di Unicef con apposite deleghe della Presidente nazionale Carmela Pace, sia il Presidente della Fondazione Iacomoni si sono associati nell’esprimere, con entusiasmo, i loro auspici per questa futura prossima attività, che verrà svolta congiuntamente nelle scuole aretine.
La Convenzione ONU rappresenta una pietra miliare nella promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, rovesciando la precedente impostazione degli altri documenti sul tema, in quanto i bambini, tramite la Convenzione, cessano di essere un mero oggetto di tutela da parte degli adulti, ma assumono lo status di soggetto di diritti e, tra questi ultimi, in particolare, di quello alla salute. La posizione dei bambini come soggetti di diritti modifica radicalmente il tradizionale impianto culturale che vedeva, nei bambini, solamente il destinatario ultimo delle cure degli adulti, quasi un oggetto passivo di un atteggiamento benevolo, ancorché nobile e filantropico, degli adulti stessi. Con la Convenzione, invece, devono essere riconosciuti ai bambini alcuni diritti inalienabili, di cui essi sono portatori. Sul piano pedagogico potremmo dire che il documento ONU promuove l’attivismo, riconoscendo nei bambini un’autonoma soggettività da sviluppare.
Proprio per questo – precisa il dott. Poggini – è necessario sviluppare la campagna di vaccinazione dei bambini, perché, considerata la documentazione scientifica, i vaccini sono la principale arma a tutela della incolumità di questi ultimi. Secondo Unicef, dunque, questo è il modo migliore, in un contesto pandemico come quello attuale, per garantire il loro diritto alla salute.