ENDECASILLABO

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La messa è infinita

Per salvare un famiglia dal rimpatrio

all’Aja aperta accade questa cosa:

la legge vieta alla polizia

di fare irruzione durante la funzione

religiosa nella chiesa protestante

dove si rifugiano i Tamrazyan.

La messa non finisce mai nella chiesa

rifugio. Due mesi esatti è stato

26 ottobre, 26 dicembre.

Settanta giorni di preghiere, pasti

di solidarietà. Ma soprattutto

guardia: quella che le centinaia

di pastori protestanti e di fedeli

assicurano a turno

lì, sotto le volte della chiesa

ai Tamrazyan: padre, madre, figli.

I Tamrazyan sono una famiglia

armena che vive in Olanda da

9 anni ma che il governo dell’Aja

Vorrebbe rimpatriare

dopo aver rifiutato la richiesta

di asilo. Ora!… Cosa si è messa in atto

per evitare l’applicazione del foglio

di via? Nella chiesa protestante

di Bethel, all’Aja aperta,

l’escamotage a cui si è ricorsi è

la messa infinita. L’unico modo

per scongiurare l’arrivo

della polizia: lo stabilisce

la legge, che in Olanda vieta

alle forze dell’ordine

di interrompere una funzione religiosa.

All’appello della chiesa “finalmente”

protestante continuano a rispondere

in moltissimi non solo dall’Olanda.

La gente si dà il cambio giorno e notte

per proteggere Hayarpi Tamrazyan.

Sul sito della chiesa

vengono fornite indicazioni.

Per esempio: si consiglia di arrivare

in bicicletta per non infastidire

i vicini. E poi le fasce orarie!

Si cercano in particolare

“nottambuli e mattinieri”

e si avvisa che per partecipare

“non occorre essere religiosi”.

La famiglia armena è ricomposta

dai due genitori e dai tre figli

di 15, 19 e 21 anni

trasferiti in Olanda nel 2010.

La situazione è molto complessa

e ci si chiede fino a quando

potrà funzionare la trovata

della chiesa-bunker.

«Quando abbiamo iniziato sapevamo

che sarebbe stata una celebrazione

lunga», spiega restando in tema

Theo Hettema presidente del consiglio

protestante della Chiesa all’Aja.

«Obbiettivo dell’iniziativa –

dice – è creare anche lo spazio

di dialogo con il governo su un dilemma

che non dovrebbe porsi

per nessuna chiesa:

scegliere tra il rispetto della legge

e la tutela dei diritti dei bambini».

Ma Hettema non s’illude:

«Potrebbe finire da un momento all’altro».

Nonostante la mobilitazione,

la linea del governo non cambia.

«La famiglia non può rimanere

nel Paese», ha ribadito

il ministro per le Migrazioni.

Più che un dilemma, è il noto SALVIMAIO!

Forse perché Noto è prossimo agli sbarchi?…

Neanche per idea!…

Noto una cosa. Statemi a sentire:

RIACE ERA UN MIRACOLO.

ORA È UN PAESE FANTASMA.

Case disabitate, botteghe chiuse,

strade deserte e tanto silenzio.

Gli ultimi giorni del 2018

per Riace sono stati un déjà-vu.

Un salto indietro di vent’anni, a quando

il paese era un piccolo borgo

fantasma, che si confondeva

tra i tanti villaggi calabresi

caduti in disgrazia.

 

Lo slogan

“Salvini ci rovini!”

 

ERAVAMO TUTTI POETI

 

«Duecento anni fa Leopardi scriveva L’Infinito. Quarant’anni fa 30 mila persone affollavano una spiaggia romana per ascoltare e declamare versi. E oggi, nell’era dell’instapoetry? “Molti scrivono, a mancare sono i veri autori”, dicono i critici Cordelli e Berardinelli. “Per non parlare dei lettori…”».

(Ec-citazione da “il venerdì di Repubblica”, 18 gennaio 2019)

 

Whishing you

a happy,

healty and

adventurous

New Year…

«RICOMINCIAMO

CON LA LAGNA

SULLA CRISI

DELLA POESIA?»…

Come disse Montale.

Di che Matera siamo fatti?

Oh! Matera mattarella,

che brutta Italia sta venendo avanti!

La paura degli altri

è il peggior nemico dell’Umanità.

 

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