Qualche settimana fa un lettore commentando un mio pezzo su “gasopoli”, scriveva che lui avrebbe comunque continuato a votare a destra. L’ho presa come occasione per farmi (e fare) una domanda retorica sulle angolazioni politiche. Anche per le incombenti elezioni, che saranno tre per noi aretini.
L’approfondimento del termine destra versus sinistra sulla Treccani non è di grande aiuto: tralasciando quello dell’origine del termine riconducibile alla posizione negli emicicli parlamentari, la tradizione della destra politica italiana finisce all’inizio del 20º secolo, annichilita dall’avvento del fascismo; il richiamo ai valori della sinistra viene descritto in maniera assai più articolata sia per il sostegno molto più duraturo a queste posizioni da parte di socialisti e comunisti, sia per il maggior dettaglio circa valori propri della sinistra.
Saltando ai giorni odierni, solo una forza politica parlamentare è riconducibile nell’alveo della destra: Fratelli d’Italia, capitanata da Giorgia Meloni, nata per ribadire l’adesione a valori che, per alcuni fondatori, erano stati persi nel percorso di Alleanza nazionale di Gianfranco Fini, politico cui io invece ho dato credito per la evoluzione del pensiero scontando tuttavia le scelte pessime in termini di persone a lui vicine, colonnelli o parenti. Credo comunque Fratelli d’Italia possa sintetizzarsi con l’anticomunismo, la tutela dei valori patrii e della unità nazionale, lo schierarsi (senza se e senza ma) a fianco delle forze dell’ordine e militari. Eurocritica. Rapporti freddini con la comunità ebraica, grande difficoltà a confrontarsi con valori propri delle libertà civili. Forte conformismo conservatore, salvo distanziarsene quando il Papa fa riferimento ai valori cristiani espressi nel Vangelo. Fratelli d’Italia è formazione politica che esprime il desiderio di andare a formare una nuova maggioranza parlamentare con la Lega.
Molti lettori ricorderanno (sono passati 25 -non 100- anni) come il fondatore della Lega, Bossi, dicesse che quel movimento non era né di destra né di sinistra: enunciazione confermata dai fatti quando con il ribaltone scaricò il suo alleato Berlusconi permettendo la nascita del governo Prodi. La odierna Lega di Salvini (che nasce e cresce in Bossi) ha rapporto preferenziale con la Russia di Putin. Ma questo è nato e cresciuto nella Russia del partito comunista sovietico, ex ufficiale del Kgb (o Fsb, poco cambia), spesso in contrasto con repubbliche ex sovietiche (da ultimo l’Ucraina), continua a contrapporsi militarmente e politicamente alla Alleanza atlantica, da molti lustri è a capo d’una nazione che non brilla per il rispetto delle libertà civili e dei valori fondamentali dell’uomo che -mi auspico- siano saldamente presenti nell’animo europeo.
La Lega è anche quella movimento politico i cui leader si gloriavano di “pulirsi il culo” con il tricolore, aveva come obiettivo la secessione di parte del Nord Italia dal resto della nazione, odiava “Roma ladrona” oltre a altre amenità. Salvo i 49 milioni….. Cosa ci possa azzeccare Fratelli d’Italia con la Lega è mistero per me, le distanze ideologiche sono incolmabili, gli elettorati esprimono pulsioni diverse. Del resto la presenza nella compagine berlusconiana di Alleanza nazionale e Lega produceva con regolarità scontri e scambio di accuse che poggiavano su differenze che il tempo non ha smorzato.
Per non marchiare di incoerenza quel lettore assumerò quindi che nelle sue parole non c’è spazio per la Lega, a livello nazionale Quindi solo un generico riferimento ad una destra che in Italia al di là dei citati Fratelli d’Italia comprende Casapound e Forzanuova. Destra nazionalista come ho detto sopra, nemica della immigrazione, fortemente conservatrice anche per quanto riguarda un ambito che spazia dalle unioni civili al sostegno (costituzionale) alle minoranze come la comunità lgbt; schierata a prescindere a favore dell’autorità costituita. Salvo che queste posizioni fanno a cazzotti persino con le necessità demografiche della popolazione, con la felicità di membri di minoranze al suo movimento (possono escludere la presenza di gay o lesbiche?) per arrivare all’imbarazzo dinanzi a magistrati corrotti, carabinieri assassini, fucilieri di marina mercenari per armatori.
Ma mi fanno ridere anche quelli che arricchiscono la loro sinistraggine con il termine “progressista”: vogliamo ricordare l’atteggiamento fideistico dell’intero partito comunista italiano a favore della Russia bolscevica? La democrazia di Togliatti, per inciso lui amnistiò fascisti e mise al suo fianco Azzariti magistrato che aveva firmato il manifesto della razza e ne presiedeva il tribunale (e concluse la carriera da presidente di cassazione!)? Il tardivo rifiuto della azione terroristica dei loro sodali? Il pressante intervento dello Stato nell’economia salvo poi essere corresponsabili nell’arricchimento di Fiat e Agnelli (ora FCA e Elkann)? La lista è lunga, dammene 1 che me ne è morti 2, dice il proverbio.
Nella mia gioventù ho votato Movimento sociale, aborrendo la adorazione verso l’impero del male di Mosca. Esprimevo un voto quindi prettamente anticomunista, contro l’ideologia e non contro la gran parte degli elettori comunisti italiani (LottaContinua e simili non erano comunisti). E continuo ad essere contrario alla ideologia di sinistra che sostiene il primato del collettivo rispetto al singolo: non basta, per essere sicuri, il fatto che proprio questa ideologia sia scomparsa col crollo del “muro”, in giro per il mondo esistono purtroppo epigoni (Maduro), è bene rimarcarlo a futura memoria.
Ma sarei bugiardo se non riconoscessi ad alcune iniziative che si richiamano quel mondo risultati positivi per tutti noi (escludo i grandi industriali e le grandi ricchezze, si fottano): l’elevazione della livello di vita dei lavoratori grazie alle lotte sindacali fino agli anni 70, la focalizzazione sui diritti civili, il contrasto allo strapotere delle gerarchie vaticane tanto per citarne alcuni.
Sul tema dell’accoglienza indiscriminata non concordo, ma la gente in mare si salva. Salvare, non prelevare, certe Ong che fanno politica come quella che da una settimana ciondola dinanzi a Lampedusa mentre poteva essere giunta al suo porto naturale, in altra nazione. E sì, prima gli italiani (i cui genitori hanno contribuito a costruire questo paese), primi anche quando c’è da metterli in carcere. Specialmente per la schiavitù cui vengono sottoposti i migranti economici.
Perché noi italiani siamo popolo di emigranti, se vogliamo che l’umanità progredisca non possiamo permettere che ad altri accada quanto è successo ai nostri paesani, indesiderati e sfruttati in tutto il mondo. L’immigrazione deve essere regolata perché dobbiamo consentire ad altri (visto che troppa parte della gioventù italiana non vuol fare lavori faticosi) un futuro migliore a beneficio loro e nostro. Espellere balordi e non autorizzati proprio per tutelare gli immigrati che sono qui per una prospettiva migliore. I cui figli sono italiani. Ma l’idea che il collettivo conti più del singolo non mi ha mai convinto.
L’individuo è il mattone della nostra società, la libertà e lo stimolo all’impresa sono stati indispensabili nel benessere del nostro paese, pur derivandoli dagli Stati Uniti -ove il peso del popolo e quello delle elite di governo (politico, economico, finanziario) è sempre stato sbilanciato a favore del 2º. Un popolo che ammiro, un governo che mi fa schifo per le posizioni che ha assunto dall’inizio del 20º secolo in poi. La nazione che ha espresso il maccartismo, Edgar J Hoover, Trump. Non capisco perché mi dovrei sentire tranquillo con la bomba atomica in mano ai sionisti (oltre che cinesi, indiani, pakistani etc) e non dormire la notte perché potrebbe averla l’Iran.
Più che fare i sovranisti facendo la guerra a poveri diavoli vorrei una nazione che afferma la propria sovranità: il mancato rispetto dei primi provvedimenti dell’Italia nata con la caduta del fascismo (mi riferisco all’epurazione o retrocessione di quelli che col fascismo si erano compromessi a scapito di chi non era andato a baciare l’effigie di Mussolini) è solo l’inizio della vita di una nazione che ha ceduto la sovranità stabilita tramite costituzione a paesi stranieri.
Un percorso che ha portato centinaia di italiani a morire senza che i colpevoli venissero giudicati in un tribunale italiano (mi riferisco a Ustica, al Cernis, l’omicidio Calipari) dove anzi le nostre autorità hanno coperto i responsabili, percorso che ha reso l’Italia la cenerentola d’Europa, iter che si riverbera in qualunque consesso internazionale. Manca di vendersi ai russi.
Politici italiani che hanno voluto addossare a italiani responsabilità che non hanno mai avuto, mi riferisco allo sterminio di ebrei ed altre etnie col risultato che i militari tedeschi colpevoli di migliaia di vittime civili in Italia sono tranquillamente morti a casa, mentre anche intorno ad Arezzo i cippi che ricordavano le stragi tedesche cadevano a pezzi.
Io non ho alcuna responsabilità nella shoah, e lo reputo fatto criminale di gravità inaudita. Ma la smettano di rompermi i coglioni dopo che hanno lasciato scappare tutti i criminali di guerra e glorificato gente come gli Agnelli, senatore del duce.
Qualcuno dice che sono un liberale, lascio la definizione ad altri, so che non trovo un partito politico italiano che esprima numero maggioritario di mie convinzioni. Alcune delle quali sono di destra (nella sua accezione più vaga), ma che non alloggiano soltanto a destra. E che non trovano sicuramente soddisfazione nel M5S. E che nella politica locale lo schieramento conti più della qualità delle persone mi pare grande stronzata: anche i recenti accadimenti lo dimostrano.
Ad integrazione, localmente esiste una unione Lega-CasaPound, quanto avviene ad ArezzoCasa lo esplicita. Ma ripongo la domanda: vi sentite ancora inquadrabili nel concetto di destra o sinistra? Io mi metto piuttosto fra gli incazzati. Che ringrazia quelli che ci hanno permesso di avere una costituzione, che hanno tolto quel indegno stemma sabaudo dal tricolore, che ritiene che modifiche alla linea costituzionale individuata 75 anni fa debbano ottenere l’esplicito parere favorevole di una seria maggioranza degli italiani.
Altro che andare avanti a colpi di decreti legge. O instillando paura nel popolino con selfie e post.
La crisi di noi della sinistra non è una novità; dopo il 28 ottobre 22 si polemizzava come se Mussolini fosse solo di passaggio. Piuttosto, il grande problema europeo è la crisi dei conservatori, per non dire dei liberali, specie quasi estinta. Confondere queste caricature oggi al potere, o in attesa di andarci, con dei conservatori è lo stesso errore che fecero molti liberali, sempre nel 23/24 e anche dopo. Qui in Italia non ce ne accorgiamo perché di veri conservatori o veri liberali ne abbiamo avuti pochissimi ma in Europa c’erano eccome ed assicuravano, quando era il loro turno di governo, il mantenimento dei valori di libertà e democrazia. Speriamo che non si avveri quanto diceva il grande Montanelli (rarissimo esemplare di conservatore) per cui, quando arriva la destra, esce subito fuori il manganello.
grazie per il contributo