In apertura di seduta, il sindaco ha tenuto a informare l’assemblea che l’amministrazione comunale, “in perfetta analogia al 2020, sta varando ‘Arezzo non molla e riparte 2.0’ una grande manovra giunta oramai in vista del traguardo, molto attesa e che si pone in sintonia con l’auspicata ripartenza che sembra profilarsi. Per l’approvazione definitiva di questo strumento, composto da più voci di intervento, che richiede uno studio attento del bilancio e dei suoi capitoli e deve essere traguardato in trasparenza con la prossima variazione di bilancio è nostra intenzione chiedere per maggio la convocazione di un Consiglio Comunale”.
Interrogazioni
La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Renato Viscovo sulle condizioni di sicurezza a Ponte Buriano dopo alcune risse avvenute nella frazione a ridosso delle abitazioni, nate in una struttura socio-educativa che ospita minori. “Chiedo quali siano le caratteristiche del soggetto che la gestisce, quali persone hanno diritto a esservi accolte, cosa s’intende fare per impedire il ripetersi di questi episodi”.
Il vicesindaco Lucia Tanti: “siamo pronti a un confronto serio con questa realtà. Incontreremo il referente durante la prima settimana di maggio per capire come contemperare i diritti degli ospiti con quelli dei cittadini che chiedono ordine e tranquillità”.
Donella Mattesini ha chiesto quali siano le iniziative previste per fornire sostegno alle persone nel momento in cui si sbloccheranno gli sfratti e le stesse potranno essere destinatarie dei decreti ingiuntivi. “Quante risorse nazionali, regionali e comunali sono state investite e destinate finora a questa criticità, quanti nel 2020 hanno potuto fruire degli aiuti previsti dalla legislazione nazionale e regionale, quanti sono stati gli esclusi”?
Giovanni Donati: “oltre alla situazione oramai drammatica dell’archivio storico dove 90 giorni per un appuntamento non bastano, rilevo anche l’impossibilità di accedere agli uffici di urbanistica ed edilizia. Chiediamo che questi ultimi siano riaperti regolarmente alla presenza dei professionisti e aperture straordinarie dell’archivio storico”.
L’assessore Francesca Lucherini: “abbiamo destinato l’intera mattinata del mercoledì alla consultazione delle pratiche edilizie e un nuovo addetto all’archivio. Stiamo dunque facendo il possibile, costretti anche a tenere presente gli spazi di via della Fiorandola, che per le normative anti-Covid non possono ospitare più dipendenti di quelli che attualmente vi sono. Adesso abbiamo individuato due grandi stanze all’ufficio edilizia dove destineremo due dipendenti amministrativi: in base alle richieste e prenotazioni vi verranno portate alcune pratiche dall’archivio storico per la relativa consultazione. L’auspicio, in base anche alle stime che abbiamo fatto, è dimezzare le tempistiche. L’ufficio edilizia non è assolutamente chiuso, i tecnici devono lavorare in smart working ma seguono ugualmente l’istruttoria delle pratiche. A breve ci saranno due nuovi geometri a tempo indeterminato a sostegno degli attuali. Altri due a tempo determinato valuteremo come distribuirli”.
Alessandro Caneschi ha chiesto come mai le recenti celebrazioni del 25 aprile si sono svolte senza il gonfalone del Comune. “Quali motivazioni hanno indotto tale mancanza? Nei canali istituzionali del Comune non è stata data alcuna notizia della ricorrenza”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “in una lettera che il prefetto ha inviato, a ridosso del 25 aprile, a vari soggetti tra cui i sindaci della provincia, Sua Eccellenza ha fatto presente che le celebrazioni sarebbero dovute avvenire, a causa della situazione attuale, in forma necessariamente limitata ai primi cittadini, a un rappresentante della Confederazione provinciale fra le associazioni combattentistiche e partigiane, a un esponente delle forze di polizia e delle polizie locali, comunque escludendo la presenza della popolazione. Dinanzi a questa impostazione, che personalmente ho trovato corretta, ho valutato attentamente e successivamente ritenuto di non fare uscire il gonfalone del Comune in mancanza della Provincia che non avrebbe potuto esporre il suo. Non è stata certo una mancanza di rispetto nei confronti del 25 aprile ma una scelta di correttezza nei confronti della Provincia stessa. Per quanto riguarda la deposizione dei fiori e delle corone a cippi e monumenti significativi, questa avviene in genere a luglio in occasioni quali l’eccidio di San Polo e la liberazione della città. Adempimenti a cui non mancheremo”.
Francesco Romizi: “stiamo svolgendo questo Consiglio Comunale in corrispondenza di un’assemblea delle rappresentanze sindacali che discutono delle questioni poste dalla presente interrogazione. Per il 2021, il piano delle assunzioni prevede infatti 5 nuovi dirigenti e 7 dipendenti. Perché si continua a perseguire questo tipo di politica e non si fa riferimento invece alla proposta alternativa dei sindacati dove si sottolinea proprio la carenza di personale in tanti uffici e si richiede semmai la creazione di posizioni organizzative e non dirigenziali”?
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “le nuove assunzioni, in realtà, riguardano solo 2 dirigenti a tempo determinato, a fronte di due pensionamenti a tempo indeterminato avvenuti nel 2020, mentre 3 sono già inseriti in organico. Il fatto che uno di questi nuovi dirigenti sarà destinato a quello che io ritengo un mio punto di forza, la creazione di una centrale unica di committenza per il Comune di Arezzo, dà il senso della ratio di questo tipo di scelte. L’obiettivo è evitare la parcellizzazione di acquisti e appalti e una dispersione delle risorse poco produttiva. Un nucleo operativo nuovo di questo tipo avrà la funzione di economizzare e ottimizzare iter, tempi e risposte. Abbiamo voluto poi rimettere mano a una macro-organizzazione, quella impostata nello scorso mandato, che non ci aveva soddisfatto fino in fondo, riportando a un unico livello tutte le dirigenze e costruendo per alcune di esse meccanismi virtuosi. Non sempre è possibile, inoltre, con le sole posizioni organizzative dare quel livello di responsabilità che può invece garantire una posizione dirigenziale”.
Valentina Vaccari ha chiesto che il sindaco ponga immediata attenzione allo stabile di via Filzi, “oggi insicuro a seguito degli atti vandalici di cui è stato oggetto ma che resta un edificio ampio e versatile, da destinare magari a un polo sportivo e didattico che potrebbe costituire il centro di in un circuito virtuoso, con altre scuole del quartiere, per la valorizzazione di Saione”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “il percorso per la realizzazione della nuova caserma della PM è oramai avviato, c’è un soggetto aggiudicatario e questa sarà la futura destinazione. Per quanto riguarda gli atti vandalici citati nell’interrogazione, li ritengo ovviamente ingiustificabili e se un edificio comunale è stato occupato abusivamente non sarà tollerato”.
Michele Menchetti ha ricordato come ancora non ci sia stato alcun incontro tra il sindaco e Paolo Giusti, il cittadino coinvolto in una querelle giudiziaria con il precedente comandante della PM. “Ghinelli sembrava averlo anticipato in occasione di precedenti Consigli Comunali”.
Giovanni Donati ha rilevato la sostanziale “non risposta” dell’assessore Marco Sacchetti in merito alla sua interrogazione sulla tutela della frazione del Bagnoro dagli allagamenti causati dal reticolo secondario. “Mentre in merito alla mia interrogazione sui cimiteri periferici, rilevo dalla risposta fornita come per la Multiservizi si possa solo parlare di mancanza di organizzazione e scelte discutibili”.
Variazione di bilancio e rendiconto
Il Consiglio Comunale ha ratificato la delibera di Giunta 89 dello scorso 6 aprile avente a oggetto una variazione d’urgenza al bilancio di previsione 2021/2023. Si tratta di una variazione legata ai circa 350.000 euro assegnati al Comune di Arezzo dal governo per il 2021 che la Giunta ha deciso di rendere immediatamente disponibili a beneficio degli uffici e di utilizzare in parte, per 100.000 euro circa, soprattutto per coprire i minori affitti e le riduzione delle rette di frequenza dei servizi scolastici comunali e in parte, per i restanti 250.000, per integrare alcuni capitoli di spesa corrente riguardanti in particolar modo il sistema informatico, la vigilanza dello sportello unico, le spese per pulizie e sanificazioni, sociale, sport e provveditorato.
Altre modifiche nell’allocazione delle risorse riguardano ancora i servizi sociali in vista delle erogazioni previste per il 2021 da parte della Regione Toscana in favore del Comune di Arezzo quale capofila della Zona Aretina-Casentino-Valtiberina, da parte del ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e Finanze per i cosiddetti Buoni Viaggio e da parte del dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per il bando Educare in Comune. Ulteriori risorse sono destinate alla polizia municipale, alla connettività delle scuole e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Valentina Sileno ha ricordato “come non si vedono, sia dalla variazione di bilancio di novembre sia da questa, risorse per le attività economiche”. Marco Donati ha seguito la scia di queste considerazioni sollecitando riduzione di oneri a carico delle imprese o contributi diretti a favore delle stesse: “è il merito delle scelte che bisogna calibrare meglio”.
Luciano Ralli ha evidenziato che si tratta di risorse che provengono da Stato e Regione e Roberto Ciccinello ha rilevato “come dovremmo semmai sorprenderci se non arrivassero”.
“Tutte le variazioni di bilancio approvate in Giunta e sottoposte al Consiglio Comunale – ha replicato Alberto Merelli – hanno mosso da trasferimenti di altri enti pubblici. Si tratta di entrate destinate a determinati progetti o tipologie di spesa: i contributi, in sostanza, vengono dati per fini molto precisi e la libertà di manovra nella loro gestione è limitata”.
“Il rendiconto 2020 – ha ricordato l’assessore Alberto Merelli nel dibattito che ha preceduto l’approvazione – mostra come le entrate tributarie abbiano avuto un andamento prossimo a quello dell’anno precedente per cui i timori di calo del gettito sono stati sostanzialmente fugati. La parte del leone viene ricoperta dall’Imu, con valori costanti rispetto agli scorsi anni. Registriamo una leggera flessione nel recupero dell’Ici, l’addizionale Irpef è di poco superiore a quanto riscontrato nel 2019, l’imposta comunale sulla pubblicità e pubbliche affissione subisce un calo consistente, crolla del 50% l’imposta di soggiorno. La Tari ha avuto un importo prossimo a quello del 2019. Coerentemente con quanto erogato dallo Stato, tra le voci di entrata i contributi balzano a oltre 16 milioni di euro, tra questi i ristori ministeriali per fare fronte all’emergenza Covid raggiungono 8.400.000 euro. Il Covid ha semmai determinato una forte contrazione delle entrate extratributarie che scendono di 4 milioni di euro, dalle rette scolastiche al suolo pubblico, dalle sanzioni ai proventi derivanti dalla vendita di beni e servizi. Nessun nuovo mutuo è stato contratto nel 2020, inalterata la situazione delle entrate derivanti dalla distribuzione dei dividenti delle società partecipate. La composizione delle spese, il cui totale non si differenzia molto dall’anno passato, vede un’articolazione diversa delle stesse a causa dei settori che l’amministrazione ha ritenuto di privilegiare, come i servizi sociali. Nel fondo crediti di dubbia esigibilità sono allocati 46 milioni e mezzo di euro, a significare sia la prudenza nella gestione sia lo stato di salute del bilancio del Comune. Nel 2020 abbiamo conservato stabilità finanziaria e gestito al meglio le risorse a dispetto delle previsioni. Voci come Imu e Tari, ad esempio, ribadisco che si sono mantenute sui livelli precedenti. Situazione che ci permette di affrontare il 2021 in maniera serena anche se proprio l’attuale potrebbe essere l’anno dall’impatto peggiore sulla finanza locale”.
Michele Menchetti: “dei 5 milioni di euro a preventivo per le multe, la loro riscossione tocca il milione 700.000 euro. Perché? È un problema di modalità organizzative? Sulle partecipate, ricordo che il Comune ha speso 300.000 euro per coprire la gratuità dei parcheggi gestiti da Atam garantendo a questa società un’entrata senza la quale sarebbe in forte perdita. Un altro segno meno si registra per Multiservizi. Infine il contributo a Nuovo Acque pari a 43.000 euro: a che titolo è stato dato”?
Roberto Bardelli: “il Comune ha impattato bene la crisi, per fortuna. La mancata accensione di nuovi mutui non ha impedito di portare a termine alcuni lavori. Mi pare inoltre ci siano da recuperare crediti per 17 milioni di euro: non è possibile addivenire a una transazione con i contribuenti per garantirci una quota di questo totale, almeno un 50%, che sarebbe pur sempre una bella cifra”?
Luciano Ralli: “siamo dinanzi alla delibera più importante, a margine di un anno particolare. Negli anni passati abbiamo registrato sempre la discrepanza tra i previsionali e i consuntivi ma alla luce della particolarità degli ultimi 12 mesi possiamo soprassedere. Voglio però citare altro: ad esempio che il Comune ha potuto usufruire dei ristori di Stato e Regione con gli 8 milioni e mezzo dal primo, 3 milioni dalla Regione. Non era possibile allora spendere di più? Credo di sì. Se come Comune ce la siamo cavata, come aretini non sono così sicuro”.
Anche per Marco Donati “il fatto che abbiamo una situazione di bilancio positiva rischia di celare il punto dirimente: la qualità della spesa. Da qualificare in direzione dell’innovazione tecnologica o di una dispensa alimentare, per citare due esempi. Sono preoccupato della situazione delle aziende partecipate, erogatrici di servizi, e su queste bisogna aprire una riflessione. E se cercassimo le risorse fuori, nei molti bandi a disposizione? Servono più coraggio e dedizione”.
Roberto Cucciniello: “il problema della riscossione non va banalizzato, è un problema molto complesso e certamente nazionale. Dipende da molti fattori, senza considerare che nel corso del 2020 c’è stato un blocco delle varie cartelle. E dovremo essere bravi a intercettare risorse importanti, come quelle derivanti dal piano presentato in questi giorni in Parlamento”.
Valentina Sileno: “dobbiamo valutare la possibilità di recuperare e restituire agli uffici comunali il servizio gestito attualmente dall’agenzia di riscossione”.