Fino ad oggi, era solito ripetere che pur essendo cosciente che anche la sua posizione fosse al vaglio della magistratura, nessun atto ufficiale fosse mai giunto al sindaco. Oggi è lui stesso a darcene notizia: la procura ha esteso i tempi dell’inchiesta di sei mesi e la comunicazione è arrivata anche nell’ufficio del primo cittadino.
Probabilmente e forse anche saggiamente, gli investigatori hanno rinviato ogni decisione al dopo elezioni, che si vocifera avranno luogo il 24 maggio prossimo. Estendendo il periodo delle indagini a fine luglio, ci sarà tutto il tempo per decidere sul rinvio a giudizio o meno, una volta passata la buriana elettorale.
Tutto cominciò il 3 luglio scorso, con la perquisizione degli uffici della Coingas e del comune, disposta dalla procura della repubblica. L’indagine è tutt’ora coordinata dal Sostituto Caludiani. Tra i reati contestati: il peculato, l’abuso d’ufficio e il favoreggiamento.
In particolare sono state attenzionate alcune consulenze particolarmente gravose per un controvalore che si avvicina al mezzo milione di euro. Difficile giustificarle perchè Coingas è poco piu’ di un società finanziaria, una sorta di cassaforte dove sono custodite le partecipazioni dei comuni in Estra e nulla piu’.
Il nome del sindaco appare per la prima volta 8 giorni dopo, ed è la RAI a darne per prima la notizia: “Dalle carte depositate per il ricorso al riesame presentato da alcuni indagati, emergerebbe che il politico intercettato durante una telefonata sarebbe il primo cittadino di Arezzo. Alessandro Ghinelli non era sotto intercettazione, lo era invece il suo interlocutore”.
Oggetto della telefonata, proprio le consulenze esterne sotto la lente d’ingrandimento della magistratura aretina.
E’ lui che il 4 giugno scorso alle 10.23 del mattino telefonò a Merelli, intercettato dalla Digos.
Il sindaco nella telefonata si dice “preoccupato” per il mancato consenso del collegio dei revisori Coingas al bilancio della società partecipata dal Comune al 45 per cento, in relazione alle super consulenze con cifre ritenute esorbitanti dai revisori prima e dalla procura poi. Soldi appannaggio del commercialista Marco Cocci e dello studio legale fiorentino Olivetti Rason.
Nella telefonata registrata dalla Digos, il sindaco esorta Merelli: “fate questo incontro”, “devi essere molto chiaro e diretto” e riferendosi alla resistenza del presidente del collegio sindacali, Giovanni Minetti: “se questa persona non intende fare questa cosa e dal momento che ce lo abbiamo messo noi, si dice schiodati ci si mette un altro”. “Non è accettabile che uno messo lì da noi non ci stia a sentire”. E Ghinelli fa esplicito riferimento ad un altro sindaco della provincia di Arezzo, che aveva in quota Minetti, affinché venisse attivato per la sua defenestrazione.