Interrogazioni
La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Michele Menchetti e ha avuto per oggetto la gestione del Pnrr: “si profila un’occasione unica per disegnare l’Arezzo del futuro per cui chiedo un elenco puntuale delle opere previste, il loro crono-programma, la creazione di una sezione ad hoc nel sito istituzionale, il coinvolgimento del Consiglio Comunale”.
L’assessore Alessandro Casi ha ricordato che “dei progetti è sempre stato fatto partecipe il Consiglio Comunale dal momento che ho provveduto a inserirli nel piano triennale delle opere pubbliche discusso in assemblea, al pari delle delibere relative alle sue variazioni”.
Ancora Pnrr, nello specifico il versante socio-sanitario, è stato oggetto della seconda interrogazione di Michele Menchetti che ha chiesto dettagli sui progetti delle due case di comunità e dell’ospedale di comunità. “Dove e come saranno realizzate tali strutture”?
Il vicesindaco Lucia Tanti ha precisato che la prima case della comunità sorgerà a seguito del rifacimento dell’attuale casa della salute di via Guadagnoli, sulla quale restano ancora incertezze in merito alla totale copertura delle risorse necessarie: siccome non basteranno i fondi del Pnrr, confido in uno sforzo della Regione Toscana. La seconda sarà invece in zona Baldaccio. L’ospedale di comunità è previsto in zona Pionta: quest’ultima diventerà una vera e propria cittadella della sanità territoriale visto che in vari lotti sorgeranno la centrale operativa, i nuovi centro autismo, centro ausili e hospice. Quest’ultimo verrà realizzato in terreni prossimi all’ospedale”.
Piero Perticati ha sollevato la questione della sicurezza stradale a Rigutino, venuta meno a causa dalla presenza diffusa di ungulati nel territorio. “I danni che ne derivano sono per le colture e le persone. A Rigutino, la strada comunale che sale verso la Sassaia sta diventando particolarmente pericolosa per residenti e turisti visto che gli animali, dalle ore serali al mattino, vi si aggirano in maniera incontrollata. Servirebbe innanzitutto il ripristino di un’adeguata illuminazione”.
L’assessore Alessandro Casi ha garantito una puntuale valutazione sugli interventi da realizzare in tal senso.
Scelgo Arezzo e Pd hanno sollevato la questione degli spazi cimiteriali. Valentina Sileno ha stretto il focus, partendo dal caso del cimitero di Olmo, sulla riesumazione delle salme giacenti da oltre 40 anni chiedendo chiarimenti sul modo in cui avviene.
Giovanni Donati ha ricordato la carenza attuale dei posti liberi che si sono progressivamente assottigliati negli anni: “questo segnale evidenzia che i cimiteri non vengono più gestiti ma restano in balia degli eventi. E lo conferma un ulteriore indizio: alcuni, sempre di frazione, presentano paradossalmente moltissimi posti liberi”.
Valentina Sileno è tornata sul Museo dell’Oro: “la sua inaugurazione era prevista per il dicembre 2021 ma ancora, come abbiamo peraltro già sottolineato in precedenti interrogazioni, di lavori partiti non scorgiamo traccia e dunque nutriamo forti perplessità sul rispetto dell’originario crono-programma”.
“Innanzitutto – ha precisato il sindaco Alessandro Ghinelli – il Museo dell’Oro che sta per nascere sarà diverso rispetto a quello inaugurato in occasione dell’evento a cui parteciparono il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Le opere esposte in quel momento costituivano il 30% della complessiva collezione Oro d’autore, acquistata successivamente dalla Regione Toscana e oggetto di un vincolo pertinenziale grazie al quale la stessa non potrà essere spostata da Arezzo. Il futuro museo la esporrà per intero. Veniamo al capitolo lavori: la vicenda della ristrutturazione ha subito almeno due rallentamenti, il primo a seguito dello scoppio della pandemia nel 2020 e il secondo per la recrudescenza del 2021. Abbiamo così chiesto una posposizione dei termini che la Regione ha concesso e in virtù di questa i lavori sono partiti lo scorso 9 dicembre. Confido di inaugurare il museo a primavera”.
Alessandro Caneschi ha chiesto chiarimenti sullo stato dei lavori nella strada comunale di San Firenze: “il manto stradale è tuttora in pessime condizioni. Il 29 aprile 2021 abbiamo presentato interrogazione di analogo tenore e sono dunque passati 9 mesi. Che tipo d’interlocuzione, nel frattempo, l’amministrazione comunale ha avuto con gli enti che si occupano della realizzazione delle opere strutturali e quali soluzioni ha avanzato per risolvere le questioni aperte”?
L’assessore Alessandro Casi ha ricordato la riattivazione dei lampioni a ridosso delle abitazioni, per venire incontro alle criticità legate alla mancanza di illuminazione “mentre per l’estate confido nel termine definitivo del cantiere”.
Ancora Alessandro Caneschi si è soffermato sui giardini di via Ombrone, ricordando come anche in questo caso ci “siano giunte sollecitazioni dei cittadini, relative a questa piccola area verde pubblica dov’è assente qualsiasi tipo di illuminazione. Possiamo immaginare come nelle ore notturne il luogo diventi sede di attività non lecite. Mancano inoltre uno spazio per le deiezioni dei cani e un sistema di videosorveglianza”.
“C’è un cancello che chiude la sera – ha ricordato l’assessore Alessandro Casi – ma effettivamente l’illuminazione è mancante. Gli uffici stanno valutando su mia sollecitazione di installarla. In luogo di un’area cani, viste le dimensioni ridotte del parco, potremmo pensare a distributori di sacchetti e cestini”.
Valentina Vaccari ha chiesto notizie sull’archivio storico-fotografico conservato dalla Provincia, con negativi e stampe “davvero uniche che rappresentano un patrimonio di grande rilievo. Credo che tale archivio, per quanto riguarda Arezzo, offra la possibilità di visionare foto sulla vita lavorativa in fabbriche e aziende attraverso i decenni, materiale documentario che confermerebbe l’esistenza di un legame tra impresa e cultura. Qualche anno fa esisteva un progetto di catalogazione e valorizzazione dedicato alle foto sulla Giostra del Saracino: potremmo ampliarlo per ricomprendervi un binario parallelo sulla cultura d’impresa. I musei di impresa, di cui ci sono esempi in città, costituiscono veri e propri centri culturali, di pensiero e riflessione dove sperimentare attività didattiche. Chiedo perciò se ci sia la possibilità di mettere in piedi un progetto di questo genere in collaborazione tra amministrazione comunale, scuole e rappresentanze imprenditoriali”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli ha accolto la sollecitazione: “cercheremo di coinvolgere la Fondazione Guido D’Arezzo e porterò la questione nel prossimo consiglio di amministrazione. Servirà poi procedere in accordo con la Provincia e occorrerà un coordinamento scientifico con chiare nozioni di archivistica e di teoria dell’immagine perché la collezione ha caratteri tali da essere particolarmente preziosa”.
“Per le immagini dedicate alla Giostra – ha aggiunto l’assessore Simone Chierici – c’è un progetto work in progress dell’ufficio turismo”.
Giovanni Donati è tornato sulla questione del bando per l’assegnazione degli oneri di urbanizzazione secondaria, “finalmente pubblicato dal Comune di Arezzo dopo varie nostre sollecitazioni. Tuttavia, il bando ha creato molti problemi perché in fase di verifica delle domande i contributi sono stati concessi a soggetti non previsti in base al regolamento comunale. Chiedo perciò quali siano state le motivazioni che hanno portato a discutibili scelte come, ad esempio, finanziare un campo di calcetto a sette o un campo di padel”.
L’assessore Francesca Lucherini ha ricordato “come in effetti sono state ammesse a partecipare al bando le associazioni sportive dilettantistiche ma a seguito della regolare delibera di una commissione tecnica, assunta sulla base dell’interpretazione delle norme esistenti”.
L’ultima interrogazione di Andrea Gallorini ha riguardato la stazione ad alta velocità nel territorio aretino: “da circa un mese è tornato in auge il dibattito su una soluzione che garantisca accesso diretto all’alta velocità. Se un progetto delle regioni Toscana e Umbria pare avere incontrato una battuta di arresto, i Comuni di Cortona, Castiglion Fiorentino e Foiano hanno organizzato un incontro pubblico per discutere di una stazione del genere in Valdichiana. Che azioni può intraprendere il Comune in merito”?
Il sindaco Alessandro Ghinelli: “l’idea della stazione Media Etruria viene da lontano, dall’epoca dell’amministrazione guidata da Luigi Lucherini. È evidente che un’infrastruttura di sosta e servizio per l’alta velocità deve avere due caratteristiche imprescindibili: far perdere meno tempo possibile ai convogli ed essere dotata di caratteristiche di intermodalità. Ovvero: si scende dal treno e si sale su altri mezzi di trasporto per raggiungere le varie destinazioni. Credo che la soluzione migliore sia un’intermodalità ferro-ferro. La localizzazione a Manziana, l’idea dell’amministrazione Lucherini, consente di sfruttare un elemento logistico e strategico inequivocabile: la linea lenta e la direttissima corrono parallele a 80 metri l’una dall’altra. Aspetto che permetterebbe esattamente di soddisfare la seconda condizione a cui ho accennato. Questa è l’unica accettabile per l’attuale amministrazione perché la sola in grado di garantire vantaggi concreti ad Arezzo. Media Etruria presso Rigutino soddisfa anche le esigenza umbre perché si troverebbe nel tratto ferroviario Perugia-Arezzo. Comprendo semmai come sia Siena a sollevare dubbi. Al momento si tratta di rimettere in piedi un gruppo di lavoro che analizzi adeguatamente i bacini di utenza. Mi batterò, se necessario, per la soluzione prospettata, sarà però difficile utilizzare i fondi Pnrr perché non stiamo comunque parlando di mezzi a trazione energetica ‘verde’. Ritengo infine che una fermata in quella posizione non comporterebbe costi eccessivi o elevato consumo di suolo”.
Atti di indirizzo e mozioni
Respinto con 13 voti contrari e 9 favorevoli l’atto di indirizzo di Scelgo Arezzo illustrato nella precedente seduta del 13 gennaio. L’atto riguardava la promozione delle piste cicloturistiche in un’ottica di turismo sostenibile. I proponenti avevano sottolineato come nel territorio siano presenti anche percorsi ferroviari dismessi e adatti a essere convertiti in piste ciclabili, come occorrano misure e iniziative coordinate per una gestione integrata tra nuove e piste esistenti, come il cicloturismo aiuti la riqualificazione ambientale dei territori permettendone una rinnovata fruibilità a residenti e turisti, come alcune recenti leggi di bilancio abbiano stanziato importanti somme per questo settore.
Ancora Scelgo Arezzo ha proposto la realizzazione di un museo virtuale del Rinascimento sfruttando uno dei suoi cittadini più illustri, Giorgio Vasari, con percorsi interattivi e l’utilizzo di un’app. “Potrebbe diventare – ha specificato Marco Donati – uno snodo importante di apertura turistica e di respiro internazionale, contribuendo ad arricchire l’offerta della città. L’obiettivo è indirizzarci verso un turismo slow e promuovere i beni culturali ed enogastronomici locali. Dovremmo partecipare a selezioni e bandi nazionali per intercettare le risorse che ci sono. Proviamo a pensare ad Arezzo che ritrova la sua storia, le sue radici, come elementi da spendere per i giovani”.
Roberto Severi ha sottolineato come si parla di Vasari e delle sue opere “ma è anche vero che è stato uno dei grandi critici del Rinascimento. Il contenuto da dare a questa iniziativa dovrebbe essere più coerente e chiaro”. Anche per Ilaria Pugi “l’atto di indirizzo è dispersivo. Si parla di ‘vie del Vasari’ e di Rinascimento in termini generici, quando quest’ultimo abbraccia almeno due secoli, dal concorso del 1401 per le porte del battistero di Firenze fino agli esordi del manierismo. Credo inoltre che già la Freternita dei Laici voglia lavorare a un progetto che evidenzi il legame tra Vasari e quella istituzione”. Per Valentina Sileno si tratta di dare un indirizzo preciso alla giunta sul turismo culturale: “non chiedeteci progetti specifici perché in questa sede facciamo politica”. “Vorrei precisare – ha sottolineato il sindaco Alessandro Ghinelli – che Arezzo è già proiettata a livello internazionale e questo grazie a un percorso di collaborazione avviato con lo storico dell’arte e direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt. È stato innanzitutto grazie a lui che abbiamo ospitato in città l’opera di Bartolomeo Manfredi, allievo prediletto di Caravaggio, in occasione della mostra dedicata a Milo Manara. Adesso stiamo lavorando a un’altra idea ed ecco perché se dal nome di Giorgio Vasari possiamo trarre benefici, vista la levatura del personaggio, non sono convinto che sia il momento giusto per intraprendere un progetto specifico a lui dedicato. Arezzo, dunque, è presente nel panorama artistico e culturale sia in virtù del suo straordinario patrimonio storico-architettonico sia per gli eventi che questa amministrazione ha organizzato e ha in serbo”. Simon Pietro Palazzo ha invitato i proponenti a ritirare l’atto e l’input è stato accolto da Marco Donati.
Atto di indirizzo del Pd sui caregiver. Le proposte illustrate da Donella Mattesini riguardavano l’attivazione di uno sportello unico socio-sanitario per promuovere condizioni organizzative che supportino queste figure nell’accesso alla rete dei servizi e attività dei vari enti a cui devono rivolgersi e garantire un’informazione puntuale sulle problematiche di cui soffre la persona assistita. “Serve inoltre un monitoraggio costante che tenga conto dell’impatto delle funzioni di cura sul caregiver. A quest’ultimo vanno assicurati supporto psicologico ed economico attraverso voucher del Comune per la sostituzione temporanea, un tempo libero di sollievo, la possibilità di organizzare la vita familiare, il mantenimento della rete relazionale, l’assistenza in caso di ricovero ospedaliero”.
Apprezzamento è stato manifestato da Valentina Sileno, “soprattutto per l’idea dello sportello unico informativo e per l’attenzione a tutte quelle persone che devono gestire un familiare in condizioni difficili e che magari non possono beneficiare dei diritti ex articolo 3 comma 3 della legge 104”. Roberto Bardelli ha sottolineato come mettere in piedi uno sportello in proprio comporti spese, difficoltà organizzative e di personale per cui “chiedo che l’atto sia integrato prevedendo il coinvolgimento di altri soggetti o enti come i patronati”. Anche per Marco Donati l’atto qualifica il Consiglio Comunale, “come d’altronde era successo con quello sulla genitorialità, sempre di Donella Mattesini, purtroppo bocciato durante la scorsa seduta”. “Non possiamo che condividere l’impianto del documento – ha dichiarato Simon Pietro Palazzo – ma allo stesso tempo, amministrativamente, rileviamo che il suo deposito è avvenuto a maggio dello scorso anno e le sue previsioni sono già in essere. L’invito è a ritirarlo per un approfondimento in commissione che possa permettere di prendere atto di quanto realizzato e giungere alla riformulazione del testo”. L’input è stato accolto dalla proponente con l’auspicio che i tempi per riunire la commissione siano molto rapidi.
Atto di indirizzo di Pd, Arezzo 2020 e Movimento 5 Stelle sul disagio abitativo. A illustrarlo è stata Donella Mattesini. “Gli impegni che la giunta deve prendere vanno in più direzioni, sicuramente quella di uno specifico e diretto supporto al reddito, con risorse comunali, in aggiunta ai fondi regionali per il sostegno agli affitti e la morosità incolpevole. Per rendere tale misura efficace, necessitano bandi rapidi e con modalità inclusive a beneficio di tutti. Poi c’è il problema degli sfratti. Occorre innanzitutto promuovere azioni per garantire la cosiddetta ‘sostenibilità sociale’ attraverso percorsi di passaggio da casa a casa, accedere ai finanziamenti per i programmi di costruzione, acquisizione e recupero di alloggi di edilizia sovvenzionata o destinati alla locazione per metterli a disposizione delle famiglie in situazione di disagio, effettuare il censimento degli alloggi invenduti e di quelli sfitti, istituire un fondo di garanzia comunale per le morosità che sia destinato ai proprietari che abbiano ricontrattato l’affitto, istituire come avvenuto in altre realtà l’Agenzia sociale per la casa, struttura di mediazione a scopo sociali tra proprietà immobiliare privata e quei soggetti che non possono ottenere alloggi di edilizia residenziale pubblica e al contempo non sono in grado di sostenere interamente una locazione in regime di libero mercato”.
“L’atto – ha rilevato Roberto Bardelli – presenta idee valide e altre superate dagli ultimi due anni e dagli interventi di sollievo messi in campo da questa amministrazione. Non sono contrario alla sua approvazione ma servono nuove intuizioni, penso ad esempio al co-housing, e ne possiamo discutere in commissione. Il problema abitativo esiste e va affrontato”. L’assessore Monica Manneschi: “nell’istituita commissione regionale, le singole province hanno illustrato le rispettive problematiche e le soluzioni proposte dalla Regione non hanno portato a risultati effettivi. Se si ricalcano solo i cliché del passato sarà difficile conseguirli. Dovremo invece porci nella condizione di affrontare le situazioni con approccio concreto”. Per Valentina Sileno “sarebbe buona cosa conoscere quali risultati ha conseguito il monitoraggio delle case popolari e l’ambito di applicabilità all’edilizia residenziale pubblica del bonus 110%”. Alessandro Calussi ha convenuto “che il problema debba essere affrontato ma con metodologie idonee ad avvicinare entrambe le parti in causa”. “Mi sono documentato su questo atto – ha dichiarato Simon Pietro Palazzo – e alcuni punti sono stati già realizzati: il Comune ha partecipato a bandi, ha creato un’area di inclusione per sostenere il pagamento dei canoni di affitto e per assegnare contributi”. L’atto di indirizzo è stato respinto con 17 voti contrari e 12 favorevoli.
Atto di indirizzo di Fratelli d’Italia, illustrato da Francesco Palazzini, per una maggiore sicurezza cittadina, per fronteggiare episodi di degrado e violenza verso cittadini e forze dell’ordine e per mettere in condizione gli agenti della polizia locale di affiancare nella maniera migliore le altre forze dell’ordine nell’attività di monitoraggio e presidio. “Alcuni aspetti del dispositivo sono stati realizzati grazie all’azione dell’amministrazione comunale. La percezione della sicurezza è legata a vari aspetti che vanno dal decoro al bullismo ma vorremmo avviare un percorso di miglioramento della polizia locale per renderla sempre più performante nell’attività di controllo. Lo consideriamo una prima tappa della road-map del programma di coalizione”. Le richieste sono: promuovere il passaggio del corpo da polizia municipale a polizia locale, prevedere che il nucleo anti-degrado sia fornito dopo adeguata preparazione di dispositivi di deterrenza quali sfollagente, spray al peperoncino, droni e taser, prevedere la costituzione del Comune di Arezzo a parte civile nei confronti di chi si renda protagonista di aggressioni o lesioni ai danni degli agenti, con sostegno economico per le spese legali che gli agenti stessi dovessero sostenere per difendersi da accuse infondate a seguito di archiviazione o assoluzione in procedimenti penali a loro carico.
“La sicurezza – ha rilevato Luciano Ralli – ci sta a cuore, esistono situazioni che richiedono ulteriori sforzi, non solo dell’amministrazione comunale ma anche di altri livelli di governo. Tuttavia a un atto di indirizzo di bandiera non siamo favorevoli”. Per Francesco Romizi, “al di là della questione meramente formale tra ‘municipale’ e ‘locale’, l’atto tralascia tutto ciò che concerne le azioni di prevenzione e sarebbe interessante capire come sindaco e giunta intendano agire, dopo sette anni di annunci, per il decoro o la sicurezza di alcune zone e cito piazza della Badia”. Il sindaco Alessandro Ghinelli ha ricordato come “la questione non è nominale ma concerne la stessa organizzazione del servizio: la polizia locale è equiparata a polizia di stato, carabinieri e guardia di finanza e viene dunque collocata sullo stesso piano quando partecipa al tavolo di coordinamento prefettizio. Fattispecie che ad Arezzo si verifica comunque grazie alla sensibilità del prefetto che ha colto a pieno quanto sia importante la capillarità del lavoro dei nostri agenti. Sottolineo comunque come la Regione Toscana stia diventando un unicum nel quadro nazionale rispetto a molte altre regioni dove tale evoluzione è stata certificata normativamente”. Marco Donati: “intanto del taser si sono dotati i malviventi prima degli agenti, come evidenziato da recenti fatti di cronaca accaduti in città. Scelgo Arezzo aveva presentato un atto di indirizzo dodici mesi fa sulla sicurezza che non venne accolto. Capisco che Fratelli d’Italia sia sollecitata a riportare il tema al centro del dibattito ma la domanda su come organizzare i vigili resta senza risposta. Avevamo proposto la suddivisione della città in quadranti e assegnare a questi gli stessi agenti ogni giorno, per far loro acquisire dimestichezza con il territorio di pertinenza. Avevamo proposto i centri civici di ascolto per accorciare la distanza tra cittadini e Comune. Avevamo chiesto di affrontare il problema delle baby-gang come fenomeno di marginalità sociale. Forse si è promesso troppo rispetto a quello che si poteva mantenere”. Simon Pietro Palazzo: “stiamo discutendo un argomento che innanzitutto mi permette di dire ‘grazie’ alla nostra polizia municipale e partecipando alla festa di San Sebastiano mi sono accorto quanto sia ‘dentro’ la città e radicata nei suoi gangli. Nel Comune di Arezzo ci sono 220 telecamere e il loro utilizzo è frequentissimo specie per incidenti e infrazioni stradali. Per quanto riguarda il nucleo antidegrado, esiste un veicolo ad hoc che funziona da maggio e verrà incrementato di due unità nell’ambito dei nuovi sei agenti che saranno presto assunti. E da qui al 2024 il corpo della PM sarà portato a 102 unità. Tutto è migliorabile ma i dati che ho fornito adesso sono reali”. Mattia Delfini ha ricordato anche la futura nuova sede, la creazione del nucleo di tutela degli animali, i 59 servizi congiunti con le altre forze di polizia nel 2021, il raddoppio dei servizi complessivi svolti dalla PM nello scorso anno. “In merito alla dotazione di nuovi strumenti, aspettiamo anche le scelte del Governo che ci consentano di procedere in tale direzione”. “Se sono state fatte tutte queste cose – ha rilevato Luciano Ralli – perché non ritenete l’atto superato come avete giudicato i precedenti a firma del Pd”? E Marco Donati si è chiesto che fine ha fatto la richiesta di Consiglio Comunale aperto sulla sicurezza depositata l’estate scorsa dalla maggioranza. Per Francesco Lucacci “è paradossale subire lezioni da esponenti di partiti che hanno introdotto nel nostro ordinamento norme svuota-carceri, che vorrebbero conferire veste ‘legale’ all’immigrazione clandestina o che propugnano la legalizzazione delle droghe”. L’atto di indirizzo è stato approvato con 18 voti favorevoli e 8 contrari.
Ritirato l’atto di indirizzo di Fratelli d’Italia, per voce di Roberto Cucciniello, sulla riduzione del peso dell’Iva sui prodotti per la protezione dell’igiene femminile. “Per quanto in altri paesi europei l’imposta sia ancora inferiore a quella italiana, la legge di stabilità ha già provveduto a portare l’aliquota dal 22 al 10%”.
Atto di indirizzo Lega Salvini premier, illustrato da Egiziano Andreani, per realizzare un percorso pedonale esterno alle mura della fortezza che preveda l’illuminazione delle mura stesse: “dopo la ristrutturazione, la fortezza è diventata sede di eventi culturali importanti quali le mostre di artisti di rilevanza internazionale. L’edificio ha acquisito sempre più centralità nella vita culturale cittadina, è fra le mete di interesse e tappa della via Romea-Germanica e dei Cammini di Francesco. Occorre dunque implementare ogni iniziativa che vada in direzione della sua valorizzazione, per rendere il manufatto sempre più attrattivo. Una volta partiti con la fortezza, ne beneficeranno anche le zone limitrofe, certamente in termini turistici ed economici”. L’atto ha riscosso un generale apprezzamento con la sollecitazione di Roberto Severi per la messa in sicurezza degli affacci dei camminamenti. L’atto è stato approvato all’unanimità dai 29 consiglieri presenti.
Atto di indirizzo di Fratelli d’Italia, illustrato ancora da Francesco Palazzini, sulla cosiddetta “sicurezza partecipata”. La richiesta a sindaco e giunta è di promuovere un protocollo d’intesa tra Prefettura e Comune che disciplini il controllo di vicinato, ritenuto strumento idoneo a rafforzare il sistema di sicurezza integrata: si tratta di un gruppo di cittadini, guidato da un coordinatore, anello di congiunzione tra questi e le forze dell’ordine, che non si sostituisce alle stesse e non interviene in caso di reato, ma comunica le segnalazioni ritenute importanti, attinenti la sicurezza e il degrado sociale, e accoglie i nuovi abitanti informandoli di questa attività. Al protocollo il compito di regolare i vari aspetti della funzione, prevista peraltro da una legge nazionale e dalle linee guida del ministro dell’Interno del 26 luglio 2018. “Registriamo già un primo approccio con un comitato nato ad Arezzo, l’auspicio è che questo genere di contributi possa essere implementato in altre zone”.
Luciano Ralli: “questo atto, a differenza del precedente sulla sicurezza, fa riferimento alla necessità di adeguarsi a normative statali e vorremmo unirci nel dare questo impulso all’amministrazione comunale”. Roberto Cucciniello: “negli ultimi due fine settimana si sono succeduti fatti molto gravi durante il primo e serate tranquille nel secondo. Questo perché è stato dato seguito a un importante presidio del territorio, a dimostrazione di come quest’ultimo sia decisivo. E ricordo che la stragrande maggioranza dei giovani vive e si diverte in modo corretto. L’invito che faccio è a riappropriarci della città, senza piangerci addosso o ingigantire le gesta di una piccola minoranza”. Marco Donati è tornato sui contenuti dell’atto di indirizzo di Scelgo Arezzo sulla sicurezza “bocciato a gennaio 2021. Con i nostri centri civici di ascolto, da ospitare nei centri di aggregazione, parlavamo di presidio, sicurezza, decentramento e partecipazione. Li concepivamo come strumenti che potessero sopperire alla scelta sbagliata di abrogare le circoscrizioni. Proviamo a fare un passo indietro per rendere il tema sicurezza di nuovo trasversale e riaffermare un concetto di socialità che coinvolga i giovani. Propongo di ritirare l’atto e riformularlo assieme”. Francesco Palazzini ha ricordato come “questi atti di indirizzo di Fratelli d’Italia costituiscono innanzitutto una condivisione tra linee di mandato e desiderio di portare avanti le nostre istanze. Registro con soddisfazione che siamo in itinere su molti punti, vogliamo essere da sprone affinché vengano sviluppati”. Ancora Luciano Ralli ha ricordato “come una soluzione al degrado sia il mantenimento di negozi ed esercizi commerciali. L’amministrazione dovrebbe superare la visione della sicurezza in termini di contenimento e repressione. Servirebbe una svolta. Sicuramente non basta il desiderio di visibilità di una parte della maggioranza e un atteggiamento di rigidità che ci porta all’astensione”. Per Simon Piero Palazzo l’atto offre uno strumento aggiuntivo da sfruttare nella giusta direzione. L’atto è stato approvato con 18 voti favorevoli e 10 astenuti.
Mozione della Lega per la diffusione delle manovre salvavita pediatriche nelle scuole comunali. “L’ostruzione delle vie aeree in età pediatrica – ha sottolineato Federico Rossi – è un evento abbastanza frequente e il rapido riconoscimento e trattamento può prevenire conseguenze gravi, anche fatali. Secondo i dati Istat, il 27% delle morti classificate come ‘accidentali’, nei bambini da 0 a 4 anni, avviene per soffocamento causato dall’inalazione di un ‘corpo estraneo’ o di cibo. Per cui è importante saper riconoscere e risolvere tempestivamente questa eventualità”. La richiesta all’amministrazione è quella di attivarsi presso soggetti o enti formatori accreditati dal sistema sanitario al fine di concordare un protocollo d’intesa per lo svolgimento di corsi formativi/informativi rivolti ai genitori e al personale delle scuole dell’infanzia e asili nido comunali. “Coloro che parteciperanno a loro volta potranno sensibilizzare altre persone aumentando il numero di chi potrà vantare competenze adeguate per intervenire in tali situazioni. In attesa ovviamente che arrivi il personale sanitario del 118”.
Luciano Ralli ha ricordato che “già ci sono norme che prevedono personale debitamente formato e che Arezzo è una delle città più cardiologicamente protette. L’atto va nella giusta direzione, semmai andrebbe riconosciuto il ruolo di tutti gli enti e associazioni impegnati in questo ambito”. L’atto è stato approvato all’unanimità dai 29 consiglieri presenti.
Atto di indirizzo di Fratelli d’Italia per illuminare, in accordo con la provincia, il ponte storico della frazione di Ponte Buriano, monumento rappresentativo a pochi chilometri dalla città, di fama mondiale sia a livello artistico che turistico. “La natura del manufatto in sé – ha ricordato Renato Viscovo – fa già la differenza, a essa aggiungiamo il paesaggio alle spalle del ponte: caratteristiche che sono state notate anche dalle televisioni a partire da ‘Searching for Italy’, programma andato in onda sulla CNN. Turisti, escursionisti, storici, studiosi e pittori impegnano spesso il loro tempo nella scoperta di Ponte Buriano anche nelle ore serali e notturne”. L’atto è stato approvato all’unanimità dai 25 consiglieri presenti.
Mozione del gruppo Lega Salvini premier, illustrata da Federico Rossi, per la realizzazione di parchi giochi inclusivi che consentano ai bambini con disabilità di poter fruire di strutture ludiche ed essere protagonisti di un percorso di inclusione sociale. “Il gioco, oltre a costituire un momento e un’esperienza fondamentali per la cresciuta individuale, consente un’interazione positiva per il recupero stesso di funzioni fisico-riabilitative nonché psicologico-affettive. L’invito a sindaco e giunta è di proseguire nel percorso già intrapreso per i parchi comunali coinvolgendo le associazioni in piani di gestione e animazione”. L’atto è stato approvato all’unanimità dai 24 consiglieri presenti.
Il gruppo Forza Italia ha presentato una mozione, illustrata da Meri Stella Cornacchini, a favore delle donne afgane e per la tutela dei loro diritti invitando il sindaco ad attivarsi in ogni sede per questa finalità. Le note vicende belliche che hanno coinvolto il paese asiatico hanno portato nuovamente alla formazione di un governo dominato dai tabaleni e i timori per il destino delle donne rischiano di diventare reali. “Lo slogan lanciato dai talebani di ‘libertà nel rispetto della sharia’ suona come un drammatico ossimoro. La speranza è che al grido delle donne afgane sappia rispondere la comunità internazionale”. L’atto è stato approvato all’unanimità dai 26 consiglieri presenti dopo le dichiarazioni di voto di Ilaria Pugi, Andrea Gallorini e Francesco Lucacci che ha rivendicato l’intangibilità del principio di uguaglianza sostanziale fra uomo e donna, sancito dalla Costituzione italiana e prevalente rispetto a ogni precetto religioso.
Mozione di Fratelli d’Italia, illustrata da Francesco Lucacci, per impegnare sindaco e giunta a esprimere totale adesione morale e politica ai principi contenuti nella risoluzione europea contro ogni totalitarismo, adottata dal Parlamento di Strasburgo il 19 settembre 2019. Gli esiti della delibera consiliare e la mozione dovranno essere trasmessi alla Presidenza del Consiglio. La risoluzione europea invita a celebrare il 23 agosto la Giornata di commemorazione delle vittime dei regimi totalitari. “Uno strumento di sensibilizzazione delle generazioni più giovani, anche grazie al coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado nella promozione della documentazione del tragico passato totalitario che ha interessato il continente. Occorre affermare la cultura di una memoria condivisa, senza la quale non può esserci riconciliazione, che respinga i crimini di nazismo, comunismo e di altri regimi totalitari e autoritari del passato. Dobbiamo scongiurare il reiterarsi di questi fenomeni con cosciente fermezza anche per onorare tutte le vittime e chi ha reso testimonianza di eroismo e per consolidare la resilienza europea contro ogni minaccia”. Il 23 agosto non è una data causale: venne infatti firmato in quel giorno del 1939 il patto Molotov-Ribbentrop, seguito dal Trattato di amicizia e di frontiera nazi-sovietico del 28 settembre successivo, dopo che la Polonia era stata già invasa da Hitler e Stalin era pronto a porre fine all’indipendenza di Finlandia e paesi baltici. “Non mancano negli stati europei partiti radicali, estremisti e xenofobi, che non esitano a fare uso dei simboli dei totalitarismi, che si ispirano ancora alle loro ideologie, che affermano teorie negazioniste della stessa Shoah e che manifestano intolleranza nei confronti di ogni genere di minoranza. L’Unione Europea ha una responsabilità particolare nel promuovere democrazia e diritti umani, in una prospettiva d’integrazione che dovrebbe allargarsi a tutti i Paesi del continente”. La mozione è stata approvata con 17 voti favorevoli.
Mozione di Fratelli d’Italia sui progetti utili alla collettività per i percettori di reddito di cittadinanza illustrata da Roberto Cucciniello. “Non nascondiamo, come Fratelli d’Italia, che lo strumento del reddito di cittadinanza abbia dato adito a forti critiche alla luce di fenomeni di abuso sui quali quotidianamente c’informano i media. I dati Inps disponibili ci dicono che ad Arezzo i percettori del reddito sono 1.256 mentre le norme sui progetti suddetti disciplinano i loro vari aspetti: dagli ambiti in cui possono essere svolti alle ore minime e massime che il percettore di reddito di cittadinanza deve dedicarvi gratuitamente. Attraverso un impegno di questo genere, le persone coinvolte da un lato porteranno beneficio alla collettività e dall’altro vedranno valorizzate e implementate le proprie competenze anche in vista di una futura attività lavorativa. Gli impegni per sindaco e giunta consistono nel porre in essere quanto prima ogni azione utile a presentare progetti rispondenti alle esigenze della città, verificare l’esatto numero dei percettori di reddito di cittadinanza da coinvolgere nei Puc, controllare e monitorare la loro effettiva partecipazione agli stessi, considerando che la mancata adesione porterebbe alla decadenza del reddito di cittadinanza, relazionare in merito al Consiglio Comunale. Gli oneri per i Puc sono sostenuti grazie alle risorse del fondo-povertà e del fondo nazionale inclusione, non gravando così sui bilanci comunali”.
Per Valentina Sileno “la mozione arriva un po’ in ritardo rispetto all’entrata in vigore della legge istitutiva dei Puc. Come Scelgo Arezzo, un anno fa, avevamo presentato un atto sui progetti utili alla collettività che non venne approvato”. Con questa premessa, Scelgo Arezzo – ha dichiarato Marco Donati – non parteciperà al voto. La mozione è stata approvata con 18 voti favorevoli.